Torno con una recensione di un libro che non mi ha convinta del tutto, curiosi di conoscere il perchè??
di Liz Hyder
Editore: Giunti
Pagine: 252
Prezzo: 14,00
Inizio questa recensione dicendo che lo stile di questo libro potrebbe non piacere a tutti, ecco.
È una storia narrata da un ragazzino che sta imparando a scrivere e come tale presenta molti errori di grammatica e ortografia, è senza dubbio una narrazione molto veritiera e originale, ma molto azzardata.
Fin dalle prime pagine è stato strano e questo senso di estraneità e confusione è perdurato per tutto il libro, essendo poi rivolto a un pubblico giovane (età consigliata 7+ anni, ma per me 10+) credo che possa essere ancora peggio.
Se potete date uno sguardo all'estratto, riuscirete a farvi un'idea.
Ma cosa accade a Boccadorso?
Un libro che ha i contorni di un distopia, ma che purtroppo non dice molto su quelli che sono i dettagli dell'ambientazione, della storia stessa.
Tutto è raccontato da Newt, un ragazzino che sarà i nostri occhi e le nostre orecchie nella buia miniera chiamata Boccadorso, lui, altri uomini e ragazzi sono costretti a lavorare tra i bui corridoi e caverne per volere di un'entità superiore, il Signore, un dio la cui fede assume i contorni della nostra.
Su questa divinità non è dato sapere molto, solo che gli uomini devono lavorare in miniera per espirare le colpe dei propri avi.
La vita in miniera è dura, faticosa e ricca di ingiustizie, tutti continuano a lavorare per il volere del Signore, finché un giorno arriva un nuovo ragazzo, Devlin e porta con sè un nuovo vento e una nuova parola: rivoluzione.
Per la prima volta nel cuore di Newt nascono delle domande e iniziano tutte con "Perché?".
Perché deve lavorare in miniera?
Perché seguire quel dio che sembra non ascoltarli?
Inizia a crearsi una piccola scintilla che potrebbe portare a un incendio.
Una storia che lascia riflettere su come le credenze religiose e politiche influiscano sulla società e su come queste spesso vengano imposte non perché giuste, ma perché figlie di "tradizioni" antiche.
Un'idea ottima, interessante, però non riesce a trovare pieno svolgimento. Resta tutto molto in superficie: non viene spiegato il perché uomini e ragazzi si trovino lì, chi li ha portati, manca tutto il background che avrebbe reso più completo l'intero libro.
Ovviamente è molto introspettivo, Newt e il suo coraggio arrivano nel cuore e parecchi momenti sono anche toccanti.
Poi quel finale...be', lascia un vuoto.
Boccadorso è una storia cupa e malinconica, ma porta dentro sè la scintilla della speranza.
Ma tutto questo non basta.
Alla prossima,
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