lunedì 13 novembre 2023

Recensione Redemptor di Jordan Ifueko

Questo novembre sta passando troppo in fretta, troppo. Non posso pensare che tra un po' sia già Natale, comunque NUOVA RECENSIONE!
Una dilogia si conclude!

Un grazie alla Casa editrice per la copia del libro.

Redemptor
di Jordan Ifueko

Serie: Raybearer #2
Editore: Fazi editore
Pagine: 444
Prezzo: 19,00
Tarisai ora siede sul trono dell’impero arit e, per la prima volta nella storia, si trova a dover coniugare il potere del Raggio con il ruolo del Redentore. Come da tradizione, l’imperatrice deve formare un concilio di undici persone legate a lei dal Raggio, ma non è facile trovare consiglieri fidati quando ogni giorno porta con sé una nuova minaccia. Inoltre il tempo stringe, perché soltanto quando la sua posizione sarà più salda Tarisai potrà prepararsi a discendere nel mondo degli Inferi e fermare una volta per tutte i terribili sacrifici richiesti dagli abiku. Determinata a portare a termine la sua missione, in un regno sempre più instabile, Tarisai si sente sola: i fratelli e le sorelle di concilio sono distanti, gli spiriti dei Redentori sacrificati in passato la tormentano chiedendo vendetta per i crimini commessi dall’impero, aumentano gli attentati alla sua vita e un attivista che si fa chiamare “il Coccodrillo” sobilla le classi sociali più basse. La giovane imperatrice è sottoposta a una pressione insopportabile e non sa più di chi fidarsi. Quale strada prenderà? Dovrà morire perché venga fatta giustizia? Ma, soprattutto, avrà qualcuno a cui chiedere aiuto nel momento del più estremo bisogno?

È sempre un po' triste quanto si finisce una serie, anche se questa è composta da solo due libri e quindi si potrebbe pensare che la brevità possa creare un legame meno stretto: niente di più sbagliato.
Con Raybearer e Redemptor potrebbe essere un buon esempio di come le dilogie funzionino bene e spesse volte più delle saghe con dodici o più libri. Due volumi che portano dentro di sé una storia pregna di messaggi e con un'ambientazione per me indimenticabile, peccato per i personaggi, giusto.
Quei personaggi che avrebbero potuto essere più incisivi, meglio costruiti e non solo delle ombre di Tarisai, purtroppo ho avuto questa percezione ed è stato uno dei punti dolenti di entrambi i libri.
Per fortuna tutto il resto ripaga la lettura!

Ifueko ha saputo ben destreggiarsi nel mondo che ha creato che è culla di diverse culture, credenze e caratteristiche, ha fatto sì che risaltasse un messaggio ben chiaro: ogni cultura merita di esistere e in questo secondo libro vi è anche un forte senso di ribellione contro chi abusa, contro i privilegi spesso ingiusti.
La dilogia di Jordan Ifueko è un grido dei deboli contro ogni oppressione.
Per questo spero venga letta, perché di libri così non ce n'è mai abbastanza, la storia è un cerchio che si ripete per questo basta guardare cosa accade nel mondo.


Con Redemptor si chiude anche la storia di Tarisai, giovane donna nata dal desiderio di vendetta, con il solo scopo di uccidere per poi diventare tutt'altro, peccato però che il suo passato la tormenti, i suoi sensi di colpa le pesino sulle spalle come macigni.
Si è ritrovata a essere Imperatrice di un regno che non sente di meritare e per rimediare agli errori del passato deve pure fare un viaggio negli Inferi, essere l'ultima Redentrice affinché nessun altro bambino venga sacrificato, non pensate che sia semplice soprattutto quando esseri oscuri le mettono in testa strani pensieri.

"Sei in difficoltà. Non sei all'altezza di un'imperatrice. Non sei all'altezza di una sorella. Per questo le persone di ti lasciano sempre. [..] Fai di più. Avresti dovuto salvarci. Avrebbe dovuto importarti."

Tarisai ha una forte pressione addosso, cosa che spesse volte me l'ha fatta quasi odiare (facendomi sentire una brutta persona, ma vabbè), ma il suo è l'unico personaggio che ha una sorta di evoluzione gli altri come vi dicevo non sono pervenuti.
Comunque, avete capito quali sono i punti dolenti di questa dilogia, ma avete anche capito che va letta, no?
In più in questo libro l'autrice credo abbia voluto parlare del suo periodo di depressione vissuto durante la scrittura del libro, in un certo senso i pensieri intrusivi di Tarisai lo rispecchiano.

Quindi se avete letto il primo sbrigatevi a leggere il secondo!

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