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mercoledì 13 novembre 2024

Recensione La vita a volte capita di Lorenzo Marone

CESARE ANNUNZIATA È TORNATO!


Iniziamo con la recensione (o quel che è) che è meglio.

La vita a volte capita
di Lorenzo Marone

Editore: Feltrinelli
Brontolone, cinico, pigro, bugiardo: è così che si potrebbe descrivere Cesare Annunziata. Come quella volta in cui, per attaccare bottone con la sua futura moglie, si era inventato di possedere una collezione di scatolette di fiammiferi per poi essere costretto per oltre cinquant’anni a collezionarle davvero. Ormai vedovo e ottantenne, con mille acciacchi e le giornate vuote, Cesare si trova ad affrontare un agosto in città. Nel condominio al Vomero sono rimasti in pochi: c’è la dirimpettaia gattara, ossessionata dalla telecamera al pianterreno; l’amico di una vita con cui Cesare gioca la stessa partita di scacchi da anni; e Lady Blonde, un’adolescente che non si stacca mai dal cellulare. E soprattutto ci sono i ricordi, ricordi subdoli che si insinuano dappertutto. Proprio lui che si è sempre dichiarato immune ai sensi di colpa, ora si trova a fare i conti con mille domande. E se nella vita fosse stato più risoluto, dolce e accogliente? Se avesse trovato il coraggio di lasciare la moglie? Se avesse passato più tempo con i figli? Se, in definitiva, avesse sbagliato tutto? Finché un giorno, nel parco in cui è solito portare Batman, il cane affidatogli dalla figlia, Cesare nota una ragazza dai capelli corti spruzzati di viola. Si chiama Iris e ha negli occhi qualcosa di fragile e familiare. È l’inizio di una goffa ma tenera amicizia, in cui Cesare trova inaspettatamente conforto. D’un tratto, ci sono persone di cui deve, e vuole, occuparsi, e questo lo fa sentire felice. D’un tratto, non c’è più da rimuginare, ma da agire, da aiutare. Perché la vita a volte capita quando meno te lo aspetti, e bisogna trovare il coraggio di afferrarla al volo.

giovedì 14 marzo 2024

Recensione Tutti su questo treno sono sospetti di Benjamin Stevenson

Questa recensione sarebbe dovuta uscire la scorsa settimana, ma sono una blogger molto poco seria e anche pigra ultimamente quindi eccovela ora!

Vi ricordate di Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno?
Abbiamo un sequel!


Tutti su questo treno sono sospetti
di Benjamin Stevenson
Serie: Ernest Cunningham #2
Editore: Feltrinelli
Pagine: 320
Prezzo: 19,00
Ernest Cunningham è nei guai. Dopo essere diventato famoso per aver scritto un true crime sulla sua famiglia – una famiglia micidiale: hanno tutti ucciso qualcuno –, il suo agente letterario e il suo editore gli chiedono con insistenza un nuovo libro. Ma dove trovare l’ispirazione, senza che qualcuno ci rimetta la pelle?
L’occasione si presenta sotto forma di un invito al Festival Australiano del Giallo. In omaggio ad Assassinio sull’Orient Express di Agatha Christie, gli organizzatori hanno deciso di riunire un gruppo di celebri giallisti a bordo del Ghan, il treno che attraversa l’Australia, da Darwin a Adelaide. Durante il viaggio, Ernie avrà modo di confrontarsi con i colleghi e forse, chissà, di mettersi finalmente al lavoro. Neanche il tempo di partire che ci scappa il morto.
Per deformazione professionale, ciascuno dei giallisti inizia subito a elaborare teorie in base alla propria specializzazione: c’è chi procede per deduzione, chi veste i panni del medico legale e chi traccia il profilo psicologico del possibile assassino. A bordo sono tutti sospetti. Sulla carta sanno tutti come ragiona un detective e, prima ancora, come si commette un crimine, ma chi è passato dalla teoria alla pratica? Dopo il grande successo di Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno, Benjamin Stevenson torna con un giallo brillante e ricco di humour, che corre davvero come un treno verso il più sorprendente dei finali. Un viaggio in treno.
Un cadavere alla prima fermata.
Dei passeggeri molto sospetti: sanno tutti come cavarsela con un delitto.
Chi di loro è il colpevole?

mercoledì 30 novembre 2022

Recensione Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno di Benjamin Stevenson

ULTIMO GIORNO DI NOVEMBRE!
Non sono pronta a Natale, neanche un po' e a dire il vero non sono neanche pronta all'anno nuovo, che ansia.
Ok, passiamo a cose più carine: il libro di cui vi parlo oggi mi è piaciuto!



Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno
di Benjamin Stevenson

Editore: Feltrinelli
Pagine: 384
Prezzo: 19,00
A Ernie Cunningham le riunioni di famiglia non sono mai piaciute. Di sicuro c’entra il fatto che tre anni prima ha visto suo fratello Michael sparare a un uomo e lo ha denunciato, un oltraggio che non gli è ancora stato perdonato. Perché i Cunningham non sono una famiglia come le altre. C’è solo una cosa che li unisce: hanno tutti ucciso qualcuno. Ora hanno deciso di ritrovarsi per un’occasione speciale: trascorreranno un fine settimana in un resort di montagna per festeggiare l’uscita di prigione di Michael. Ma i Cunningham non sono tipi da stare in pantofole davanti al caminetto. Il giorno dell’arrivo di Michael, viene trovato il cadavere di un uomo. Ha le vie respiratorie ostruite dalla cenere, come se fosse morto in un incendio, ma non ha ustioni sul corpo. Mentre una bufera si abbatte sul resort isolandolo e la polizia brancola nel buio, spetterà a Ern capire se il colpevole è uno dei suoi familiari, prima che vengano uccisi tutti.

venerdì 1 luglio 2022

Recensione Tutte le volte che mi sono innamorato di Marco Marsullo

Luglio, col bene che ti voglio
Vedrai non finirà, ai, ai, ai, ai
Luglio m'ha fatto una promessa
L'amore porterà, ai, ai, ai, ai

Il fatto che io ricorda canzoni di secoli fa e di anni in cui io non ero neanche in programma e non abbia nessuna idea di quali siano le hit del momento mi fa pensare.
Ma comunque...
BENVENUTO LUGLIO! 
Passa in  fretta che ne ho già fin sopra ai capelli del caldo.



