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lunedì 28 luglio 2025

Mini recensione di Katie di Michael McDowell

Ok. Ok.
Questa recensione era stata già scritta, ma Blogger ha deciso di non pubblicarla e salvarla quindi niente panico e la riscrivo.

MA FA CALDO.

NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO


Okay.

Andiamo.


Katie
di Michael McDowell

Editore: Neri Pozza
Quando Philomena Drax riceve una lettera dal nonno, caduto nelle grinfie della crudele famiglia Slape che mira ai suoi soldi, si precipita in suo aiuto. Ma non ha fatto i conti con Katie Slape, giovane selvaggia, ladra spietata, veggente assassina. Fra sedute spiritiche, incendi, spettacoli di cabaret e due colpi di martello, le due si rincoreranno come in una danza macabra nell’America della Gilded Age. Perché nessuno sfugge alla furia di Katie.

martedì 27 giugno 2023

Blackwater di Michael McDowell, un successo meritato?

POPOLO DI LETTORI E DI LETTRICI!
Eccomi qui per parlavi della saga dell'anno, Blackwater di Michael McDowell, sicuramente ne avrete sentito parlare, no?
Devo ammettere che Neri Pozza ha fatto un bel lavoro riguardante la parte grafica e in più il un prezzo davvero davvero davvero economico ha attirato l'attenzione di ogni lettore o lettrice.
Però il suo successo è davvero meritato??

Oggi recensione un po' diversa che riguarda tuuuuuutti i libri della serie.

Siete pronti?




Quiiiiindi, Blackwater merita di essere letto?
Direi proprio di sì!
Creano dipendenza...o almeno per me è stato così: li ho letti tutti in poco più di due settimane e non leggevo così tanto (e voracemente) da parecchio, ne sentivo davvero la necessità.
C'è da dire che si tratta di libricini davvero piccoli, nonostante abbiano circa 250 pagine ciascuno sono davvero "mignone", direi che in formato normale potrebbero averne circa 50 in meno, ma questo non cambia assolutamente il contenuto, gente.
QUESTI LIBRI NON VANNO LETTI, MA DIVORATI.

giovedì 22 settembre 2022

Recensione Vardø: dopo la tempesta di Kiran Millwood Hargrave

Emh...sono qui!
Scusate, ma settembre è stato un mese...un mese..un mese.
Vediamo se riesco a riprendere come si deve la pubblicazione qui sul blog, anche se le letture sono state "mehino"!
Passiamo ai lati positivi: l'autunno è letteralmente dietro l'angolo.
URLO DI GIOIA!

Passiamo alla recensione, che è meglio.




Vardø: dopo la tempesta
di Kiran Millwood Hargrave 

Editore: Neri Pozza
Pagine: 336
Prezzo: 18,00
1617, Norvegia nordorientale. In una funesta vigilia di Natale, il mare a Vardø si è improvvisamente sollevato e una folgore livida ha sferzato il cielo. Quando la tempesta si è acquietata in uno schiocco di dita, così com'era arrivata, le donne si sono raccolte a riva per scrutare l'orizzonte. Degli uomini usciti in barca non vi era, però, nessun segno. Quaranta pescatori, dispersi nelle gelide acque del Mare di Barents. Alla ventenne Maren Magnusdatter, che ha perso il padre e il fratello nella burrasca, e a tutte le donne di Vardø non resta dunque che un solo compito: mettere a tacere il dolore e cercare di sopravvivere. Quando l'inverno allenta la presa e le provviste di cibo sono quasi esaurite nelle dispense, le donne non si perdono d'animo: rimettono le barche in mare, riprendono la pesca, tagliano la legna, coltivano i campi, conciano le pelli. Spinte dalla necessità, scoprono che la loro unità può generare ciò che serve per continuare a vivere. L'equilibrio faticosamente conquistato è destinato, però, a dissolversi il giorno in cui a Vardø mette piede il sovrintendente Absalom Cornet, un fosco e ambiguo personaggio distintosi, in passato, per aver mandato al rogo diverse donne accusate di stregoneria. Absalom è accompagnato dalla giovane moglie norvegese, Ursa, inesperta della vita e terrorizzata dai modi sbrigativi e autoritari del marito. A Vardø, però, Ursa scorge qualcosa che non ha mai visto prima: donne indipendenti. Absalom, al contrario, vede solo una terra sventurata, abitata dal Maligno. Un luogo ai margini della civiltà, dove la popolazione barbara dei lapponi si mescola liberamente con i bianchi e dove una comunità di sole donne pretende di vivere secondo regole proprie.

giovedì 4 agosto 2022

Recensione La gazza di Elizabeth Day

Pronta prontissima con una nuova recensione!
Questa volta vi parlo di un thriller psicologico, non ne vedevate da un po' su questo blog, vero??

Allora pronti??



