mercoledì 19 gennaio 2022

Recensione Boccadorso di Liz Hyder

Carissimi lettori!
Torno con una recensione di un libro che non mi ha convinta del tutto, curiosi di conoscere il perchè??

Un grazie alla casa editrice per la copia del libro.

Boccadorso
di Liz Hyder

Editore: Giunti
Pagine: 252
Prezzo: 14,00
Boccadorso ci porta sottoterra, nelle profondità di una miniera governata da regole precise a cui tutti imparano presto ad obbedire, se vogliono sopravvivere. Per Newt, che ci è arrivato bambino e ricorda poco del mondo esterno, è casa. E Thomas, il minatore che l'ha preso sotto la sua ala protettrice e che, tra un estenuante turno di lavoro e l'altro, gli sta insegnando a leggere e scrivere, è la sua famiglia. È proprio l'indimenticabile voce di Newt, con il suo linguaggio strano a cui il lettore si abitua in poche righe, a raccontarci del giorno in cui tutto cambia: alla sua camerata è assegnato un nuovo arrivato, Devlin, che porta con sé una parola mai sentita prima: rivoluzione. Una dirompente storia d’amicizia e d’avventura che si regge su una riflessione più ampia sull’importanza della parola e delle storie, sulla potenza dell’istruzione contro gli indottrinamenti.



Inizio questa recensione dicendo che lo stile di questo libro potrebbe non piacere a tutti, ecco.
È una storia narrata da un ragazzino che sta imparando a scrivere e come tale presenta molti errori di grammatica e ortografia, è senza dubbio una narrazione molto veritiera e originale, ma molto azzardata.
Fin dalle prime pagine è stato strano e questo senso di estraneità e confusione è perdurato per tutto il libro, essendo poi rivolto a un pubblico giovane (età consigliata 7+ anni, ma per me 10+) credo che possa essere ancora peggio.
Se  potete date uno sguardo all'estratto, riuscirete a farvi un'idea.

Uno stile realistico, ma per me non un punto a favore avrei preferito una narrazione normale, anzi! Sarebbe stata perfetto l'introduzione di più punti di vista, secondo me i vari personaggi avrebbero avuto molto da dire.
Ma cosa accade a Boccadorso?
Un libro che ha i contorni di un distopia, ma che purtroppo non dice molto su quelli che sono i dettagli dell'ambientazione, della storia stessa.
Tutto è raccontato da Newt, un ragazzino che sarà i nostri occhi e le nostre orecchie nella buia miniera chiamata Boccadorso, lui, altri uomini e ragazzi sono costretti a lavorare tra i bui corridoi e caverne per volere di un'entità superiore, il Signore, un dio la cui fede assume i contorni della nostra.
Su questa divinità non è dato sapere molto, solo che gli uomini devono lavorare in miniera per  espirare le colpe dei propri avi.
La vita in miniera è dura, faticosa e ricca di ingiustizie, tutti continuano a lavorare per il volere del Signore, finché un giorno arriva un nuovo ragazzo, Devlin e porta con sè un nuovo vento e una nuova parola: rivoluzione.
Per la prima volta nel cuore di Newt nascono delle domande e iniziano tutte con "Perché?".
Perché deve lavorare in miniera?
Perché seguire quel dio che sembra non ascoltarli?

Inizia a crearsi una piccola scintilla che potrebbe portare a un incendio.

Una storia che lascia riflettere su come le credenze religiose e politiche influiscano sulla società e su come queste spesso vengano imposte non perché giuste, ma perché figlie di "tradizioni" antiche.
Un'idea ottima, interessante, però non riesce a trovare pieno svolgimento. Resta tutto molto in superficie: non viene spiegato il perché uomini e ragazzi si trovino lì, chi li ha portati, manca tutto il background che avrebbe reso più completo l'intero libro.
Ovviamente è molto introspettivo, Newt e il suo coraggio arrivano nel cuore e parecchi momenti sono anche toccanti.
Poi quel finale...be', lascia un vuoto.

Boccadorso è una storia cupa e malinconica, ma porta dentro sè la scintilla della speranza.
Ma tutto questo non basta
.

VOTO FINALE
★★★ su cinque

Che ve ne pare?
Alla prossima,






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