Tutte le volte che mi sono innamorato
di Marco Marsullo

Editore: Feltrinelli
Pagine: 256
Prezzo: 18,00
Chi l'ha detto che, dopo i trent'anni, gli uomini non hanno paura di restare single? E che l'orologio biologico esiste solo per le donne? Cesare, maestro elementare napoletano, ha le idee confuse sull'amore. Tanto romantico quanto cervellotico, si nasconde dietro teorie improbabili e comici segni del destino, ma in realtà soffre per un passato di storie sbagliate, incontri surreali, colpi di fulmine e bruschi risvegli, mentre i suoi amici sembrano aver capito tutto prima di lui. A trentacinque anni, Cesare è rimasto l'ultimo single del gruppo e non sa più cosa farsene della sua libertà. Vive con il gatto Thiago, gira per la città sulla sua Vespa, ha un discreto successo con le ragazze, eppure sempre più spesso la notte torna a casa da solo, con un peso sul cuore. Quando il suo amico Sandro, prossimo alle nozze, gli consegna l'invito con un + 1 che campeggia beffardo accanto al suo nome, Cesare decide di raccogliere la sfida: ha sei mesi per arrivare al ricevimento con una fidanzata. Ma come trovare finalmente la persona giusta? Marco Marsullo si fa portavoce della sua generazione e racconta le relazioni dal punto di vista dei maschi: le loro speranze, i loro desideri, ma anche le ombre, le fatiche, la paura di fallire. Rifuggendo dalle ipocrisie e dal lamento, costruisce un romanzo lucido e ironico, profondamente attuale. Uno spaccato tragicomico sull'affanno – e la meraviglia – di innamorarsi davvero.

giovedì 3 febbraio 2022

Recensione Le tartarughe tornano sempre di Enzo Gianmaria Napolillo

BENTORNATI A UNA NUOVA RECENSIONE!
Un libro che volevo leggere da parecchio e che grazie a una Challenge di lettura (ciao Ciambelle) è finito finalmente sul mio comodino.
Dello stesso autore avevo apprezzato tanto tanto Carlo è uscito da solo, come sarà andata con questo??
Lo scoprirete leggendo!



Le tartarughe tornano sempre
di Enzo Gianmaria Napolillo

Editore: Feltrinelli
Pagine: 222
Prezzo: 9,50
Salvatore è nato quando in pochi conoscevano il nome della sua isola: un luogo di frontiera posto alla fine del mondo, con il mare blu e la terra arsa dal sole. È cresciuto sulle barche, vicino alle cassette di alici, con lo sguardo nell'azzurro, sopra e intorno a lui. Forse è lì che tutto è cominciato, tra ghirigori nell'acqua e soffi nel vento. Di sicuro è lì che ha conosciuto Giulia, anche se lei vive a Milano con i genitori emigrati per inseguire lavoro e successo. Da sempre Giulia e Salvatore aspettano l'estate per rivedersi: mani che si intrecciano e non vogliono lasciarsi, sussurri e promesse. Poi, d'inverno, tante lettere in una busta rosa per non sentirsi soli. Finché, una mattina, nell'estate in cui tutto cambierà, Giulia e Salvatore scoprono il corpo di un ragazzino che rotola sul bagnasciuga come una marionetta e tanti altri cadaveri nell'acqua, affogati per scappare dalla fame, dalla violenza, dalla guerra. Gli sbarchi dei migranti cominciano e non smettono più. L'isola muta volto, i turisti se ne vanno, gli abitanti aiutano come possono. Quando Giulia torna a Milano, il filo che la lega a Salvatore si allenta. La vita non è più solo attesa dell'estate e amore sincero, corse in spiaggia e lanterne di carta lanciate nel vento. La vita è anche uno schiaffo, un risveglio, la presa di coscienza che al mondo esistono dolore e differenze. Una scoperta che travolge i due ragazzi e che darà valore a tutte le loro scelte, alla loro distanza e alla loro vicinanza.

mercoledì 8 aprile 2020

|Recensione| Carlo è uscito da solo di Enzo Gianmaria Napollilo

MIEI CARI LETTORI!
Come state?
State leggendo in questi giorni? Guardando qualche film o serie tv? Cucinando?
Non state facendo nulla? L'importante è che stiate bene, poco importa che la voglia di fare qualcosa sia completamente sparita, non dategli peso. Credo che sia molto normale.

Però, siete qui per leggere una recensione e credo che questo sia già qualcosa, no??

Il libro di oggi viene dritto dritto dritto dalle 3 Ciambelle (La Libridinosa, La biblioteca di Eliza e Due lettrici quasi perfette) che ringrazio tanto tanto tanto. Curiosi di saperne di più?