La gazza
di Elizabeth Day

Editore: Neri Pozza
Pagine: 400
Prezzo: 19,00
La porta grigia, i mattoni del colore delle nocciole tostate, la strada alberata e silenziosa per Londra, il quartiere ben frequentato: una casa perfetta per Marisa, illustratrice di libri per ragazzi, il rimedio a tutto ciò che nella sua vita chiede di essere riparato. Come lo è Jake, naturalmente, confortante come una pietra calda sul palmo della mano. Certo, quando la signora dell’agenzia immobiliare ha aperto la vetrata sul giardino, un uccello è volato dentro. Una gazza bianca e nera, che ha sbattuto contro le pareti prima di sfrecciare fuori, mandando in frantumi un vaso. Per Marisa, però, quell’apparizione improvvisa ha prodotto soltanto una lieve punta di disagio. Nessun segno infausto può offuscare il suo sogno di vivere con Jake e formare con lui una famiglia. Nei mesi successivi trascorsi in quella casa, la vita si svolge perciò, per la giovane illustratrice, come una vera e propria commedia romantica in cui le basta un semplice sguardo di Jake per capire che quell’uomo, cosí poco espansivo nei gesti e nelle parole, è la persona con cui condividere il resto dei suoi giorni. Finché un mattino arriva Kate, l’inquilina destinata a occupare la stanza di sopra, dato che i soldi non bastano mai. Bruna e disinvolta – l’esatto opposto di Marisa nell’aspetto –, trentaseienne critica cinematografica, Kate fa subito suo lo spazio comune della casa, abbandona le scarpe all’ingresso, si intrufola in ogni angolo, lascia lo spazzolino da denti accanto al loro anziché nel bagno di sopra, rivolge indelicate domande sul loro desiderio di avere un figlio, lancia sguardi insistiti a Jake. La sua invadenza si fa via via insopportabile per Marisa. Jake tenta di rassicurarla, ma nemmeno la notizia della sospirata gravidanza riesce a distogliere Marisa dalla sensazione sgradevole di avere un ospite ingrato in casa. Qualcosa non va in Kate: quella donna coltiva qualche oscuro disegno e non si fermerà finché non l’avrà realizzato. Dopo il successo de Il party, Elizabeth Day ritorna con un romanzo psicologico che ha ottenuto grande consenso di critica e di pubblico in Inghilterra. Un’opera che parla di maternità desiderata, di relazioni disfunzionali, dell’irreparabile danno del dolore, della realtà che prende la forma dell’ossessione. Con due voci narranti che si contendono la scena in un gioco di prospettive dal finale sorprendente.

lunedì 3 gennaio 2022

Recensione Loro di Roberto Cotroneo

BUON 2022, CARI LETTORI!
Buon nuovi inizi!

E quale miglior modo per iniziare l'anno se non con un bel libro inquietante?? Eh?
Be', in effetti è stata la mia ultima lettura del 2021 e mi è sembrato un buon modo per chiudere il cerchio dei due anni di...fuoco, ecco.

Che ne dite? Iniziamo!



Loro
di Roberto Cotroneo

Editore: Neri Pozza
Pagine: 192
Prezzo: 17,00
Può il memoriale di una giovane donna sconvolgere a tal punto, da turbare persino coloro che si avventurano abitualmente nei recessi più oscuri della mente? È quanto accade in queste pagine, nelle quali Margherita B. narra dei fatti accaduti nel 2018, quando prende servizio, stando alle sue parole, come istitutrice presso una famiglia aristocratica, gli Ordelaffi, in una magnifica villa progettata da un celebre architetto alle porte di Roma: la casa di vetro. Il compito che le viene affidato è prendersi cura delle gemelline Lucrezia e Lavinia. Nella casa di vetro, tutto sembra meraviglioso quell’estate. Ogni cosa è scelta con gusto, con garbo, con dedizione. Le gemelle, identiche, sono una meraviglia di educazione e di talento. Lucrezia ama il pianoforte, Lavinia l’equitazione. Ma pochi giorni dopo l’arrivo di Margherita cominciano a rivelarsi presenze terrificanti. Sono loro, dicono le bambine, gli antichi ospiti della casa, tornati per riportare in luce l’orrore. "Loro" rivisita le ossessioni che da anni segnano la narrativa di Roberto Cotroneo: il tema della verità e dell’ambiguità, del bene e del male, della violenza, del sacro e della felicità, quando brucia fino a farsi cenere. Le sue pagine, oscure e strazianti, si muovono per territori sinistri, e indagano soprattutto quella terra di nessuno che è la nostra mente. Un romanzo che, nel suo finale del tutto imprevedibile, è un omaggio alla grande letteratura e, nello stesso tempo, un racconto nitido che si muove dentro uno scenario torbido e sa guardare oltre l’ignoto. Alla fine, a prevalere saranno il fallimento di ogni ragione e il trionfo di un mondo che non è di questo mondo. Perché, come ha scritto Nietzsche: «quando scruterai in un abisso, anche l’abisso scruterà dentro di te».

venerdì 4 giugno 2021

Recensione Il serpente dell'Essex di Sarah Perry

Seconda recensione della settimana. WOW.
WOW.
WOW!

Non accadeva da secoli, credo. Forse da ancora più tempo!
Non abituiamoci, durante quest'anno, ma già in quello scorso, i miei ritmi di lettura sono rallentati e non ne faccio un dramma!
Comunque, diamo il via alla recensione!

