Oh, eccoci qui!
Vi dico che sto scrivendo questa recensione durante la partita e non ho minimamente idea di come andrà a finire. Neanche mi pronuncio.
Comunque.
Ecco qui la recensione di oggi. Un libro che è stata una mezza delusione, ma in verità stavo leggendo libri fin troppo belli, sapevo che prima o poi sarebbe arrivata la mazzata!
di Arin A Craig
Editore: Fanucci
Pagine: 324
Prezzo: 14,90
Questo è il classico esempio di un libro che si è impegnato così tanto da non farcela o forse dovrei dire che l'autrice ha voluto strafare e alla fine ha rovinato il libro? Lo dico.
La casa di sale e lacrime è stata una lettura che mi ha rapita, ma che poi mi ha confusa e anche tanto, tutto perché le ultime 50 pagine sono un ammasso di cose buttate un po' a caso. Suona male, ma non riesco a trovare altre parole per spiegare la mia delusione! Ho avuto come l'impressione che l'autrice abbia avuto delle idee diverse per poi cambiare in corso d'opera.
Mi spiego.
Quello che in cui viene catapultato il lettore è un mondo ricco, dettagliato...fin troppo per quello che è il libro di per sè. L'intera ambientazione è un eccesso per la storia narrata: un intero regno descritto in diverse sue parti, ma alla fine cosa ne resta? Poco o nulla. CI FOSSE ALMENO UNA MAPPA CHE AVREBBE DELINEATO MEGLIO TUTTO!
Sapete bene che nei fantasy mi piace avere un buon worldbuilding, ma qui è troppo, troppo, troppo. Non è fine a se stesso. In più l'autrice non contenta ha aggiunto altri particolari riguardanti la religione e le credenze anche queste poco utili, anzi il modo in cui sono state gestite ha resto tutto ancora più confuso quello che poteva essere trattato in maniera molto più lineare e invece no! Aggiungiamo roba!
E io che pensavo che il problema di questo libro sarebbe stata la parte romance che avrebbe prevalso sul mistero intorno a cui ruota la storia! Povera illusa!
Non fraintendetemi, pure quello poteva essere gestito in maniera diverso, sicuramente ci sono dei clichè, delle piccole ingenuità, ma sarebbe potuto andare peggio. Il mistero invece...sì, ha un suo perchè e senza tutti i fronzoli avrebbe catturato meglio la mia attenzione. Peccato.
PERÒ.
Non vi ho detto nulla della storia. Ecco, avete presente Le dodici principesse danzanti, la fiaba? Il film con Barbie? Io ho presente solo quello, non ho mai letto la vera storia...e...sì. Questo libro è un retelling e dimenticate le ragazze felici e danzanti, qui di felice c'è ben poco, così poco che inizia tutto con un funerale e non sarà neanche l'ultimo! Le dodici ragazze protagoniste? Ne restano solo otto, il resto ha fatto una fine non proprio...felice.
La voce narrante sarà proprio una di queste ragazze, Annaleigh, una delle sorelle sopravvissute a una moria...emh...dicevo? Sì, Annaleigh.
Una protagonista che mi è piaciuta, ma non abbastanza. Non credo sia riuscito a venir fuori tutto il suo potenziale che viene affossato dal lato romance della vicenda. Un peccato pure questo.
Lei è l'unica che scorge qualcosa di sbagliato nell'ultima morte di una delle sue sorelle e la sua sarà una voce inascoltata per buona parte del libro.
La maledizione prende sempre più piede e ogni notte le fanciulle vivranno balli misteriosi. Cosa è vero e cosa no?
E mentre eventi sempre più macabri e strani sembrano invadere la casa e la mente della giovane protagonista ecco arrivare Cassius, un affascinante misterioso che le ruba subito il cuore...fin troppo subito per i miei gusti.
Ma comunque...
La casa di sale e lacrime è un libro il cui mistero si dipana pian piano e in un certo qual modo cattura grazie alle sue atmosfere dai toni un po' horror e gotiche, quello che lo penalizza è la confusione che si viene a creare con l'accozzaglia di dettagli che si sommano ad ogni capitolo. Troppi e inutili.
Un peccato. L'ho già detto?
Già, qui il troppo storpia. Decisamente.
Vi aspetto alla prossima!
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