Carlo è uscito da solo
di Enzo Gianmaria Napolillo
Editore: Feltrinelli
Pagine: 246
Prezzo: 15,00
Link d'acquisto: Amazon
Carlo ha trentatré anni e non esce mai da solo. Non rivolge la parola agli sconosciuti e conta tutto ciò che lo circonda: le briciole sul tavolo, le gocce di pioggia sulla finestra, le stelle in cielo. "Una linea retta è una serie infinita di punti", così gli ha detto anni prima la professoressa delle medie, ma non l'ha avvisato che alcune rette possono essere interrotte. Come la linea rassicurante della sua vita, che un giorno è andata in pezzi e da allora non è più stato possibile aggiustarla. Per questo ora Carlo si circonda di abitudini e di persone fidate, come i suoi genitori e sua sorella Giada: ha costruito un muro tra lui e il mondo esterno. Finché una mattina incontra Leda, la nuova ragazza del bar dove fa sempre colazione con il padre, ed è lei a creare una crepa nel muro, a ridargli un raggio di speranza. Nelle loro durezze, nei loro spigoli, riconoscono il reciproco dolore, stringono una tacita alleanza e cercano la forza per affrontare i ricordi e camminare liberi verso il futuro. Il racconto di un ragazzo e una ragazza danneggiati dalla vita, la storia tenace di un uomo che non si arrende e di una donna che potrebbe aiutarlo a rinascere, a darsi una possibilità. A uscire da solo, per non essere più solo.

martedì 10 settembre 2019

|Recensione| Stelle minori di Mattia Signorini

NUOVA RECENSIONE!
E io sto morendo di sonno.
Tutto nella norma!

Ah, e sto anche mangiando cioccolato.
Normalissimo.

Passiamo alla recensione, su...


Stelle minori
di Mattia Signorini
Editore: Feltrinelli
Pagine:  224
Prezzo: 16,50
Sono passati nove anni dal giorno che ha deviato il corso della vita di Zeno, quando in un tragico incidente muore il suo professore, Nicola Sceriman. Ora Zeno ha trent'anni, insegna in un liceo e sta per sposarsi: è arrivato il momento di fare i conti con il passato. Perché solo lui e Agata, la sua ragazza di allora, sanno come sono andate davvero le cose, solo loro conoscono la verità sulla morte di Sceriman. Ed è proprio Agata a rompere l'antico patto di silenzio attraverso una lettera in cui gli chiede di incontrarla: "Ci sono delle cose che ancora non sai, Zeno. È sull'Altopiano di Asiago che è iniziato il nostro silenzio, e credo sia lì che dobbiamo concludere questa storia, adesso con le giuste parole. Ho bisogno di farlo, perché ho paura di quello che accadrebbe alla tua vita se ritornasse a galla tutto quanto". Nel ricostruire quel giorno lontano torna l'amore che legava Zeno e Agata e tornano le promesse di futuro che gli anni dell'università e della gioventù portavano con sé, l'impressione di poterlo cambiare, quel futuro, il fascino sprigionato da Sceriman - autore di un solo romanzo, acclamato dalla critica e amato dai ragazzi, "La natura umana", e professore anticonvenzionale, capace di stringere con gli allievi rapporti di grande vicinanza, di coinvolgerli in progetti ambiziosi, esaltanti... Ma tornano anche le verità nascoste, le ombre che raccontano un'altra storia.

giovedì 5 settembre 2019

|Recensione| Il buio oltre la siepe di Harper Lee

Vi avevo detto che sarei ritornata con le recensioni ed eccomi qui!
AHAHAHAHAH
Sì, sono estremamente felice di ritornare a pubblicare con una certa regolarità e questo è dato soprattutto dal calo delle temperature!
LODE E GLORIA!

Adesso mi calmo e scrivo la recensione.
SERIA E PROFESSIONALE GRAZIA, SERIA E PROFESSIONALE.





Il buio oltre la siepe
di Harper Lee
Serie: To Kill a Mockingbird #1
Editore: Feltrinelli
Pagine: 304
Prezzo: 9,50
In una cittadina del "profondo" Sud degli Stati Uniti l'onesto avvocato Atticus Finch è incaricato della difesa d'ufficio di un "negro" accusato di violenza carnale; riuscirà a dimostrarne l'innocenza, ma l'uomo sarà ugualmente condannato a morte. La vicenda, che è solo l'episodio centrale del romanzo, è raccontata dalla piccola Scout, la figlia di Atticus, un Huckleberry in gonnella, che scandalizza le signore con un linguaggio non proprio ortodosso, testimone e protagonista di fatti che nella loro atrocità e violenza non riescono mai a essere più grandi di lei. Nel suo raccontare lieve e veloce, ironico e pietoso, rivive il mondo dell'infanzia che è un po' di tutti noi, con i suoi miti, le sue emozioni, le sue scoperte.

lunedì 17 giugno 2019

|Recensione| Tutto sarà perfetto di Lorenzo Marone

Fa caldo.
SÌ, ME LO SENTIRETE RIPETERE PER I PROSSIMI MESI. SÌ, SONO UNA ROTTURA DI SCATOLE.
Stare al pc è difficile.
Questo è un libro che è difficile da recensire.
Non so che recensione verrà fuori, fatevela piacere. Grazie.

Tutto sarà perfetto
di Lorenzo Marone
Editore: Feltrinelli
Pagine: 298
Prezzo: 16,50
La vita di Andrea Scotto è tutto fuorché perfetta, specie quando c'è di mezzo la famiglia. Fotografo quarantenne, single e ostinatamente immaturo, Andrea ha sempre preferito tenersi alla larga dai parenti: dal padre Libero, comandante di navi a riposo, procidano, trasferitosi a Napoli con i figli dopo la morte della moglie, e dalla sorella Marina, sposata, con due bambine e un evidente problema di ansia da controllo. Quando però Marina è costretta a partire e a lasciare il padre gravemente malato, tocca ad Andrea prendere il timone. È l'inizio di un fine settimana rocambolesco, in cui il divieto di mangiare dolci e fritti imposto da Marina è solo uno dei molti che vengono infranti. Tallonato da Cane pazzo Tannen, un bassotto terribile che ringhia anche quando dorme, costretto a stare dietro a un padre che si rifiuta di farsi trattare da infermo e che continua a sorprenderlo con richieste imprevedibili, Andrea sbarca a Procida e ritorna dopo anni tra le persone e i luoghi dell'infanzia, sulla spiaggia nera che ha fatto da sfondo alle sue prime gioie e delusioni d'amore e tra le case colorate della Corricella scrostate dalla salsedine. E proprio in mezzo a quei contrasti, in quell'imperfetta perfezione che riporta a galla ferite non rimarginate ma anche ricordi di infinita dolcezza, cullato dalla brezza che profuma di limoni, capperi e ginestre e dal brontolio familiare della vecchia Dyane della madre, Andrea trova finalmente il suo equilibrio.