Il serpente dell'Essex
di Sarah Perry

Editore: Neri Pozza
Pagine: 458
Prezzo: 9,90
Londra, fine Ottocento. Le campane di St-Martin-in-the-Fields suonano a morto per le esequie di Michael Seaborne e i rintocchi si diffondono in tutta Trafalgar Square. Cora Seaborne, la giovane vedova del defunto, invece di mostrarsi contrita tira un sospiro di sollievo: la morte di Michael, un uomo stimato e influente, ma anche freddo e crudele, l'ha resa finalmente libera, sollevandola da un ruolo, quello di moglie, che non ha mai sentito suo. Dopo il funerale, accompagnata dal figlio undicenne Francis, un bambino taciturno e stravagante, e dalla fidata bambinaia Martha, Cora cerca rifugio a Colchester, nell'Essex, dove stanno portando alla luce dei fossili lungo la costa. Da sempre appassionata naturalista, la giovane donna vuole approfittare della ritrovata libertà per dedicarsi a quelli che lei chiama «i suoi studi»: frugare tra le rocce e il fango alla ricerca delle ossa fossilizzate di animali vissuti migliaia di anni fa, sull'esempio della paleontologa Mary Anning. A Colchester Cora si imbatte in alcune bizzarre voci secondo cui un serpente mostruoso, ricoperto di scaglie ruvide e con occhi grandi come una pecora, è emerso dalle paludi salmastre del Blackwater ed è risalito fino ai boschi di betulle e ai parchi dei villaggi. Un grande essere strisciante, dicono, più simile a un drago che a un serpente, che abita la terra tanto quanto l'acqua, e in una bella giornata non disdegna di mettere le ali al sole. Il primo ad averlo avvistato, su a Point Clear, ha perso il senno ed è morto in manicomio lasciandosi dietro una dozzina di disegni realizzati con frammenti di carbone. E poi c'è stato quell'uomo annegato il primo giorno dell'anno, ritrovato nudo e con cinque graffi profondi su una coscia. Cora sospetta di trovarsi davanti a un caso di probabile interesse per il British Museum: l'animale leggendario che terrorizza la gente del posto potrebbe essere una specie nuova non ancora scoperta che va esaminata, catalogata e spiegata. Impaziente di indagare è anche il vicario locale, William Ransome, convinto, al contrario, che non si tratti altro che di un'empia superstizione e che sia suo compito ricondurre il paese alla tranquillità e alla certezza della fede in Dio. Cora e William guardano il mondo da punti di vista diametralmente opposti, scontrandosi su tutto. Ma allora perché, anziché sentirsi irritato, William si scopre preda di un'eccitazione e di un'euforia inspiegabili ogni volta che si imbatte in Cora?

venerdì 2 agosto 2019

|Recensione| Le sette morti di Evelyn Hardcastle di Stuart Turton

E siamo giunti ad Agosto e questo sapete che significa?
Manca sempre meno all'autunno! La mia gioia di vivere sta per ritornare dalle ferie! YUPPI!
Il libro di cui vi parlo oggi ha fatto parlare molto di sè nel periodo della sua uscita, per i motivi giusti? Direi proprio di no, anzi ricordo che in quel periodo tutta quella storiaccia mi aveva fatto passare la voglia di leggerlo, di cosa sto parlando? Vi dico solo che a volte alcune strategie di marketing funzionano pochino.
Comunque.
Nonostante tutto io il libro l'ho preso e anche se sono passati dei mesi dalla sua uscita l'ho finalmente letto, perchè io volevo leggerlo ben prima del suo arrivo in suo italiano.
Per saperne di più vi consiglio di continuare a leggere!

Le sette morti di Evelyn Hardcastle
di Stuart Turton
Editore: Neri Pozza
Pagine: 526
Prezzo: 18,00
Blackheath House è una maestosa residenza di campagna cinta da migliaia di acri di foresta, una tenuta enorme che, nelle sue sale dagli stucchi sbrecciati dal tempo, è pronta ad accogliere gli invitati al ballo in maschera indetto da Lord Peter e Lady Helena Hardcastle. Gli ospiti sono membri dell'alta società, ufficiali, banchieri, medici ai quali è ben nota la tenuta degli Hardcastle. Diciannove anni prima erano tutti presenti al ricevimento in cui un tragico evento - la morte del giovane Thomas Hardcastle - ha segnato la storia della famiglia e della loro residenza, condannando entrambe a un inesorabile declino. Ora sono accorsi attratti dalla singolare circostanza di ritrovarsi di nuovo insieme, dalle sorprese promesse da Lord Peter per la serata, dai costumi bizzarri da indossare, dai fuochi d'artificio. Alle undici della sera, tuttavia, la morte torna a gettare i suoi dadi a Blackheath House. Nell'attimo in cui esplodono nell'aria i preannunciati fuochi d'artificio, Evelyn, la giovane e bella figlia di Lord Peter e Lady Helena, scivola lentamente nell'acqua del laghetto che orna il giardino antistante la casa. Morta, per un colpo di pistola al ventre. Un tragico decesso che non pone fine alle crudeli sorprese della festa. L'invito al ballo si rivela un gioco spietato, una trappola inaspettata per i convenuti a Blackheath House e per uno di loro in particolare: Aiden Bishop. Evelyn Hardcastle non morirà, infatti, una volta sola. Finché Aiden non risolverà il mistero della sua morte, la scena della caduta nell'acqua si ripeterà, incessantemente, giorno dopo giorno. E ogni volta si concluderà con il fatidico colpo di pistola. La sola via per porre fine a questo tragico gioco è identificare l'assassino. Ma, al sorgere di ogni nuovo giorno, Aiden si sveglia nel corpo di un ospite differente. E qualcuno è determinato a impedirgli di fuggire da Blackheath House...

mercoledì 15 maggio 2019

L'isola delle anime di Johanna Holmström |Recensione|

Breve storia per la pubblicazione di questa recensione.
Finisco il libro domenica, non riesco a scrivere la recensione per lunedì.
Decido di pubblicarla martedì, non riesco a scriverla lunedì perchè la febbre mi ha fatto visita.
Ok, la pubblico quando posso.
Martedì: devo scrivere la recensione, devo scrivere la recensione, devo scrivere la recensione.
Scrivo la recensione.
Ed eccovela qui!

