TOC TOC
Eccomi qui!
Di nuovo con un libro che mi è piaciuto e mi ha anche fatta piangere.
Pronti?
Io no, mi commuovo ancora. Scusate.
...
...
Andiamo!
di Michelle Mogorian
Editore: Fazi
Pagine: 324
Nel leggere questo libro ho provato così tante emozioni.
Così tante!
Rabbia, speranza, tranquillità, fino ad arrivare a delle lacrime inarrestabili.
Su quest'ultime...be', ormai credo di essere diventata di "lacrima facile", ma scommetto che anche i cuori più duri si commuoveranno per la storia di Will e per un qualcosa in particolare che accadrà a pagina 300. Sì, ho segnato la pagina. Quindi se siete sensibili anche voi preparatevi proprio lì.
Oh, ecco. È passata da poco la Pasqua! Armatevi di cioccolato, potrebbe essere utile averlo vicino.
Comunque.
La storia di Will (non voglio proprio chiamarlo Willie, leggendo il libro scoprirete il perché) e Tom inizia poco dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, in un Inghilterra che inizia a prepararsi per i bombardamenti che potrebbero arrivare ed è così che il malconcio Will arriva nella campagna inglese insieme a tanti altri bambini e ragazzi, mandati lì per trovare un rifugio e un luogo sicuro. Per il nostro piccolo protagonista non potrebbe essere che così perché incontra il signor Tom, un uomo burbero con po' di inverni sulle spalle e dei lutti sul cuore, ma proprio quel cuore lì accoglierà il nosro Will.
La storia di questo bimbetto mi ha spezzata: in appena 9 anni ha vissuto tutta la crudeltà del mondo proprio da chi dovrebbe tenerlo al sicuro, nutrirlo e coccolarlo. Crede profondamente di essere "sbagliato" e "cattivo" quando invece è solo spaventato, sciupato con profonde ferite sulla pelle e nell'anima.
L'autrice ci narra pian piano di questo cambiamento portandoci dentro Little Weirwold, facendoci conoscere alcuni suoi abitanti anche loro con un grande cuore e di come il rapporto tra il bambino e Tom sia cresciuto pian piano, creando un forte legame fatto di sicurezza, fiducia e affetto. In questa piccola porzione di campagna inglese Will riesce a trovare finalmente la serenità che ogni bambino dovrebbe avere fin da subito e non solo, riesce finalmente a trovare un amico, Zach, un vero concentrato di buonumore, schiettezza e...arte, capirete questo punto leggendo il libro sarebbe impossibile spiegarvelo.
ZITTA, DEVO STARE ZITTA E NON PIANGERE.
Solo che poi l'incanto si spezza, Will deve tornare a Londra e si trova di nuovo dinanzi i suoi demoni. Sono pagine difficili, non ve lo nascondo, ho provato così tanta rabbia, tristezza e impotenza nel leggerle. Fanno male. Tanto.
Narrano di una condizione che nessun essere umano, soprattutto un bambino, debba essere costretto a vivere. Vi è un forte disagio, qualcosa di profondamente malato che l'autrice non ha approfondito, ma che per certi versi mi ha ricordato alcune cose attorno al quale ruotano i due libri de L'Alienista. Vi basti sapere che c'è molto dolore, ma alla fine...sssshhh.
Non vi anticipo altro.
Buonanotte, signor Tom è un libro dalle tante sfumature. Dolce, ma non stucchevole, doloroso però capace di spaccare il cuore, ma può anche rimetterlo in sesto. È una storia che fa sentire vicino tutti i personaggi, anche quelli che passano un po' in secondo piano, grazie anche alla penna dell'autrice che è delicata e intensa, ma che in alcuni punti ho sentito un po' prolissa, come se alcune parti fossero messe lì per accentuare solo la nuova normale e tranquilla vita di Will.
Un romanzo che vale la pena di essere letto.
Ah, esiste un film un po' vecchiotto mai arrivato in Italia. Goodnight, mister Tom, lo trovate su Youtube.
Alla prossima,
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