venerdì 5 ottobre 2018

La felicità del cactus di Sarah Haywood |Recensione|

BuonSalve miei cari Sniffa Inchiostro!
In questo uggioso venerdì (che neanche mi dispiace) mi vine voglia di rinchiudermi a bozzolo tra le coperte, leggere e dire 'ciao ciao' con la manina a tutti, ma non posso...
...
MA IO DEVO FINIRE DI LEGGERE FIGLI DI SANGUE E OSSA! DEVO!
E invece no. NO. NO.
Mi sento triste.

Per distrarmi ecco per voi una nuova recensione! La copertina fa tanto primavera...
CIAO PRIMAVERA CI VEDIAMO IL PROSSIMO ANNO.


La felicità del cactus
di Sarah Haywood
Editore: Feltrinelli
Pagine: 362
Prezzo: 15,00
A Susan Green non piacciono le sorprese: vuole avere tutto sotto controllo. Con buona pace di famiglia e colleghi, che la trovano fredda e spigolosa. Ma la vita di Susan è perfetta... per Susan. Ha un appartamento a Londra tagliato su misura per una sola persona, un lavoro che soddisfa la sua passione per la logica e un accordo molto civile con un gentiluomo che le garantisce adeguati stimoli culturali, e non solo, senza inutili sdolcinatezze. Guai perciò a chiunque tenti di abbozzare un maggior coinvolgimento emotivo e di accorciare le distanze: Susan punge, come i cactus che colleziona. Eppure, si sa, la vita sfugge a ogni controllo. E l'aplomb di Susan inizia a vacillare quando deve fare i conti con un lutto improvviso e con la prospettiva, del tutto implausibile secondo lei, di una gravidanza. All'improvviso il mondo sembra impazzito, sia dentro che fuori di lei. Ma proprio quando Susan teme di non riuscire più a fare tutto da sola, riceverà aiuto dalle persone più impensabili. E l'inflessibile femminista di ferro, la donna combattiva e spinosa come i suoi cactus, si troverà a fiorire.

martedì 4 settembre 2018

|Questa volta leggo...| L'abito di piume di Banana Yoshimoto |Recensione|

*rullo di tamburi*

Torna il QUESTA VOLTA LEGGO!
Dopo la pausa del mese di agosto ecco di nuovo la rubrica che ci porta a conoscere ogni giorno un libro nuovo, ma con un tema in comune!

Siete pronti??

Questa volta leggo..., un appuntamento mensile che vi accompagnerà giorno dopo giorno nei blog che vi partecipano con dei le recensioni di libri collegati da un argomento comune, bella idea è?
Ringraziate le menti geniali di Chiara di La lettrice sulle nuvole, Dolci di Le mie ossessioni librose e Laura di La Libridinosa!


Il tema del mese è: Un libro ambientato fuori dall'Italia e la sottoscritta ha deciso di portarvi nel paese del Sol Levante!


L'abito di piume 
di Banana Yoshimoto
Editore: Feltrinelli
Pagine: 130
Prezzo: 8,00
Link d'acquisto: Amazon
Hotaru torna nel paese natale, un piccolo borgo tranquillo attraversato da un fiume, per dimenticare le sue pene d’amore. Era andata ad abitare a Tokyo dove per otto anni aveva vissuto una relazione sentimentale con un uomo sposato, un fotografo sempre impegnato nel lavoro che inaspettatamente l’abbandona. Il ritorno di Hotaru è un ritorno all’infanzia, un modo per ritrovare pace e serenità tra gli amici e l’affetto della nonna. La madre è morta e il padre, un famoso psicologo, è in viaggio in California. Hotaru trascorre le giornate aiutando la nonna nel suo caffè dall’atmosfera intima e familiare. Rivede luoghi e persone del passato, soprattutto la sua vecchia amica Rumi, dotata di una speciale capacità di intuire ciò che si nasconde nell’animo delle persone. Un giorno, dopo una passeggiata lungo le sponde del fiume, Hotaru incontra Mitsuru, un ragazzo che le lascia una strana sensazione di déjà vu.
Il titolo originale del romanzo, Hagoromo (letteralmente “abito di piume”), indica un particolare tipo di kimono leggerissimo che le tennyo, figure mitologiche dalle sembianze di donne-angelo, indossano per volare tra il mondo terreno e l’aldilà. Guarita dal dolore, Hotaru può indossare il suo “abito di piume” per librarsi in volo verso la vita, rinfrancata e “leggera”, riappropriandosi finalmente della sua gioventù e dei suoi sentimenti.

giovedì 15 marzo 2018

Le assaggiatrici di Rosella Postorino |Recensione|

Bene.
Benissimo.
Credo che troverò qualche difficoltà nello esprimere ciò che mi ha trasmesso questo libro. 
*espira inspira*


ANDIAMO!