L'isola delle anime 
di Johanna Holmström
Editore: Neri Pozza
Pagine: 363
Prezzo: 18,00
Link d'acquistoAmazon
Finlandia, 1891. Una notte, ai primi di ottobre, una barchetta scivola sull'acqua nera del fiume Aura. A bordo, Kristina, una giovane contadina, rema controcorrente per riportare a casa i suoi due bambini raggomitolati sul fondo dell'imbarcazione. Le mani dolenti e le labbra imperlate di sudore, rientra a casa stanchissima e si addormenta in fretta. Solo il giorno dopo arriva, terribile e impietosa, la consapevolezza del crimine commesso: durante il tragitto ha calato nell'acqua densa e scura i suoi due piccoli, come fossero zavorra di cui liberarsi. La giovane donna viene mandata su un'isoletta al limite estremo dell'arcipelago, dove si erge un edificio, un blocco in stile liberty con lo steccato che corre tutt'attorno e gli spessi muri di pietra che trasudano freddo. E, un manicomio per donne ritenute incurabili. Un luogo di reclusione da cui in poche se ne vanno, dopo esservi entrate. Dopo quarant'anni l'edificio è ancora lì ad accogliere altre donne «incurabili»: Martha, Karin, Gretel e Olga. Sfilano davanti agli occhi di Sigrid, l'infermiera, la «nuova». I capelli cadono intorno ai piedi in lunghi festoni e poi vengono spazzati via, si apre la cartella clinica della paziente, ma non c'è alcuna cura, solo la custodia. Un giorno arriva Elli, una giovane donna che, con la sua imprevedibilità, porta scompiglio tra le mura di Själö. Nella casa di correzione dove era stata rinchiusa in seguito alla condanna per furti ripetuti, vagabondaggio, offesa al pudore, violenza, rapina, minacce e possesso di arma da taglio, aveva aggredito le altre detenute senza preavviso. Mordeva, hanno detto, e graffiava. L'infermiera Sigrid diventa il legame tra Kristina ed Elli, tra il vecchio e il nuovo. Ma, fuori dalle mura di Själö la guerra infuria in Europa e presto toccherà le coste dell'isola di Àbo.

lunedì 18 marzo 2019

Morte di un giovane di belle speranze di Jessica Fellowes |Recensione MEH|

ME LO SENTIVO!
Lo sapevo! Speravo di sbagliarvi e invece no! Il mio sesto senso è potente su questo non c'è dubbio.
Sono incappata in una delusione.
Sono una bambina triste.
Una lettrice amareggiata.


Morte di un giovane di belle speranze
di Jessica Fellowes
Serie: I delitti Midfort #2
Pagine: 364
Prezzo: 18,00
Link d'acquisto: Amazon
Londra, 1925. «Giovani aristocratici scapestrati» è il soprannome dato dalla stampa scandalistica inglese a un gruppo di amici famosi per le grandiose feste in maschera e le elaborate cacce al tesoro nella notte londinese. Appartiene alla cerchia anche la maggiore delle Mitford, Nancy, che chiede ai genitori di inviare a Londra la sorella diciassettenne, Pamela. Gli sfavillanti parties in città sono infatti un'eccellente occasione per stringere nuove amicizie, utili per la prossima festa di compleanno di Pamela. Tra la «gente giusta» di cui assicurarsi la presenza figurano di certo Sebastian Atlas, volto angoloso, naso lungo e capelli impomatati tanto lisci da sembrare una lamina d'oro aderente al cranio; Clara Fisher, soprannominata dai Mitford «l'Americana» e, naturalmente, i Curtis: Charlotte Curtis innanzi tutto e suo fratello, l'arrogante Adrian, lo scapolo da accalappiare. Le intenzioni di Nancy vanno a buon fine e, nel giro di un mese, buona parte dei suoi ricchi amici si riversa ad Ashtall Manor, pronta a prendere parte allo sfarzoso ballo in costume e alla sfrenata caccia al tesoro nella tenuta. Durante la serata il gruppo si addentra nel cimitero che confina con il muro di cinta della magione. Il suolo è fradicio di umidità notturna, la luce della luna filtra a stento fra le nuvole. Sul terreno bagnato alla base del campanile della chiesa, con un braccio sul collo, le gambe piegate e storte, la bocca spalancata, gli occhi fissi e ciechi, giace il cadavere di Adrian Curtis. In piedi accanto a lui, con le mani sulla bocca ad attutire il grido, c'è la cameriera personale di Charlotte, Dulcie Long. Scotland Yard non tarda a scoprire che la ragazza cela l'appartenenza a un club molto più esclusivo di quello dei suoi ricchi datori di lavoro: il club delle Quaranta Ladrone, una temibile banda di ladre capeggiate dall'implacabile Alice Diamond, che da qualche tempo sta terrorizzando Londra. Dulcie Long viene dunque arrestata come colpevole dell'omicidio di Adrian Curtis, sprezzante rampollo della «buona società» londinese. L'unica a credere all'innocenza della ragazza è Louisa Cannon, dama di compagnia delle sorelle Mitford, la quale, aiutata da Pamela e Nancy Mitford, decide di indagare sul caso...

