Miei cari lettori, ben ritrovati ancora una volta tra le righe di questo blog!
28 gennaio...
...un attimo! Natale non era ieri?
Fiuu, questo mese è decisamente volato!
Però non perdiamoci in inutili chiacchiere e corro nel parlarvi di un libro che tratta una tematica molto importante e molto attuale.
Per la prima volta vi parlo di una autobiografia e per questo spero che questo post vi piaccia, chissà cosa tirerò fuori!
Un grazie alla Giunti che mi ha proposto la lettura di questo libro e mi ha anche omaggiato della copia. ♡
di Yusra Mardini
Editore: Giunti
Pagine: 360
Prezzo: 14,00
Link d'acquisto: Amazon
Alle Olimpiadi di Rio del 2016, cinque donne si preparano ai blocchi di partenza per la prima batteria dei 100 metri farfalla. Quattro di loro sono rappresentate dalla bandiera della nazione per cui gareggiano. La bandiera di Yusra Mardini, invece, è quella bianca con gli anelli olimpici della squadra dei rifugiati. Yusra è una diciottenne siriana, ma non può competere per il suo paese. È fuggita da una Damasco devastata e resa irriconoscibile dalla guerra, perché aveva un sogno: continuare a nuotare e prepararsi per le olimpiadi.Quando, un anno prima, una bomba buca il tetto della piscina in cui Yusra e sua sorella Sara si stanno allenando e finisce in acqua – inesplosa – a pochi metri da loro, le due ragazze comprendono che non possono attendere oltre e lasciano la Siria per raggiungere l’Europa. Ma il viaggio che le aspetta è pericoloso e pieno di insidie. In Turchia, i trafficanti le stipano su un sovraffollato gommone a motore che a metà della traversata verso un’isola greca si ferma, guasto. Yusra e Sara si tuffano in mare e nuotano per ore nelle acque gelide, rischiando la vita, affiancando l’imbarcazione fino a raggiungere le coste di Lesbo e portando in salvo tutti i passeggeri. Da lì, il loro viaggio prosegue attraverso la Serbia, l’Ungheria, l’Austria, fino in Germania, dove Yusra trova qualcuno che crede nel suo talento di nuotatrice e la convince a prepararsi per le Olimpiadi di Rio in cui, per la prima volta, gareggia una squadra di atleti rifugiati.
Come vi dicevo è la prima volta che mi cimento nel parlavi di un'autobiografia e non è una cosa semplice, a dire il vero non riesco neanche a definirla recensione.
Come potrei recensire la vita di questa ragazza?
Yusra è una di quelle ragazze che vive una vita pressocchè normale: scuola, famiglia e una passione per il nuoto, una giovane anima che si appresta a crescere nella sua terra, la Siria.
Peccato che proprio in questi ultimi anni questa terra stia vivendo anni drammatici fatti di spari, bombe che esplodono e violenza inaudita.
I fatti narrati in questo libro risalgono ai primi anni della guerra e con gli occhi di Yusra vedremo quello che è successo e come il suo mondo sia stato completamente distrutto bomba dopo bomba, ma soprattutto leggeremo i suoi pensieri e vedremo crescere il lei la consapevolezza di star perdendo tutto. Una consapevolezza che cresce poco a poco, all'inizio per Yusra è impensabile abbandonare tutto: quella è la sua vita, la sua casa, i suoi affetti, ma ben presto vede che anche questi vengono meno, abbattuti anche loro dalle bombe e arrivano anche le morti.
"Sono devastata. Non ho mai chiesto che accadesse, non ho mai voluto che il mio paese andasse in pezzi. Farei di tutto pur di riportare indietro le lancette dell'orologio. Continuo a sperare, a pregare che la situazione si plachi, ma le uccisioni non fanno che aumentare. [...] All'inizio, la paura mi divora, l'idea di non sapere se presto toccherà anche a me. Ma poi, senza che me ne renda conto, la morte diventa la normalità."
La ragazza cerca di andare avanti, anche quando per puro caso una bomba quadu non la uccide, ma il suo punto fisso resta il nuoto: tutto si concentra su quello. Una passione nata grazie al padre che all'inizio l'ha quasi costretta, ma che ben presto diventa il centro di ogni cosa e in Yusra nasce un sogno, andare alle Olimpiadi e mostrare al mondo il suo talento. È proprio questo che la spinge a lasciare casa sua e tutto ciò che ha sempre conosciuto per cercare una speranza in Europa, lì dove il suo sogno potrebbe diventare realtà.
Così per Yusra e sua sorella Sarah inizia il viaggio della speranza.
Sarà difficile, sarà tremendo e molte volte le sembrerà di vedere la morte negli occhi, addirittura insieme alla sorella trainerà il gommone in acqua grazie alle sue capacità col nuoto, ma alla fine arriveranno a destinazione, ma anche a Berlino le cose non saranno semplici.
Una storia complessa, ma fatta di speranza e coraggio. Leggendo non ho potuto fare a meno di pensare cosa io avrei fatto al posto di Yusra ed è stato doppiamente tremendo, parecchie volte durante la lettura ho avuto gli occhi lucidi. E pensare che Yusra a differenza di molti altri ce l'ha fatta. Lei può dire di esserci riuscita nonostante le difficoltà, anzi fortunatamente durante il suo viaggio ha incontrato delle anime belle pronte ad aiutarla.
A livello stilistico questo è un libro che si presenta in maniera molto semplice: i pensieri di Yusra scorrono pagina dopo pagina, ricorda, riflette, ci aiuta a capire cosa l'ha portata a lasciare il suo paese. Per quel che mi riguarda ho trovato un po' noiose le parti riguardanti il nuoto, ma immagino sia soprattutto un mio limite.
CHE IL MONDO SAPPIA CHE IO IN ACQUA COLO A PICCO.
Conoscere la storia di Yusra, la sua estrema ambizione e il coraggio che l'ha formata ha fatto crescere in me una nuova speranza. Questo è uno di quei libri che fanno bene e che porta a conoscere la storia da un altro punto di vista, uno di quelli che stiamo meno ad ascoltare.
VOTO FINALE
★★★★ e mezzo su cinque
Oggi Yusra è una delle portavoce dell'UNHCR l'Agenzia delle Nazioni Unite specializzata nella gestione dei rifugiati. Sicuramente la sua è una storia che merita di essere letta.
Se non conoscete la sua storia vi consiglio di leggerla!
Ciao! Ti ho nominato per un premio, spero che ti faccia piacere :-)
RispondiEliminahttps://lanostrapassionenonmuore.blogspot.com/2019/01/sunshine-blogger-award-award-courtesy.html
Grazie mille ^^
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