Le assaggiatrici 
di Rosella Postorino
Pagine: 285
Prezzo: 17,00 euro
Link d'acquisto: Amazon
La prima volta che entra nella stanza in cui consumerà i prossimi pasti, Rosa Sauer è affamata. "Da anni avevamo fame e paura", dice. Con lei ci sono altre nove donne di Gross-Partsch, un villaggio vicino alla Tana del Lupo, il quartier generale di Hitler nascosto nella foresta. È l'autunno del '43, Rosa è appena arrivata da Berlino per sfuggire ai bombardamenti ed è ospite dei suoceri mentre Gregor, suo marito, combatte sul fronte russo. Quando le SS ordinano: "Mangiate", davanti al piatto traboccante è la fame ad avere la meglio; subito dopo, però, prevale la paura: le assaggiatrici devono restare un'ora sotto osservazione, affinché le guardie si accertino che il cibo da servire al Führer non sia avvelenato. Nell'ambiente chiuso della mensa forzata, fra le giovani donne s'intrecciano alleanze, amicizie e rivalità sotterranee. Per le altre Rosa è la straniera: le è difficile ottenere benevolenza, eppure si sorprende a cercarla. Specialmente con Elfriede, la ragazza che si mostra più ostile, la più carismatica. Poi, nella primavera del '44, in caserma arriva il tenente Ziegler e instaura un clima di terrore. Mentre su tutti - come una sorta di divinità che non compare mai - incombe il Führer, fra Ziegler e Rosa si crea un legame inaudito.

giovedì 23 febbraio 2017

Magari domani resto di Lorenzo Marone |Recensione|

Salve miei cari biblofili!
Io direi di non ciarlare e di passare direttamente alla recensione di questo libro, perchè so già che sarà dura scrivere qualcosa di decente!
Perciò diamo inizio alle danze e spero di non perdermi qualche passo....questa faceva schifo! Come non detto....ecco a voi la recensione!



Magari domani resto 
di Lorenzo Marone
Editore: Feltrinelli
Pagine: 315
Prezzo: 16,50 euro
Link d'acquisto: Amazon
Chiamarsi Luce non è affatto semplice, specie se di carattere non sei sempre solare. Peggio ancora se di cognome fai Di Notte, uno dei tanti scherzi di quello scombinato di tuo padre, scappato di casa senza un perché. Se poi abiti a Napoli nei Quartieri Spagnoli e ogni giorno andare al lavoro in Vespa è un terno al lotto, se sei un avvocato con laurea a pieni voti ma in ufficio ti affidano solo scartoffie e se hai un rottame di famiglia, ci sta che ogni tanto ti "arraggi" un po'. Capelli corti alla maschiaccio, jeans e anfibi, Luce è una giovane onesta e combattiva, rimasta bloccata in una realtà composta da una madre bigotta e infelice, da un fratello fuggito al Nord, da un amore per un bastardo Peter Pan e da un lavoro insoddisfacente. Come conforto, solo le passeggiate con Alleria, il suo Cane Superiore, unico vero confidente, e le chiacchiere con l'anziano vicino don Vittorio, un musicista filosofo in sedia a rotelle. Finché, un giorno, a Luce viene assegnata una causa per l'affidamento di un minore. All'improvviso, nella sua vita entrano un bambino saggio e molto speciale, un artista di strada giramondo e una rondine che non ha nessuna intenzione di migrare. La causa di affidamento nasconde molte ombre, ma è forse l'occasione per sciogliere nodi del passato e mettere ordine nella capatosta di Luce. Risolvendo un dubbio: andarsene, come hanno fatto il padre, il fratello e chiunque abbia seguito l'impulso di prendere il volo, o magari restare, trovando la felicità nel suo piccolo pezzettino di mondo?
Ecco, mi trovo in difficoltà nello scrivere questa recensione. Quando un libro e i suoi personaggi mi entrano dentro è sempre difficile scriverne qualcosa perchè temo di non riuscire a trasmettere le stesse sensazioni che la loro storie mi hanno trasmesso, con questo libro mi trovo in questa situazione.
Inizio con dirvi che la storia di Luce mi ha dato tanto, mi ha fatto pensare tanto e lei sarà uno di quei personaggi a cui penserò ogni tanto perchè Luce è uno di quei personaggi che resta. Resta nel cuore e nella testa, anche se Luce nella sua vita non sa bene se partire o restare, ha questa voglia di cambiare e partire che ogni tanto prende pure me, ma alla fine "devi cambiare d'animo, non di cielo" e così non cambia mai niente...allora Luce mi ha preso per mano e mi ha parlato di sè, della sua città, della sua vita e ha rivoluzionato un po' anche me.


"Perchè qui a volte mi sembra di essere un pesce rosso in una boccia, giro in tondo e un po' alla volta inquino la stessa acqua che respiro."

E non so bene cosa dirvi, più ci penso e più le parole mi frullano in testa come le ali di quelle rondini che stanno sulla copertina e che sanno tanto di libertà; libertà che la stessa protagonista cerca.
 Forse dovrei parlarvi di Luce che di cognome fa Di Notte e "Lo so, non è un nome, è ‘na figura emerd!", di questa donna che sta in un Napoli che l'ha cresciuta e formata rendendola quella che è: una  donna fragile e forte allo stesso tempo che a me ha ricordato un po' un cactus (Luce non me ne volere!), che con le sue spine cerca di difendersi dal mondo esterno e dai sentimenti, ma si sa da questi non si può mica scappare e quanto il cuore inizia a battere più veloce del normale niente riesce a fermarlo e se tutto inizia da un bimbetto di sette anni di nome Kevin per Luce non c'è più via d'uscita.

"[..] una vita le era bastata per capire che se vuoi a che fare con l'amore devi avere coraggio, e se non ce l'hai, ti tocca trovarlo, perchè se c'è un solo elemento, su questa piccola palla piena di odio che chiamiamo Terra, capace di mostrarci la bellezza del tutto che ci attornia, questo è l'amore."

Ma non dovete pensare che Luce sia solo spine, Luce è anche un cuore grande fatto di giustizia e tanto sole, un po' come Napoli, una città che in questo libro non sta sullo sfondo, ma vive attraverso gli occhi di questa donna, e che accoglie il lettore nelle sue strade calde e confusionarie, ma vive e palpitanti come poche cose al mondo.
Questo in poche parole non è un libro che si legge, questo è un libro che semplicemente si vive.

