martedì 21 dicembre 2021

Recensione Il ballo delle pazze di Victoria Mas

Eccomi qui con una nuova recensione!
Non cincischio oltre anche perchè in questi giorni ho poco tempo...ah!




Il ballo delle pazze
di Victoria Mas
Editore: edizioni e/o
Pagine: 181
Prezzo: 16,50
Fine Ottocento. Nel famoso ospedale psichiatrico della Salpêtrière, diretto dall'illustre dottor Charcot (uno dei maestri di Freud), prende piede uno strano esperimento: un ballo in maschera dove la Parigi-bene può "incontrare" e vedere le pazienti del manicomio al suono dei valzer e delle polka. Parigi, 1885. A fine Ottocento l'ospedale della Salpêtrière è né più né meno che un manicomio femminile. Certo, le internate non sono più tenute in catene come nel Seicento, vengono chiamate "isteriche" e curate con l'ipnosi dall'illustre dottor Charcot, ma sono comunque strettamente sorvegliate, tagliate fuori da ogni contatto con l'esterno e sottoposte a esperimenti azzardati e impietosi. Alla Salpêtrière si entra e non si esce. In realtà buona parte delle cosiddette alienate sono donne scomode, rifiutate, che le loro famiglie abbandonano in ospedale per sbarazzarsene. Alla Salpêtrière si incontrano: Louise, adolescente figlia del popolo, finita lì in seguito a terribili vicissitudini che hanno sconvolto la sua giovane vita; Eugénie, signorina di buona famiglia allontanata dai suoi perché troppo bizzarra e anticonformista; Geneviève, la capoinfermiera rigida e severa, convinta della superiorità della scienza su tutto. E poi c'è Thérèse, la decana delle internate, molto più saggia che pazza, una specie di madre per le più giovani. Benché molto diverse, tutte hanno chiara una cosa: la loro sorte è stata decisa dagli uomini, dallo strapotere che gli uomini hanno sulle donne. A sconvolgere e trasformare la loro vita sarà il "ballo delle pazze", ossia il ballo mascherato che si tiene ogni anno alla Salpêtrière e a cui viene invitata la crème di Parigi. In quell'occasione, mascherarsi farà cadere le maschere...

Sono passata da un libro che mi ha fatto bene (Mr. Zuppa Campbell, il pettirosso e la bambina di Fannie Flagg) a uno che mi ha fatta arrabbiare e anche commuovere.
Il ballo delle pazze non è un libro semplice, nella sua brevità riesce a essere un turbinio di emozioni molto forti. Parla di donne e di come queste siano sempre vittima di pregiudizi, mai capite, relegate a essere le ultime tra gli ultimi.

Donne che nella vita hanno perso tutto perché non conformi alla società, la loro mente è annebbiata da drammi, traumi e psicosi. Chiuse in un luogo che le isola dal resto del mondo, per sempre.
Salpêtrière è il solo luogo che riesce ad accoglierli, ma anche la loro condanna.
Un libro ambientato nella fine dell'Ottocento, ma che per alcun versi non trova molte differenze con i giorni nostri. Anche oggi i disturbi mentali vengono visti come qualcosa di cui non parlare, si tende quasi a ghettizzare ora come allora, quando capiremo veramente questi disagi e disturbi sarà troppo tardi, se in passato si poteva parlare di ignoranza oggi, secondo me, questa non deve essere ammessa.
Ecco.
Le donne del passato erano vittime di pregiudizi e per quanto i grandi dottori e uomini di scienza studiassero i vari casi di queste donne isteriche e alienate...be', per cosa lavoravano? Per il bene delle pazienti o per la loro propria gloria?
L'autrice apre la sua storia a questo mondo e lo fa tessendo le storie di diverse donne, due pazienti in particolare e un'infermiera: Louise, Eugénie e Geneviève.
La prima chiusa tra quelle quattro mura perché la sua infanzia è stata violata e questo l'ha distrutta in modo così profondo da non essere quasi percepibile, la seconda trasportata con l'inganno si trova lì perchè il mondo degli spiriti l'ha scelta per essere la loro voce e la terza rinchiusa per propria scelta, seguendo una fede che non conosce dei o religione se non quella medica.

Sono tre storie che si intrecciano tra le mura di Salpêtrière e danno vita a qualcosa che assomiglia alla speranza, a una sorta di forza che solo le anime in pena sanno darsi a vicenda.
Non è semplice immedesimarsi in loro perchè le loro storie sono così dolorose, crude, però tutto questo non preclude che abbia sentito tutto ciò e ha fatto male. Tantissimo.
Vite dalla libertà spezzata, distrutta.
Vite che non andrebbero vissute così, ma per assurdo c'è chi preferisce questo inferno in gabbia che quello fuori dalle mura di Salpêtrière, chi? Leggetelo e lo scoprirete, esiste anche una quarta donna, vissuta un po' in ombra, ma una presenza essenziale per le tre figure principali.

Cosa dirvi di più?
Il finale mi ha straziata.
MA IO SONO PARECCHIO DEBOLE.
E mi è sembrato troppo affrettato, avrei voluto che l'autrice aprisse ancora di più i cuori di queste donne così perse e così decise.

Il ballo delle pazze è un libro che porta in un'altra epoca, ma purtroppo alcuni orrori non conoscono tempo e spazio.
Ed è questo il vero errore, il vero incubo.

VOTO FINALE
★★★★ e mezzo su cinque

Vi ho incuriosito?
Alla prossima,


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