Oplà! Eccomi qui per una nuova recensione!
Questa volta un libro per ragazzi con una storia vera, pronti?
di Christian Hill
Editore: Rizzoli
Pagine: 326
Prezzo: 17,00
Ci sono storie che vengono tramandate di bocca in bocca, superano gli anni e diventano pezzi di famiglia, un po' come è successo con quella di Olga, una ragazzina russa strappata dalla sua terra durante la Seconda guerra mondiale.
In quegli anni bui chi veniva deportato per essere reso schiavo e la loro unica colpa era quella di appartenere a una popolazione rivale e con idee politiche differenti (ma in fondo bastava essere semplicemente diversi, no?) e la piccola Olga, una ragazzina russa si è vista spezzare la sua vita in un colpo d'arma da fuoco.
Ha perso tutto ciò che credeva certo e si è vista caricare su un treno verso non si sa dove evitando di incontrare gli occhi di ragazzine come lei perché ha paura di fidarsi, paura di affezionarsi. Solo paura.
E poi arriva in Germania, lì verrà affidata come bambinaia alla famiglia Kemp e questa sarà per lei la più grande fortuna: verrà accolta tra gentilezze, sorrisi e soprattutto empatia.
Ovviamente non sarà tutto rose e fiori.
Olga vivrà con la paura nel cuore, avrà timore che quella poca serenità che ha trovato in questa nuova casa possa svanire di nuovo, che qualcuno parli troppo e che tradisca la su nuova famiglia.
Perché?
Perché la trattano con gentilezza, dignità come un essere umano debba essere realmente trattato, ma per i nazisti lei è solo un subumano, qualcuno che non merita nulla di tutto ciò.
Alcune pagine fanno male al cuore, non ve lo nascondo.
La famiglia Kemp è stato il vero riparo di Olga, il suo posto fortunato, li ha trovato persone che le hanno voluto bene, come Hans, il figlio maggiore e della sua stessa età. Tra queste pagine conosceremo pure lui e tutto quello che ha passato nella sua giovane vita. Ha soli 14 anni è stato arruolato per combattere per la propria patria...
...già, 14 anni!
E con lui tanti altri ragazzini, mandati al fronte perché l'ultima speranza in una guerra non loro, buttati lì come carne da macello.
Christian Hill ci porta una testimonianza di coraggio e speranza e soprattutto vera.
Il suo è un racconto di famiglia, cambiando alcuni nomi ha narrato la storia di suo zio (Hans) e di come la sua famiglia abbia accolto Olga. Una storia che fa parte delle sue radici e di come nell'orrore della guerra sia stato possibile trovare uno spiraglio di luce, qualcosa in grado di far vedere oltre le tenebre, anche se queste sono fitte e risuonano i botti delle bombe.
Una storia, come vi dicevo, capace di far male al cuore in alcuni punti, ma che non mi ha lasciato il segno come pensavo.
Forse per via di una narrazione che sembra correre e che non mi fatto entrare appieno nelle vite dei personaggi e nei loro trascorsi e dolori (si tratta pur sempre di un libro per ragazzi, questo bisogna dirlo), li sentivo distanti, forse per il peso della Storia che li circonda.
Tralasciato questo è un libro che consiglio ugualmente, perché storia di questo genere vanno raccontate e soprattutto vanno lette e ascoltate.
Sono anni bui della nostra Storia e mai devono essere dimenticate.
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