E adesso potrei stare qui a riempirvi con i miei inutili 'bla bla bla' o lasciarvi citazioni su citazioni, ma sarebbe inutile, voi questo libro dovete leggerlo punto e basta.
Leggerlo e conoscere Luce, Don Vittorio, Kevin e tutti i personaggi che lo popolano...e non dimentichiamo Alleria, il Cane Superiore eh!

VOTO FINALE
☆☆☆☆☆ su 5

Quello che vi dovevo dire ce l'ho detto, ma Lorenzo Marone ogni volta tira fuori personaggi e storie che mi spiazzano!


mercoledì 17 agosto 2016

Melody di Sharon M. Draper |Recensione|


Prima e ultima apparizione di Gioia su questo blog.

Ben ritrovati cari lettori!
Come avete passato questo caldo (tanto caldo!) Ferragosto?
Spero vi siate divertiti!
E io cosa avrò mai fatto?
Beh...niente di entusiasmante devo dire, un piccolo giro 'on the road' per la Sicila (detto così sembra molto più figo di quel che è lol), ma ho visto posti davvero carini e poi....ho letto, ovviamente, ma vi aggiornerò sulle mie letture nel prossimo w...w...w...Wednesday che arriverà più tardi (spero).

Adesso però vi parlo di un libro che letto sempre in questi giorni, un libro bellissimo che farei leggere a parecchie persone, perchè purtroppo molte volte ci troviamo molto indifferenti verso dei temi così delicati, sto parlando di Melody!



Melody

di Sharon M. Draper
Editore: Feltrinelli
Pagine: 256
Prezzo: 13,00 euro
Link d'acquisto: Amazon
Melody ha una memoria fotografica eccezionale. La sua mente è come una videocamera costantemente in modalità “registrazione”.  E non c’è il tasto “Cancella”. È l’alunna più intelligente della scuola, ma nessuno lo sa. Quasi tutti – compresi i suoi insegnanti e i medici – ritengono che lei non abbia alcuna capacità di apprendimento, e fino a oggi le sue giornate a scuola sono state scandite da noiosissime ripetizioni dell’alfabeto. Cose da prima elementare. Se solo lei potesse parlare, se solo potesse dire che cosa pensa e che cosa sa... Ma non può. Perché Melody non può parlare. Non può camminare. Non può scrivere. Melody sente scoppiare la propria voce dentro la sua testa: questo bisogno di comunicare la farà impazzire, ne è certa. Finché un giorno non scopre qualcosa che le permetterà di esprimersi. Dopo undici anni, finalmente Melody avrà una voce. Però non tutti intorno a lei sono pronti per quello che dirà.
Una storia piena di dolore e speranza, narrata da una voce che non si riuscirà più a dimenticare. Una voce limpida e onesta, che evitando ogni retorica e sentimentalismo racconta, con ironia e coraggio, di un lungo isolamento e della via verso la libertà.
Melody è l’alunna più intelligente della scuola. Però nessuno lo sa.

Chi è Melody?
Melody è una ragazzina con un super cervello e un grande cuore.
Melody ha una memoria fotografica, conosce tutte le capitali del mondo, ma la matematica non è proprio il suo forte.
Melody ama la musica country e odia profondamente il jazz.
Melody è tante parole, colori e suoni.

Melody, purtroppo non riesce ad essere quello che è veramente e tutto questo è tremendo.

Vi è mai capitato di non sentirvi capiti o di non riuscire a fare ciò che vorreste?
A Melody succede da sempre: non può camminare, non può parlare, non può fare niente che sarebbe normale per una bambina della sua età, tutto ciò che può fare è stare su una sedia a rotelle e vivere e guardare il mondo con i suoi occhi e "afferrare" tutto quello che può grazie ad essi.
Leggendo questo libro non ho potuto fare a meno di immedesimarmi in questa ragazzina così forte.
Cosa avrei fatto io se mi fossi trovata nella sua situazione?
Conoscendomi molto probabilmente mi sarei pianta addosso per parecchio tempo, invece Melody no, lei cerca di farsi capire, lotta contro la sua disabilità, non si arrende, con la sua forza di volontà riesce ad abbattere il muro che la circonda e finalmente riesce a far sentire al mondo quel che pensa. L'indifferenza e la cattiveria dell'uomo sono sempre dietro l'angolo, pronte a ferire questa piccola bambina, ma Melody è più forte, molto forte.

Non vi nascondo che leggendo questo libro mi sono parecchio commossa, leggere della frustrazione di questa ragazzina che non riesce a fare ciò che vuole, la preoccupazione nei confronti della nascita del fratellino o sorellina, i pianti quanto ha detto per la prima "Vi voglio bene" ai propri genitori e la rabbia nel vedere quanto noi esseri umani sappiamo far male solo attraverso le parole e soprattutto quanto possano essere 'cattive' quelle dei bambini, così sincere e spietate.
Questo libro, però, non è solo questo.
E' una tremenda voglia di vivere e di poter avere finalmente il proprio posto nel mondo, che non è mai semplice.

Con questo libro l'autrice è riuscita a portare tra le nostre mani una storia con un tema delicatissimo, ma descritto in un modo che riesce ad arrivare dritto al cuore.
Ve lo consiglio non una ma cento volte!


E con questo vi lascio!

Alla prossima mie cari.



domenica 10 luglio 2016

Il club delle lettere segrete di Ángeles Doñate |Mini recensione|

Buongiorno e buona domenica lettori belli!
In questi giorni sono stata poco presente a causa di giornate un po' 'meh', ma adesso eccomi qui attiva e pimpante come al solito (pimpante!?!!?)!
Ed ecco qui una recensione di un libro che mi è piaciuto solo a metà...