lunedì 21 gennaio 2019

Dai tuoi occhi solamente di Francesca Diotallevi |Recensione|

Mie care stelle del cielo, spero che questo sia un buon giorno!
Io ho un lieve dolore al collo che spero resti lieve, altrimenti potrei iniziare a muovermi stile zombie e non è bello.
Oh no! 
Comunque, hanno finalmente attivato la nuova linea internet e sono una bimba felice e non dovrò più pregare Odino affinchè possa pubblicare in santa pace un post o fare qualsiasi altra cosa!
Sarà molto più piacevole scrivere i post visto che non dovrò imprecare ogni due per tre, perciò aspettatevi tanti bei post! YUPPI!

Ma adesso passiamo alla recensione di oggi, un libro molto particolare...


Dai tuoi occhi solamente
di Francesca Diotallevi
Editore: Neri Pozza
Pagine: 207
Prezzo: 16,50 euro
Link d'acquisto: Amazon
New York, 1954. Capelli corti, abito dal colletto tondo, prime rughe attorno agli occhi, ventotto anni, Vivian ha risposto a un'inserzione sul New York Herald Tribune. Cercavano una tata. Un lavoro giusto per lei. Le famiglie l'hanno sempre incuriosita. La affascina entrare nel loro mondo, diventare spettatrice dei loro piccoli drammi senza esserne partecipe, e osservare la recita, la pantomima della vita da cui soltanto i bambini le sembrano immuni. La giovane madre che l'accoglie ha labbra perfettamente disegnate con il rossetto, capelli acconciati in onde rigide, golfini impeccabili. Dietro il suo perfetto abbigliamento, però, Vivian sa scorgere la crepa, il muto appello di una donna che sembra chiedere aiuto in silenzio. Del resto, questo è il suo lavoro: prendersi cura della vita degli altri. L'accordo arriva in fretta. A lei basta poco: una stanza dove raccogliere le sue cose; una città, come New York, dove potere osservare le vite incrociarsi sulle strade, scrutare mani che si stringono, la rabbia di un gesto, la tenerezza in uno sguardo, l'insopportabile caducità di ogni istante. Ed essere, nello stesso tempo, invisibile, sola nel mare aperto della grande città, a spingere una carrozzina o a chinarsi per raddrizzare l'orlo della calza di un bambino. Scrutare i gesti altrui e guardarsi bene dall'esserne toccata: questa è, d'altronde, la sua esistenza da tempo. Troppe, infatti, sono le ferite che le sono state inferte nell'infanzia, quando la rabbia di un gesto - di sua madre, Marie, o di suo fratello Karl, animati dalla medesima ira nei confronti del mondo - si è rivolta contro di lei. Sola nella camera che le è stata assegnata, Vivian scosta le tende dalla finestra, lancia un'occhiata al cortiletto ombroso e spoglio nel sole morente di fine giornata, estrae dalla borsa la sua Rolleiflex e cerca la giusta inquadratura per catturare il proprio riflesso che appare contro l'oscurità del vetro. È il solo gesto con cui Vivian Maier trova il suo vero posto nel mondo: stringere al ventre la sua macchina fotografica e rubare gli istanti, i luoghi e le storie che le persone non sanno di vivere.

venerdì 11 gennaio 2019

Ellie all'improvviso di Lisa Jewell |Recensione|

COSE CHE HO ULTERIORMENTE CAPITO CON QUESTO LIBRO:
1. È molto difficile scrivere una recensione di un thriller/giallo;
2. Questo genere di libri mi fa dormire poco e io dormo poco già di mio.

Di thriller o gialli ne leggo pochi proprio perchè poi so che mi infervoro come un'ossessa! Dalla serie non dormo e non mangio (seh! Non mangio, non esageriamo!) pur di finire il libro e se indovino qualcosa su come si svolgono le vicende mi sento una piccola Sherlock.
Come sarà andata con Ellie all'improvviso??

