Vi avevo detto che questa recensione sarebbe arrivata in settimana e io mantengo le promesse!
Siete curiosi di leggerla?
Davvero, ho troppo caldo per scrivere altro, passiamo alla recensione.
I leoni di Sicilia
di Stefania Auci
Serie: La saga dei Florio #1
Editore: Nord
Pagine: 437
Prezzo: 18,00
Dal momento in cui sbarcano a Palermo da Bagnara Calabra, nel 1799, i Florio guardano avanti, irrequieti e ambiziosi, decisi ad arrivare più in alto di tutti. A essere i più ricchi, i più potenti. E ci riescono: in breve tempo, i fratelli Paolo e Ignazio rendono la loro bottega di spezie la migliore della città, poi avviano il commercio di zolfo, acquistano case e terreni dagli spiantati nobili palermitani, creano una loro compagnia di navigazione... E quando Vincenzo, figlio di Paolo, prende in mano Casa Florio, lo slancio continua, inarrestabile: nelle cantine Florio, un vino da poveri - il marsala - viene trasformato in un nettare degno della tavola di un re; a Favignana, un metodo rivoluzionario per conservare il tonno - sott'olio e in lattina - ne rilancia il consumo in tutta Europa... In tutto ciò, Palermo osserva con stupore l'espansione dei Florio, ma l'orgoglio si stempera nell'invidia e nel disprezzo: quegli uomini di successo rimangono comunque «stranieri», «facchini» il cui «sangue puzza di sudore». Non sa, Palermo, che proprio un bruciante desiderio di riscatto sociale sta alla base dell'ambizione dei Florio e segna nel bene e nel male la loro vita; che gli uomini della famiglia sono individui eccezionali ma anche fragili e - sebbene non lo possano ammettere - hanno bisogno di avere accanto donne altrettanto eccezionali: come Giuseppina, la moglie di Paolo, che sacrifica tutto - compreso l'amore - per la stabilità della famiglia, oppure Giulia, la giovane milanese che entra come un vortice nella vita di Vincenzo e ne diventa il porto sicuro, la roccia inattaccabile.
Un libro ambientato nella mia Sicilia, sapete quanti libri ho letto che son ambientati nella mia terra?
Contate le dita di una mano, ve ne avanzano.
Sì, vado subito ad inginocchiarmi sui ceci e fare ammenda per i miei peccati.
Così ho deciso di leggere questo libro un po' spinta dalla curiosità data dai tanti pareri positivi e dalle consigli delle care amiche (ciao Laura) e un po' per sopperire alla mia mancanza di aver letto davvero pochi, pochissimi libri che hanno come scenario la mia Sicilia.
Ah, altro punto per la mia vergogna: prima di questo libro i Florio mi erano sconosciuti.
Il bello è che leggendo la loro storia più e più volte mi son detta "Possibile che non li abbia mai sentiti? Forse li ho rimossi?", più continuo a pensarci e più penso che a scuola la storia siciliana sia trattata con parecchia superficialità, ma questa è decisamente un'altra storia...
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Se dovessi definire I leoni di Sicilia con una parola userei "imponente", una storia che sboccia dal niente per diventare qualcosa di maestoso.
Quella dei Florio è una famiglia che trova le sue radici in Calabria, nella piccola Bagnara, e che per necessità, per ambizione, ha spostato la sua vita nella caotica Palermo del 1799. Tutto ha inizio con Paolo e Ignazio, con Giuseppina e Vincenzo, moglie e figlio del primo. Una famiglia di umili origini che si trova a fare i conti con una terra che difficilmente accoglie lo straniero tra le sue vie, soprattutto tra quelle commerciali dove la competizione non lascia spazio ai nuovi arrivati ed è così che per Paolo e Ignazio inizia una difficile inizio tra il commercio di spezie e aromi tra le vie di Palermo.
Una Palermo che vive, pulsa e parla al lettore, non è solo il luogo che accoglie la storia, ma ne è parte attiva, è protagonista tanto quanto i personaggi che la popolano.
Vorrei davvero sottolineare la bravura della Auci nel delineare non solo la storia, ma anche nel creare la giusta atmosfera capace di portare chi legge nei luoghi che racconta. Mi è parso quasi di camminare fianco a fianco ad Ignazio per le vie di Palermo e il suo porto, toccare con mano le spezie tanto da sentirne il profumo.
Ne sono rimasta affascinata.
Un libro che percorre molti anni, anni che hanno visto l'evolversi dei Florio da semplici commercianti di spezie a veri e propri innovatori nell'industria palermitana, questo dovuto soprattutto alla figura di Vincenzo. Un'evoluzione non solo di questa famiglia, ma della Sicilia stessa: da sempre terra di conquiste e di ribellioni che sul suo suolo ha visto il succedersi di invasori e gente che ha cercato solo di sfruttarla.
Una storia nella storia stessa.
Ed è stato davvero interessante vedere come questa famiglia si sia adattata e sia diventata così importante non solo per la Sicilia.
Come potete ben capire è uno di quei libri che mi ha catturato con la sua storia, non mi accorgevo quasi di leggere pagine su pagine, ne ero rapita, ma come vedrete alla fine non ho dato un voto pieno.