Il club delle lettere segrete
di Ángeles Doñate
Editore: Feltrinelli
Pagine: 352
Prezzo: 15,00 euro
Link d'acquisto: Amazon
È arrivato l’inverno a Porvenir, e ha portato con sé cattive notizie: per mancanza di lettere, l’ufficio postale sta per essere chiuso e il personale verrà trasferito altrove. Sms, mail e whatsapp hanno avuto la meglio persino in questo paesino arroccato tra le montagne.
Sara, l’unica postina della zona, è nata e cresciuta a Porvenir e passa molto tempo con la sua vicina Rosa, un’arzilla ottantenne che farebbe qualsiasi cosa per  non separarsi da lei e risparmiarle un dispiacere. Ma cosa può inventarsi Rosa per evitare che la vita di una delle persone che le stanno più a cuore venga stravolta? Forse potrebbe scrivere una lettera che rimanda da ben sessant’anni e invitare la persona che la riceverà a fare altrettanto, scrivendo a sua volta a qualcuno.
Pian piano, quel piccolo gesto innescherà una catena epistolare che coinvolgerà una giovane poetessa decisa a fondare un book club nella biblioteca locale, una donna delle pulizie peruviana, una cuoca un po’ maldestra e tanti altri, rimettendo in moto il lavoro di Sara e creando non poco trambusto fra gli abitanti del piccolo borgo.
Perché – come ben sanno tutti quelli che provano un brivido di gioia ogni volta che ricevono posta a sorpresa e che affondano il naso nella carta per sentirne il profumo – una lettera tira l’altra, come un bacio. E può cambiare il mondo.


Finire questo libro è stata una piccola sfida perchè ero molto, molto propensa ad abbandonarlo, ma di solito non lascio i libri a metà (è successo solo con Anna Karenina e.e) e perciò presa di buona volontà sono arrivata alla fine!


Ora penserete che per questo sia un cattivo libro, ma non è proprio così.
Quella raccontata è una bellissima storia, fatta di persone fragili e forti allo stesso tempo e di lettere, tantissime lettere che sono le protagoniste di questo libro.
Lettere che stanno via via scomparendo dalle nostre vite, c'è ancora qualcuno che scrive lettere?
Ormai si preferisce qualcosa di più immediato come un'email o un messaggio e così l'arte di scrivere delle lettere non esiste più e questo ha fatto sì che nel piccolo paesino di Porvenir anche l'ufficio postale chiuda i battenti e Sara, la postina, vada via abbandonando la sua vita e i suoi amici, ma sarà una di loro ad aiutarla: Rosa.
Rosa è un'anziana donna con qualche scheletro nell'armadio, ma con un cuore buono che fa partire la prima di tante lettere anonime che creeranno una catena di parole così forte che sarà difficile da spezzare.
Con queste lettere conosceremo alcuni abitanti di questo piccolo paesino che si lasciano travolgere dalla magia delle parole scritte e raccontano pezzi di sé che molti non conoscono.


Forse perché è semplice raccontarsi attraverso l'inchiostro.
Forse perché è facile nascondersi dietro una firma anonima.


Ed è così che attraverso delle lettere e le parole di una giovane donna che non sa ancora chi è, di una poetessa senza parole, di un ragazzo che viaggia attraverso i suoi libri e di donne che hanno abbandonato la loro famiglia nascono dei legami speciali e anche qualche amore.

Come vedete è una storia che mi ha in un certo senso preso, ma allora cos'è che ha rallentato la mia lettura?
Semplice, lo stile dell'autrice che ho trovato un po' lento nella parte iniziale e anche in quella finale che sono state un po' piatte, soprattutto alla fine c'è stato un capitolo fatto di sole citazioni che per quanto belle dopo un po'...basta!

Forse è un libro che avrei apprezzato molto di più in un momento diverso, in un periodo dove avrei preferito una lettura un po' più tranquilla, ma per adesso il mio giudizio è un .

Ma non tutto il male viene per nuocere!
Grazie a questo libro mi è venuta un'ideuccia piccolina che....
Mmh, ve ne parlerò più avanti, quando avrò organizzato per bene la cosa! lol

Per il momento la mia recensione finisce qui e vi auguro una domenica di sole, sorrisi e tanti libri!






lunedì 27 giugno 2016

Qualcosa di vero di Barbara Fiorio |Recensione|


(Stanotte e iniziata la caccia alle zanzare!
Odiose zanzare!
Già non dormo per conto mio e si aggiungono pure loro? E il caldo?
No!)


Ehm...
ehm...

Tadan! Buongiorno e buon inizio di settimana! Che sia splendido splendente per tutti voi!
(W l'ottimismo gente!)
Ecco a voi la recensione di un libro che ho divorato in meno di due giorni, un libro così bello e dolce che sa far affezionare il lettore ai suoi personaggi! E poi vogliamo parlare della copertina?
Credo di essermene innamorata!


Qualcosa di vero
di Barbara Fiorio
Editore: Feltrinelli
Pagine: 256
Prezzo: 15,00
Link d'acquisto: Amazon
A rincasare ubriachi nel cuore della notte si rischia di inciampare in qualsiasi cosa: un gradino, i lacci delle scarpe, uno stuoino fuori posto. Ma se ti chiami Giulia, sei una pubblicitaria di successo e per te l'infanzia è solo una nicchia di mercato, puoi anche inciampare in una camicia da notte con una bambina dentro: Rebecca, la figlia della nuova vicina. Allora, tra i fumi dell'alcol, puoi persino decidere di ospitarla per una notte sul tuo divano. Salvo poi rimanere invischiata in sessioni di fiabe da raccontarle ogni volta che la madre, misteriosamente, non c'è. Da Cenerentola a Pollicino, da Raperonzolo alla Sirenetta, purché siano sempre le versioni originali: quelle di Perrault, dei Grimm e di Andersen, dove i ranocchi si trasformano in principi soltanto se li lanci contro un muro, e non sono certo i baci a risvegliare le più belle del reame. Se invece ti chiami Rebecca e sei arrivata da poco in città, puoi provare a conquistare i compagni di classe con le "fiabe vere". Salvo poi imbatterti nelle temibili bimbe della Gilda del cerchietto, pronte a screditarti con le versioni edulcorate della Disney. E forse, nonostante i tuoi nove anni, cercherai di far capire a Giulia, la tua amica del pianerottolo, che, anche se i principi azzurri nella realtà non esistono, l'uomo giusto a volte è più vicino di quanto si pensi. Ciò che ancora non sai è che la verità costa cara. E non solo perché certe cose è meglio non raccontarle, specie quando ci sono di mezzo i segreti degli adulti.