Ellie all'improvviso 
di Lisa Jewell
Editore: Neri Pozza
Pagine: 300
Prezzo: 18,00
Link d'acquisto: Amazon
Laurel Mack ricorda bene com'era la sua vita dieci anni prima, quando aveva tre figli anziché due: un accumulo di faccende da sbrigare, crucci e bollette scadute. Una vita che, con il senno di poi, le appare assolutamente perfetta. Perché una mattina, sua figlia Ellie, la figlia prediletta, quella con cui andava maggiormente d'accordo e di cui era più orgogliosa, era uscita di casa e non era più tornata. Da quel giorno di maggio del 2005 in cui Ellie è svanita nel nulla, non ci sono stati sostanziali sviluppi nelle indagini sulla sua scomparsa. Felpa nera con il cappuccio, jeans sbiaditi e scarpe da ginnastica bianche, Ellie era una qualsiasi adolescente con uno zainetto in spalla quando è stata avvistata l'ultima volta in Stroud Green Road, alle dieci e quarantatré del mattino: da quel momento le sue tracce si sono perse nel nulla, al punto che persino la polizia si è rassegnata e ha liquidato il caso come la fuga da casa di una ragazzina ribelle. Dieci anni dopo, Laurel sta provando a fare i conti con questa incomprensibile verità. Paul, il suo ex marito, ha una nuova compagna e i suoi due figli, Hanna e Jake, sono andati a vivere altrove. Tutti sembrano andare avanti, tutti sembrano essersi fatti una ragione della scomparsa di Ellie, tranne lei. Finché un giorno, in un bar, la sua attenzione viene catturata da un affascinante sconosciuto. Occhi grigi, capelli brizzolati e scarpe eleganti, l'uomo ordina una fetta di torta, prende posto nel tavolo accanto al suo e le rivolge un ammaliante sorriso. Inaspettatamente, Laurel sente qualcosa che si scioglie dentro di lei, un barlume di speranza. Che questo incontro rappresenti una seconda occasione di felicità? Floyd, questo il nome dello sconosciuto, non esita a invitarla a cena e, poco dopo, a presentare a Laurel le sue due figlie, avute da due diverse relazioni. Ma dinnanzi alla più piccola, Poppy, di nove anni, Laurel resta senza fiato: la bambina è infatti il ritratto di Ellie. La stessa fronte spaziosa, le palpebre pesanti, la fossetta sulla guancia sinistra quando sorride. All'improvviso, tutte le domande rimaste senza risposta che hanno tormentato Laurel per anni tornano a galla. Perché guardare quella strana bambina è come guardare sua figlia? Cosa è successo veramente a Ellie? È davvero scappata di casa, oppure c'è una ragione più sinistra per la sua scomparsa? Ma soprattutto, chi è Floyd davvero? Una storia dove niente è quello che sembra e tutte le certezze della vita possono infrangersi come uno specchio troppo fragile.

mercoledì 17 gennaio 2018

L'assassinio di Florence Nightingale Shore di Jessica Fellowes |Recensione|

Ciao, sono quella che ha detto di leggere pochi gialli/thriller.
Mentivo.
Ok, solo questa volta. Ho fatto una piccola eccezione e di fatti ho dormito poco (meno del solito), ma almeno ho letto dei libri belli belli!
E allora non perdiamo tempo e vediamo cosa avrò da dirvi su questo nuovo libro!

Tutti sul treno *ciuf ciuf*
...
...
...
Ok, questo potevo evitarlo!

L'assassinio di Florence Nightingale Shore 
di Jessica Fellowes
Serie: I delitti Midfort #1
Pagine: 397
Prezzo: 18,00 euro
Link d'acquisto: Amazon
Il 12 gennaio 1920 l'infermiera Florence Nightingale Shore ore arriva a Victoria Station nel primo pomeriggio, in taxi, un lusso che ritiene di meritare a un passo dalla pensione e dopo una vita di sacrifici. Il mezzo di trasporto si intona, infatti, alla sua pelliccia nuova, regalo che si è concessa per il compleanno e che ha indossato per la prima volta solo il giorno precedente. Dopo aver acquistato un biglietto di terza classe per Warrior Square, Florence Nightingale Shore si accomoda nell'ultimo vagone, dove attende che il treno si metta in movimento. Poco prima della partenza nel suo scompartimento entra un uomo con un completo di tweed marrone chiaro e un cappello, È l'ultima volta che qualcuno la vedrà viva. Il giorno stesso, sulla medesima tratta, la diciottenne Louisa Cannion salta giù da un treno in corsa per sfuggire all'opprimente e pericoloso zio, che vorrebbe sanare i propri debiti «offrendo» la nipote a uomini di dubbia reputazione. A soccorrerla è un agente della polizia ferroviaria, Guy Sullivan, un ragazzo alto e allampanato, gli incisivi distanti e gli occhiali spessi e tondi che gli scivolano sempre dal naso. Affascinato dalla determinazione della giovane, Guy si offre di aiutarla a raggiungere Asthall Manor, nella campagna dell'Oxfordshire, dove la ragazza deve sostenere un colloquio di lavoro come cameriera addetta alla nursery presso la prestigiosa famiglia Mitford. Louisa riesce a farsi assumere, divenendo istitutrice, chaperon e confidente delle sei sorelle Mitford, specialmente della sedicenne Nancy, una donna intelligente e curiosa con un talento particolare per le storie, talento che le permetterà poi di essere una delle più sofisticate e brillanti scrittrici britanniche del Novecento. Sarà proprio la curiosità di Nancy a spingerla a indagare, con l'aiuto di Guy, sul caso che sta facendo discutere tutta Londra: quello dell'infermiera assalita brutalmente sulla linea ferroviaria di Brighton. Basato sul vero omicidio, rimasto irrisolto, di Florence Nightingale Shore, questo è il primo romanzo di una serie di gialli ambientati nell'Inghilterra degli anni venti e trenta, con protagoniste le sei «leggendarie» sorelle Mitford.

sabato 15 aprile 2017

Il mondo di Belle di Kathleen Grissom |Recensione|

E' sabato, il sabato prima di Pasqua e io vedo persone che partono, fanno valigie e poi ci sono io che mi metto a scrivere una recensione, bello vero?
Bellissimo!
Ma se non scrivo adesso questa recensione molto probabilmente non la scriverò più perciò eccovela qui!







