Oggi ospito la tappa di un altro Blogtour, curiosi di scoprire alcuni estratti del libro di Marco Erba?
ESTRATTI
"Dicono che quando un gemello sta male l’altro lo sente. Perché i gemelli sono un’unica cosa, anche se sono nati separati. I gemelli sono identici in tutto, la gente li confonde, scambia i nomi, ti conosce da una vita e ti chiede lo stesso quale dei due sei per non sbagliare. È divertente, ma a volte dà fastidio.
Italo ci pensa mentre sbircia Rodolfo. Hanno la stessa faccia, a parte un paio di piccoli nei, gli stessi occhi scuri, gli stessi capelli lisci, corvini, pettinati con la riga di lato. Dallo stesso lato, perché a Castenate loro per tutti sono “i gemelli” e in un paesino quando ti danno un ruolo tu lo devi recitare, niente storie. Hanno pure quella voglia sul dorso della mano destra, tutti e due, all’altezza del dito medio. Ha una forma strana, a qualcuno sembra un cuore.
I gemelli devono essere uguali, per forza. E invece no, siamo diversissimi, pensa sempre Italo."
"Anche quello vuol dire Ti amo.
Quel Ti amo l’ha sentito dire mille volte nei film romantici che sua madre ama guardare la sera in tivù, ma non ne ha mai capito il significato fino a quando non ha conosciuto Ester.
Ti amo vuol dire che con Ester la giornata ha un altro colore.
Ti amo vuol dire che quando cerchi la matita rossa nell'astuccio e vedi Ester con la coda dell’occhio il cuore ti batte forte e hai paura di essere più goffo che mai.
Ti amo vuol dire che il profumo di Ester è il più buono che hai mai sentito. Che la sua scrittura è la più bella che hai mai visto.
Ti amo vuol dire che all'intervallo vorresti andare lì, tenerla per mano, però finisce che stai dall’altra parte della classe."
"È già buio a Castenate. Anselmo accompagna verso casa sua moglie. È una donna distrutta. L’incertezza è peggio del dolore. Hanno la testa piena di racconti, notizie, voci: i russi che hanno sfondato il fronte, gli italiani chiusi nelle sacche, le battaglie disperate a trenta gradi sotto zero per rompere l’accerchiamento e fuggire, le marce in finite. In paese è tornato Ugo Frati. Era partito per la Russia prima di Rodolfo. Non ha più l’alluce del piede destro. Gli si è congelato durante la ritirata e lui se lo è staccato a morsi per evitare il peggio. Non sa nulla di Rodolfo, non erano insieme. I dispersi sono migliaia.
Sono quasi arrivati a casa. A una svolta, sul muro di una corte, c’è l’affresco di una crocifissione con ai piedi la Vergine Maria in lacrime. La madre di Rodolfo si ferma e si segna. Fissa la Madonna con il viso sfatto, gli occhi scavati. Conosce bene quel dolore, è il suo."
"Cos’è il primo bacio?
Enea se lo è chiesto mille volte, senza avvicinarsi nemmeno lontanamente a immaginare quello che sta provando.
Il primo bacio è caldo.
Il primo bacio è il sapore un po’ aspro di Ester.
Il primo bacio è brivido, smarrimento, estasi. È imbarazzo. È certezza che ciò che provi e chi hai davanti saranno per sempre.
Il primo bacio è occhi aperti, poi chiusi, poi ancora aperti quando è finito e ti chiedi com'è andata, e lei ti si stringe contro e ti bacia di nuovo."
Questi sono tre brevi estratti che spero vi abbiano incuriosito!
Il Blogtour non finisce qui, domani Ely di Il regno dei libri ci farà sentire la playlist!
Nessun commento:
Posta un commento
I vostri commenti mi rendono felice!
Lasciatene uno, vi risponderò con piacere. ♥