mercoledì 19 settembre 2018

Vox di Christina Dalcher |Recensione|

SONO RIUSCITA A SCRIVERE LA RECENSIONE.
MIRACOLO
GRAZIE ODINO!

Per  giorni causa pc assente e connessione ballerina non sono riuscita a fare niente, ma finalmente eccomi qui con la recensione di un libro di cui sentirete molto parlare!
Quindi io direi di non cincischiare oltre (non vorrei che il pc mi dicesse bye bye un'altra volta) e iniziamo con la recensione!

Un grazie alla Casa Editrice per la copia del libro! ♡


Vox
di Christina Dalcher
Editore: Nord
Pagine: 416
Prezzo: 19,00
Link d'acquisto: Amazon
Jean McClellan è diventata una donna di poche parole. Ma non per sua scelta. Può pronunciarne solo cento al giorno, non una di più. Anche sua figlia di sei anni porta il braccialetto conta parole, e le è proibito imparare a leggere e a scrivere.
Perché, con il nuovo governo al potere, in America è cambiato tutto.
Jean è solo una dei milioni di donne che, oltre alla voce, hanno dovuto rinunciare al passaporto, al conto in banca, al lavoro. Ma è l’unica che ora ha la possibilità di ribellarsi.
Per se stessa, per sua figlia, per tutte le donne. Ogni giorno pronunciamo in media 16.000 parole.
Parole che usiamo per lavorare, per chiacchierare con gli amici, per esprimere la nostra opinione.
Ma, se non facciamo sentire la nostra voce, ci rimarrà solo il silenzio…

100 parole al giorno.
Non una di più. 
Quella parola in più significa dolore, un scossa che ne segue delle altre.
Ogni singola parola è conteggiata.
100 parole al giorno. Cosa si può dire con 100 parole?
Poco o niente, il minimo indispensabile
100 parole sono quelle che una donna può utilizzare nel corso della giornata, perché il resto non le serve. Con le parole non si lavano i panni, non si sistema casa. Quelle parole in più potrebbero essere usate per esprimere una proprio idea, per contraddire, per chiedere qualsiasi cosa e tutto questo ad una donna non è

(limite 100 parole raggiunto)

In 100 parole non si riesce a dire niente. Al massimo sono riuscita a scrivere ciò che la protagonista vive ogni giorno della sua vita: il nulla.
Jean, come tutte le donne americane, vive con un massimo di 100 parole al giorno, un'idea del nuovo governo, una folle idea per rieducare le donne all'obbedienza e le parole non sono il loro unico limite.
Niente più lavoro.
Niente più vita sociale degna di essere chiamata tale.
Niente più passioni che non siano il cucito o il giardinaggio, ovvio. 
Immaginate di vivere in un mondo dove vi è impossibile scrivere e leggere, anche quello è proibito. Le donne non hanno bisogno di essere acculturate, non hanno bisogno di conoscere se tutte le loro decisioni devono essere prese dall'uomo.
La legge è quella. Una legge folle nata "grazie" a dei principi che credono buoni e giusti solo perchè nati da delle idee religiose che degli uomini hanno estremizzato fino all'osso.
Tutto ciò che è estremo non è mai buono e le donne di questa folle storia lo sanno bene, ma non solo loro.

Quello che l'autrice racconta in questo libro è una storia fatta di rabbia e riflessioni, non si riesce a restare indifferenti durante la lettura. Quello che le donne subiscono non è poi così lontano alla realtà, forse estremizzata, ma comunque ciò che è raccontato in queste pagine sembra quasi un promemoria per quella che potrebbe essere la nostra società.
La realtà nella quale sembra essere ambientato il libro non è ben definita, un'America di un anno imprecisato, ma i riferimenti (molto velati) ad un'epoca molto (molto) vicina alla nostra sono tanti.
Una storia cruda, forte, che è stato paragonata  a quella de Il racconto dell'ancella, ma a me non piace fare paragoni e per quanto i due libri trattino temi simili sono molto diversi, sia per stile narrativo sia per come la storia viene trattata.
Un romanzo che viene divorato non solo grazie allo stile dell'autrice che è incalzante e coinvolgente, ma anche a quella voglia di sapere, quella speranza che le cose possano cambiare e in che modo...
...
...
Oh, sul finale sta il mio disappunto!
Non l'ho trovato all'altezza della storia, precipitoso e poco chiaro, mi ha lasciato quel po' di amaro in bocca.
Chiedo umilmente perdono a Cristina per averglielo detto quando ancora non aveva finito il libro,  che sia chiaro, non lo faccio perchè è alta alta.

Ma resta un libro che andrebbe letto, va letto. Perchè non si deve restare in silenzio quando si ha bisogno di urlare.

VOTO FINALE
☆☆☆☆ su cinque

Non posso che consigliarvelo, ancora e ancora.
Leggetelo, molte cose non vanno sottovalutate!

Sempre con amore,

14 commenti:

  1. Oh, quel finale. D'accordo con te al 100% su tutto praticamente.... ma tu sei una grandissima ruffiana, sappilo! Sappiatelo tutti!

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  2. Fortuna che Odino si è accorto del dramma Pc. Comunque leggerò questo libro (quando non lo so) perché sembra proprio bello!

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  3. Indovina chi ha atteso questa recensione con ansia? E indovina chi ha appena aggiunto in wishlist questo romanzo?

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  4. Non vedo l'ora di leggerlo *^* sono dispiaciuta per il finale ma sento che è un romanzo adatto a me!

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