martedì 19 ottobre 2021

La trilogia della nebbia di Carlos Ruiz Zafón. Magia, mistero e oscurità.

Miei cari lettori!
Oggi sono qui per un post un pochino speciale, non una solita recensione di un libro ma di tre.
Una trilogia!
E direi anche che è perfetta per il periodo autunnale con i suoi toni cupi e misteriosi, siete pronti??



La trilogia della nebbia 
di Carlos Ruiz Zafón
Editore: Mondadori
Pagine: 468
Prezzo: 25,00 euro (esiste anche la versione flessibile a 15,00 euro)
Una casa sulla costa atlantica spagnola; la misteriosa India; un faro in Normandia. Sono gli scenari dei primi tre romanzi dell'autore de "L'ombra del vento", destinati a un pubblico di giovani e di adulti, riuniti in questo volume secondo le intenzioni dell'autore. Atmosfere gotiche, trame mozzafiato e personaggi che si imprimono indelebili nella memoria dei lettori


Questo libro è fatto di nebbia e oscurità, porta con sè una foschia densa, difficile da penetrare e che lascia un vago senso di terrore e angoscia.
Zafón regala al lettore le atmosfere che tanto gli sono care e che è capace di rendere reali e palpabili pagina dopo pagina. Questa è considerata una trilogia dedicata a un pubblico più giovane, ma a me piace considerarla una "cugina piccola" della quadrilogia de Il cimitero dei libri dimenticati, è sicuramente più acerba e meno carica di dettagli, ma è indubbio che abbia il tocco magico di questo autore.

Composta da tre libri autoconclusivi, La trilogia della nebbia, lascia il lettore (giovane o adulto che sia) a far i conti con le sue paure, non in modo molto incisivo, ma tale da lasciare qualche brivido lungo la schiena.
Il primo, Il Principe della nebbia, devo dire che è stato quello che mi ha fatto più "paura", ma credo che il motivo principale sia stata la presenza di una statua a forma di pagliaccio e a me non piacciono particolarmente, neanche un po', poi abbiamo Il palazzo di mezzanotte e infine Le luci di settembre: sono libri che vedono come protagonisti dei ragazzi che in un modo o in un altro vengono quasi attratti da questi misteri a dalla nebbia che li circonda. Alcuni avvenimenti legati a un oscuro passato tornano a galla e sono pronti a tormentare ancora e ancora.
Circhi maledetti.
Treni infuocati.
Giocattoli oscuri.

Sono storie misteriose e malinconiche allo stesso tempo. Un po' come una ballata lenta suonata al piano al chiaro di luna. Rivangano il passato e portano alla luce qualcosa di malefico, un filo fatto di nebbia e malvagità li accomuna. Sanno essere racconti tristi, dolorosi e un po' crudeli, mettono in risalto l'ingenuità dell'animo umano, di quello che siamo disposti a fare per ciò che amiamo.

Ciò che esalta queste pagine è l'ambientazione, sono le sensazioni suscitate L'autore si applica più su queste e non sui personaggi che spesso non sono riusciti ad arrivarmi al cuore, come vi ho già detto è tutto "acerbo", la trilogia intera pecca di poca maturità e, in fondo, è uno dei primi lavori di Zafón. È quasi ingiusto paragonarla alla quadrilogia che inizia con L'ombra del vento, nonostante le due opere si avvicinino per   atmosfere e inquietudini tipiche dello stile dell'autore, non potrebbero essere più diverse.

"In un universo infinito, c’erano troppe cose che sfuggivano alla comprensione umana."

Consiglio di leggerla?
Sì, non è un capolavoro, non è all'altezza delle altri lavori dello scrittore e non tutti e tre i libri mi sono piaciuti allo stesso modo (il secondo è il mio preferito, mentre il terzo l'ho trovato noioso), ma credo siano un buon modo per entrare dentro lo stile di Carlos Ruiz Zafón a piccoli passi, sicuramente iniziando da questi tre libri è più semplice notare come la sua bravura sia man mano cresciuta. Sono libri che si leggono in poco tempo, hanno la "pretesa" di lasciare soffi d'aria gelida.

Sono un misto di nostalgia, inquietudine e tristezza.

Dovessi dare un voto medio all'intera trilogia sarebbe:
★★★ e mezzo su cinque

Vi ho incuriositi un pochino?
Alla prossima,


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