Questo non è il primo libro della Fiorio che leggo, tempo fa mi era capitato tra le mani Chanel non fa scarpette di cristallo e già immagino alcuni di voi che storcono il naso di fronte a questo titolo, magari pensando che si tratti di uno di quei soliti libri dai titoli tutti uguali, ma non è così, è un libro che parla di favole, viste da una prospettiva un po' diversa e trattate in maniera davvero carina.
E la favole non mancano neanche in questo libro di cui vi parlo oggi, sono il perno attorno il quale ruota tutto il libro, evidentemente all'autrice piace parlar di favole e per questo a me piace quest'autrice.
Però, se avete in mente le classiche favole che la Disney ci ha mostrato durante tutti questi anni...beh dimenticatele!
Perchè in questo libro vengono raccontate le favole vere, quelle che ci sono state nascoste forse perchè un po' paurose o semplicemente un po' immorali.
Ma chi ci racconta queste favole?
Mi verrebbe da dirvi la Signora della Buonanotte, ormai mi è più semplice chiamarla così, ma il suo vero nome è Giulia.
Giulia è una donna di successo, una carriera ben avviata, una che non sente la mancanza di una relazione stabile, una che non ha mai avuto a che fare con i bambini se non per il proprio lavoro, ma per caso si ritroverà ad avere a che fare con Rebecca, una bimba bambina di soli nove anni che vaga per il pianerottolo di fronte a casa sua perchè la madre non c'è e la notte può fare davvero paura, chissà quali mostri possono venir fuori!
Così nasce questo strano rapporto fra questa donna e questa bambina, fatto di favole della buonanotte e anche di amicizia, ma come vi ho già detto queste sono le fiabe vere e c'è molta differenza con quelle che conosciamo!
Avete mai letto le favole originali dei fratelli Grimm o Hans Christia Andersen?
La vera storia di Cenerentola o quella di Biancaneve? O peggio ancora quella della Sirenetta?
La prima non è sicuramente adatta ad un pubblico molto giovane, mentre l'altra non mi è stata mai troppo simpatica (ah, 'sti colpi di fulmine!) e per non parlare della Sirenetta! Quanto lessi la versione originale ne rimasi scioccata! Perchè la Sirenetta muore! Proprio così muore!
E non dimentichiamo La bella addormentata nel bosco (solo adesso ho scoperto che esiste una versione scritta da Perrault!) che io ho trovato sempre molto inutile come principessa (non odiatemi!), ma ho visto che la nostra Giulia la pensa come me, senza dubbio io e lei saremmo andate molto d'accordo!
"Davvero, pensavi. Biancaneve è immobile in una bara, la Bella addormentata dorme e a Cenerentola, in tre giorni di ballo, non viene rivolta neppure una domanda di cortesia. L'unica figura maschile che si innamora della protagonista frequentandola e parlando con lei è detto la Bestia. Vedi tu."


 Su, non fare così! Sei il mio preferito!


Ma comunque... 
Nasce questa amicizia che per molti versi sembrerebbe improbabile, ma per altri è molto semplice, quasi naturale.

Giulia e Rebecca si completano.
La donna dà alla bambina una figura a cui appoggiarsi quanto ha paura.
La bambina dà alla donna quel briciolo di dolcezza che le mancava.



Ed è proprio dolce questo romanzo, non in senso stucchevole.
Quasi come una caramella che si scioglie in bocca, ma di cui non saprei definire il gusto.


Perchè se da una parte c'è la dolcezza di Rebecca e il suo lato bello della vita, quello che solo i bambini riescono a trovare, dall'altro c'è un gusto amaro, quello della realtà.
A soli nove anni questa piccola bambina deve far i conti con questo muro che è davvero difficile da buttare giù: le bambine che la prendono in giro a scuola è la prima "cattiveria" con cui ha  a che fare e a volte i bambini sanno essere davvero "cattivi", forse perchè non hanno peli sulla lingua o forse perchè, nel caso peggiore, è l'unica cosa che conoscono, ma Rebecca affronta tutto a testa alta, non le teme, le affronta, la nostra bambina è davvero forte, ma è pur sempre una bambina e la realtà che deve vivere non è per niente semplice.
Soprattutto quanto è molto più grande di lei.



Fortunatamente in tutto questo la nostra piccola eroina non è sola, come abbiamo già visto al suo fianco abbiamo la Signora della buonanotte, ma anche  un caro amico che le dona un drago, un uomo che grazie a lei ha capito i propri sentimenti e un vecchio attore un po' scorbutico e brontolone (o forse tanto solo?) e grazie a loro riuscirà finalmente a trovare il suo posto giusto, un lieto fine che è solo l'inizio di una grande amicizia.

E fino a qui ho dedicato poco spazio a lei, a Giulia, la nostra Signora della buonanotte.
Lei che non fa caso all'amore, anche se ci inciampa ogni giorno, chissà perchè se ne accorge solo quando le sembra di stare per perderlo, ma succede quasi sempre così.
Ci rendiamo conto del vero valore di qualcosa quando lo stiamo perdendo.
Ma alla fine, almeno per lei, niente va per il verso sbagliato!
In fondo il lieto fine esiste non sarà come quello delle favole, ma ci si avvicina parecchio.



Questo libro mi è davvero piaciuto, non ho mi ha lasciato come una specie di leggerezza dentro e non capita sempre.

Voi l'avete letto?
O pensate di farlo?