Il mondo di Belle
di Kathleen Grissom
Editore: Neri Pozza
Pagine: 416
Prezzo: 18,00
Link d'acquisto: Amazon
Un’enorme dimora, rivestita di assicelle bianche e avvolta da glicini in fiore: così la casa del capitano James Pyke appare allo sguardo infantile di Lavinia McCarten, la mattina d’aprile del 1791 in cui la piccola irlandese mette per la prima volta piede in Virginia. Pyke, un uomo dalla corporatura imponente, i capelli grigi legati dietro la nuca e rughe profonde che gli solcano il viso segnato dal sole, ha raccolto la bambina dalla sua nave, appena approdata in America dopo la lunga traversata oceanica, e l’ha portata con sé per destinarla alle cucine della sua piantagione. Un modo come un altro per passare all’incasso del debito per la traversata, che i genitori di Lavinia, morti durante la navigazione, non hanno avuto la buona sorte di saldare.
Stremata e debilitata, la bambina viene accolta nelle cucine della piantagione dalla famiglia di schiavi neri che vi lavorano: una piccola, operosa comunità composta da Mamma Mae, una donna dalla stazza possente che, con una pipa perennemente tra i denti, le concede subito la benedizione del suo sorriso; Papà George, un gigantesco orso bruno; Dory, Fanny e Beattie, le figlie; Ben, il figlio maschio, più grosso ancora del padre e dalla risata irresistibile e cristallina. Un mondo guidato da una responsabile delle cucine dai grandi occhi verdi e dai capelli neri e lucidi: Belle, un’attraente ragazza di diciotto anni. Frutto di un capriccio clandestino del capitano con una delle sue schiave nere, Belle è stata allontanata dalla casa padronale, finendo nelle cucine, il giorno in cui il capitano si è presentato nella piantagione con Martha, una moglie più giovane di lui di venti anni.
Adottata dalla famiglia di Mamma Mae e maternamente accudita da Belle, Lavinia cresce come una servetta bianca ignara dell’abisso che separa la casa padronale dall’universo delle cucine.
Finché è una bambina, Belle le cela opportunamente le verità del suo mondo: l’ambiguo rapporto che la lega al capitano padre-padrone, la dipendenza di Martha dal laudano, le punizioni inferte da Rankin, il sorvegliante violento e razzista, l’odio che il fratellastro Marshall nutre per lei. Le tace opportunamente che in Virginia chiunque abbia la pelle nera può essere picchiato, violentato, venduto e torturato nello stesso tempo.
Non può fare nulla, tuttavia, quando Lavinia, cresciuta, si allontana dal suo mondo per ricongiungersi al mondo dei bianchi cui appartiene e per fare poi ritorno nella grande casa in compagnia di Marshall, il nuovo padrone divenuto nel frattempo un giovane bello e affascinante. Allora i vecchi legami sembrano distrutti, e le verità a lungo nascoste messe pericolosamente a nudo.


Quella raccontata in questo libro è una storia intensa, una storia che nasce da un racconto sussurrata e dalla fantasia di una donna, ma per quanto possa essere fantastica ha in sè molta realtà, perchè gli avvenimenti di questo libro non saranno accaduti per filo o per segno, ma raccontano un pezzo tragico di storia che. più o meno, sembra rivivere anche ai giorni nostri. 
Le protagoniste di questa storia sono Lavinia e Belle, la prima è una bambina che si ritrova in una piantagione di tabacco dopo aver perso la famiglia e anche la memoria, mentre la seconda è una giovane schiava di colore, figlia illegittima del capitano Pyke, che lavora duramente all'interno della sua piantagione di tabacco. Le loro due narrazioni si alterneranno dando così al lettore l'opportunità di conoscere la storia dai loro punti di vista, infatti per Lavinia vive tutto ciò che si succede nella tenuta con molta ingenuità che data la sua giovane età è perfettamente comprensibile: non capisce come mai esistano così tante differenze tra lei, Belle e tutti gli altri schiavi della piantagione, non capisce perchè vengano maltrattati, non capisce perchè muoiono di fame e via via che cresce e continua a vivere questa situazione continua a non capire; la crudeltà colpisce il suo cuore, ma non ne capisce il perchè.

"[...]ma quel giorno acquisii una nuova consapevolezza: compresi che esisteva una linea a tratti bianchi e neri, di cui però mi sfuggiva la profondità." 

Belle, invece, capisce benissimo la sua situazione: il colore della sua pelle la rende diversa dagli altri, nonostante sia la figlia segreta del capitano il suo posto e fra gli schiavi che come lei hanno come unica colpa di essere 'diversi', loro sono 'negri' e come tali devono servire i bianchi e non importano le umiliazioni che devono subire non possono ribellarsi, pena la morte.
La storia percorre diversi anni, Lavinia da bambina si trasforma in donna conservando la sua ingenuità che, però, verrà infranta alla fine del libro e la realtà si paleserà davanti ai suoi occhi in modo crudele e spietato, Belle, invece, continuerà a vivere la sua vita circondata dalla crudeltà dell'uomo, ma non per questo perderà la sua voglia di lottare, non è solo la sua vita (e libertà) quella che vuole difendere a tutti i costi.