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Perchè?
I personaggi!
I personaggi!
Per usare parole povere: li ho mal sopportati quasi tutti.
Sono personaggi che hanno fatto fatica ad entrare nelle mie grazie, per me è stato davvero difficile trovare un punto d'incontro con i loro caratteri, caratteri duri come la pietra, difficili da scalfire, ma ammetto che sono adatti al tempo che hanno vissuto e soprattutto a quello che hanno vissuto.
Sono protagonisti complessi e ambiziosi.
Paolo così attento agli affari e con il solo pensiero di portare avanti la propria attività in quella terra sconosciuta, Giuseppina così carica di risentimento e nostalgia per la terra che ha lasciato, il figlio Vincenzo che segue le orme del padre e che lo supera, quasi accecato dagli affari e poi c'è Ignazio, unica anima buona che ha fatto breccia nel mio cuore.
E poi ci sarebbe Giulia...chi è Giulia? Lo sapete che non mi piace svelarvi troppo della storia, quindi se vi ho incuriosito almeno un po': leggete il libro!
Un libro che consiglio ai siciliani per conoscere un po' di più la propria terra, ma anche a chi non lo è per capire un po' di più chi la abita.
VOTO FINALE
★★★★ su cinque
Curiosa di leggere il prossimo libro e di vedere come i Florio si comporteranno negli anni successivi! Voi l'avete letto?
Ah, sto leggendo il primo libro della trilogia di Mistborn, un librone non indifferente e questo significa che la prossima recensione potrebbe arrivare tra un pochino a meno che io non decida di abbinare un'altra lettura! *mumble mumble*
Nemmeno io credo di aver letto libri ambientati in Sicilia, per questo sono curiosa, ma anche perché dei Florio ne ho sentito parlare tantissimo (in primis della famosa Targa Florio). Ho una vaga idea di come saranno i personaggi, ma onestamente non mi aspetto niente di meglio xD
RispondiEliminaIo invece li ho conosciuti con questo libro...
EliminaIo conoscevo per sommi capi la potenza che hanno creato i fratelli Paolo ed Ignazio,ragazzi arrivati a Palermo con l idea di creare rinunciando a tutto pur di arrivare con la caparbietà e la volontà! In libro che io stessa mi meraviglio l' ho ingoiato di otto: pieno di tante spigolature di carattere forte ed intransigente dei fondatori dell' impero "Florio" Ma la figura del terzo Florio e maggiormente descritta. Vincenzo con la sua durezza,la sua volontà di proseguire nel cammino indirizzato fallo zio,mi ha commosso! E'. comunque e eccezionale la figura delle due donne, Giuseppina e Giulia,fondamentali! Loro con le loro privazioni e sopportazione,sono riuscite a fare sì che iniziasse e si compisse il sogno dei "Glorio! Grande romanzo,pieno d amore!
RispondiEliminaRomanzo avvincente, sa unire la storia con le vicende sentimentali dei protagonisti... Che dire? Da non perdere assolutamente
RispondiEliminaNon potevo non leggere “I Leoni di Sicilia” di Stefania Auci dietro le insistenze di un mio amico che me lo consigliava con entusiasmo. Io non lo avevo preso in considerazione perché alla mia età ho smesso di leggere storie romanzesche pur se con riferimenti storici, preferendo saggi che mi stimolano sul piano intellettualistico piuttosto che su quello emotivo.
RispondiEliminaMi sono immersa nelle sue 430 pagine senza fatica, l’ho letto in un paio di giorni riproponendomi di non lasciarmi tentare dalla voglia di interromperne la lettura quando mi sarei sentita delusa per non trovare tra le sue pagine quello che mi aspettavo ci fosse.
I capitoli sono introdotti da schede storiche che hanno lo scopo di sorreggere il racconto con riferimenti che possono giustificare realisticamente quanto i protagonisti vivono.
L’autrice ha avuto l’intuizione di imbastire sulla storia dei fratelli Florio di origine calabrese che partendo da origini umili finiranno per diventare una delle famiglie più ricche della Palermo negli anni a cavallo tra il XIX e XX secolo, un romance.
La struttura della trama è semplice e facile alla lettura, i periodi sono brevi e le scene descrittive non risultano mai esageratamente ampollose e articolate. È un tipo di romanzo appartenente alla letteratura di consumo anche se quello della Auci aspira alla letteratura storica.
La narrazione è incentrata sulla famiglia Florio non escludendo i fatti storici che ruotano attorno ai protagonisti, anzi talvolta proprio le vicende storiche influenzano le vicende della narrazione e le vite dei personaggi.
Il frequente uso di espressioni in lingua vernacolare, forse più che certe descrizioni, fa risaltare i personaggi in tutta la loro umanità e ne rivela il carattere psicologico isolano.
L’autrice fa muovere sulla scena i componenti della famiglia Florio rispettandone la genealogia e disegnandoli idealisticamente come eroi che combattono in una società ancora feudale dove una nobiltà decaduta e fallita si oppone ostinatamente alla nascita di una borghesia commerciale.
Un amante di saghe familiari trova nei “Leoni di Sicilia” il libro ideale per soddisfare le sue curiosità, aiutato dall’impressione di leggere una storia vera.