AHI AHI AHI!
di Paolo Di Paolo
Editore: Giunti
Pagine: 128
Prezzo: 14,00
La più grande pecca di questo libro secondo me?
La sua lunghezza o meglio la sua brevità. Parliamo di un libricino di 128 pagine che diventano anche meno visto che al suo interno ne contiene alcune (saranno una decina) con singole frasi. Un romanzo davvero breve, che potrei definire quasi un racconto (e con i racconti non vado d'accordo), e purtroppo in queste poche pagine non ha saputo arrivarmi nella sua interezza o meglio in quello che l'autore avrebbe voluto lasciarmi.
Ecco, se vi aspettate un tipico YA straniero lasciate perdere, come ho già potuto constatare gli italiani hanno tutt'altro tipo di YA nella vene (lo avevo intravisto con altri autori, tipo Enrico Galiano). Se gli stranieri concentrano le loro storie su amori, sussulti, vicissitudini scolastiche legate al mondo degli adolescenti, in Italia questo diventa altro: un qualcosa legato profondamente ai loro sentimenti, storie che a volte li fanno sembrare più adulti della loro età.
Vedo un po' di John Green, sì. Con i suoi personaggi un po' fuori dagli schemi, situazioni un po' assurde.
E SE GREEN HA TEOREMA CATHERINE, QUI SI HA LA TEORIA CATERINA, MA NON VI PREOCCUPATE LA SOMIGLIANZA NON VA OLTRE.
Una storia con dei ragazzi adolescenti volto a un pubblico che attraversa proprio questa fase della vita. Meraviglia e dolore allo stesso tempo, già. Chi più chi meno lo potrà confermare.
E come può essere la vita già complicata di un adolescente in piena pandemia? Completamente sottosopra. Paolo Di Paolo ci dà piccoli sprazzi di questa anormalità che ben presto è diventata (tristemente) normalità e lo fa con la voce di Luca che racconta quello che di straordinario succede a Caterina, quella che potrebbe essere considerata la sua migliore amica, ma che nasconde ben più forti battiti di cuore.
Tutto accade in un attimo. Una scarica elettrica e bzzz...Caterina riesce a sentire i desideri altrui come se questi venissero detti ad alta voce.
Desideri nascosti.
Taciuti.
Piccole preghiere che spesso nascondiamo a noi stessi.
Lei li sente.
E...
...niente. L'idea è originale, ma non sboccia in pieno. Sarebbe stato perfetto se a parlare fosse stata anche Caterina, ma invece è solo Luca la voce del racconto ed è stato come se in un certo senso venisse azzoppato, mancante di un parte essenziale.
Quelli di Luca sono solo pensieri esterni che cercano di capire come possa sentirsi la ragazza, ma che non ci riescono in pieno e in più ci sono i suoi sentimenti che sono un vortice in piena, ma che restano dei pensieri che vanno a mille.
Spunti interessanti, ma incompleti che a volte si perdono in alcune cose che mi sono sembrate superflue.
Un peccato.
Perché è del potenziale che definirei quasi sprecato, oltre alla storia dei due personaggi ci sono piccole cose interessanti, come le lezioni della prof chiamata "quella di italiano" che hanno saputo darmi quella scintilla in più che è mancata in in altre pagine.
Purtroppo questo libro non mi è arrivato: non sono riuscita a entrare in sintonia con i due personaggi o con quelle che sono le loro dinamiche e in fin dei conti mi è rimasto poco o nulla. Sono fuori target? Forse. È strano, però, ho sempre pensato che libri non abbiano confini d'età.
Aiuto!
Spero che le vostre letture procedano meglio!
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