"Colore di bambino, padre, madre, niente importa. Noi siamo famiglia, ciascuno  di noi bada a altri. Famiglia ci rende forti, in momenti difficili. Stiamo uniti, aiutiamo. Questo è significato di famiglia."

Come vi ho già detto questo è un libro inteso, molto inteso che mi ha suscitato diverse emozioni, soprattutto rabbia perchè quello che i personaggi di questo libro hanno dovuto subire non sono fatti inventati, ma tanti, tantissimi uomini, donne e bambini hanno vissuto sulla loro pelle sorprusi e violenze, tutto perchè la loro pelle non è bianca, tutto perchè stranieri, ma dalle pagine di questo libro non vi è solo questo: è nascosto anche un grande messaggio di speranza, perchè non tutti i cuori sono culla di cattiveria, vi sono anche persone che lottano per i deboli e in fondo la speranza è la spinta che da forza alla vita e non conosce colore.

VOTO FINALE
☆☆☆☆☆ su 5

Con questo si conclude la recensione di questo libro bellissimo, spero di avervi incuriosito!
Vi auguro una felice Pasqua e una soleggiata Pasquetta, con tanti sorrisi, libri e cioccolato! ♡


sabato 30 aprile 2016

Agnes Brown mamma di Brendan O'Carroll |Mini recensione|

 Eccomi qui con la recensione di un libro che mi ha fatto tanto ridere: Agnes Browne mamma!

 

Agnes Browne mamma
Autore: Brendan O'Carroll
Editore: Neri Pozza
Prezzo: € 14,50
Pagine:170
Agnes Browne, trentaquattro anni, bella, proletaria, simpatia irresistibile, ha un banco di frutta e verdura al mercato del Jarro, turbolento quartiere popolare di Dublino, sette figli come sette gocce di mercurio e un'autentica venerazione per Cliff Richard. Purtroppo ha anche un marito che lascia i suoi guadagni agli allibratori, per poi rifarsi con lei a suon di ceffoni. Ogni mattina Agnes esce di casa alle cinque per incontrare l'amica Marion e iniziare insieme la giornata in allegria. Ogni venerdì gioca a bingo, per poi finire al pub di fronte a una pinta di birra e a un bicchiere di sidro. Non unaran vita, a parte le risate con Marion e le altre, al mercato. Finché, un bel giorno, Rosso Browne muore, lei rimane sola e comincia a godersi davvero l'esistenza. E l'inizio di un carosello di vicende esilaranti, in coppia con Marion, autentico genio comico, e alle prese con i figli che le propinano dilemmi adolescenziali, obbligandola a improvvisarsi consigliera (con grande spasso dei pargoli) o a vestire i panni dell'angelo vendicatore. Insomma, senza quel treppiede del marito attorno, la nostra Agnes pare tornata la ragazza dublinese che è stata - tanto che non manca uno spasimante, un affascinante bell'imbusto francese ignaro degli equivoci della lingua inglese. Intanto la vita continua, nella Dublino di fine anni settanta, tra gioie e dolori, un colpo basso della sorte e un girotondo di risate con Marion, i figli che crescono e, in testa, un sogno che sembra irrealizzabile.




Cosa potrei dirvi di Agnes Browne?
Agnes è una di quelle donne forti che non si lasciano scoraggiare dalla vita, ma ridono di essa.
E' una di quelle donne che vorresti incontrare anche solo per strada per lasciarti trasportare dalla sua risata.
E' una di quelle donne che nonostante le difficoltà riesce sempre a cavarsela.
In poche parole Agnes Browne è una Gran Donna.

Già leggendo le prime pagine del libro non si può trattenere un sorriso, sorriso che è si è subito tramutato in risata e questo è avvenuto per buona parte della lettura.
Ho riso tanto, sia Agnes che Marion, la sua migliore amica, sono esilaranti e piene di vita e non si può far a meno di ridere delle loro 'avventure' e dei loro discorsi. Portano, però, un po' anche a riflettere. Perchè la vita di queste due donne non è sicuramente facile, si alzano ogni mattina per andare a lavorare al mercato con loro carretto di frutta è verdura e durante la loro vita hanno vissuto i loro drammi, ma non importa: prendono quel che viene col sorriso sulle labbra.
Tra una giocata a bingo e qualche bevuta al pub di fiducia, Agnes e Marion vivono di quelle piccole gioie che la vita concede loro e nel frattempo si occupano delle piccole incombenze che una grande famiglia come quella di Agnes le procura....perchè crescere sette figli non è mica un'impresa semplice, sopratutto quando le chiedono la professione di tuo marito e lei semplicemente risponde: "Il morto".

Questa mini recensione finisce qui, non mi resta che consigliarvi questa lettura che si legge in un soffio e che lascia un sorriso sulle labbra.
E io adesso devo solo procurarmi gli altri libri della serie:
  • I marmocchi di Agnes;
  • Agnes Browne nonna;
  • Agnes Browne ragazza
Voi li avete letti?