lunedì 10 maggio 2021

Recensione Mistborn. Il Campione delle Ere di Brandon Sanderson

SALVE POPOLO DI LETTORI!
Eccomi qui con una nuova recensione e con questa arriva la fine della lettura di una trilogia che avevo iniziato nel lontano (mica troppo!) 2019!
Parlo di Mistborn!
Ovviamente sarà una recensione spoiler free! Eviterò di scrivere anche spoiler sui precedenti libri, spero.

Nel dubbio:

Per nostra sfortuna il libro non è più disponibile in italiano, speriamo in una prossima ristampa da parte di Mondadori. Tenete tutto quello che avete incrociato.



Il Campione delle Ere
di Brandon Sanderson

Serie: Mistborn #3
Editore: Fanucci
Pagine: 800
L'Ultimo Impero del lord Reggente è finalmente crollato, e dai suoi resti è nato il Nuovo Impero di Elend Venture... ma sotto i peggiori auspici. La terra è scossa da terremoti sempre più frequenti, la cenere cade incessante dal cielo e le nebbie oscurano l'orizzonte anche durante il giorno, decimando raccolti e persone. Il mondo sembra essere condannato e la responsabilità maggiore ricade sulle spalle di Vin: la giovane Mistbom, ingannata dall'essere imprigionato nel Pozzo dell'Ascensione, ha compiuto la mossa azzardata di liberarlo, e ora Rovina imperversa nel mondo, deciso a distruggerlo con i suoi Inquisitori e i suoi eserciti di koloss. L'unico modo per arrestare la catastrofe sembra celarsi nei messaggi lasciati dal lord Reggente in alcuni depositi segreti sparsi per l'Impero. È una corsa contro il tempo: Vin e i suoi amici riusciranno a mettere insieme i pezzi di un enigma millenario e a sventare così la fine del mondo ormai imminente? In questo episodio conclusivo della trilogia dei Mistbom la Natura dimostra tutta la sua potenza e la volontà di rivalsa sugli uomini: Elend Venture e Vin devono affrontare la lotta decisiva per salvare sé stessi e il mondo in cui vivono.

Dopo aver finito questo libro ho fissato il soffitto per un'ora buona, in assoluta contemplazione e con il vuoto nel cuore. Mistborn entra di diritto nella mia Top 5 delle mie serie fantasy, non ci sono alternative.

Sanderson  ha creato un mondo, un sistema magico complesso e originale e personaggi dalle mille sfaccettature che in questo ultimo libro assumono la loro piena forma e caratterizzazione. Ho iniziato L'ultimo impero un po' qualche anno fa e poi ho proseguito con calma perché già quel primo libro era stato un piccolo colpo al cuore, così come lo è stato un po' di più il secondo per poi arrivare al terzo che mi ha annientata: un climax di emozioni, ma non solo.
Mistborn è di più.
È intrighi politici.
È tattica di guerra.
È fede.
È amicizia
.
L'autore concilia tutto questo in una storia che si fa sempre più incalzante, sempre più complessa e densa di avvenimenti che alla fine chiudono un cerchio anche se non in maniera completa perché il mondo di Mistborn non si completa con questo libro, ma per quello che riguarda i personaggi non posso ritenermi...soddisfatta, per quanto possa essere doloroso (e lo è), ma tutto assume un senso, tutto è reso in maniera giusta e equilibrata. 

"Equilibrio! La maledizione della nostra esistenza!"

Equilibrio.
Questa è una parola essenziale di questa trilogia e di questo ultimo romanzo, la fine dei conti o tutto l'inizio (dipende dai punti di vista) si basa su questo. Il giusto punto di incontro tra Rovina e Preservazione, le due divinità che regolano questo mondo. Colui che distrugge e colui che preserva. Due facce della stessa medaglia. 
Da loro ha origine tutto
.
Ma se questo equilibro viene a mancare cosa viene fuori?
Ed è quello che succede in queste pagine, molte domande troveranno una risposta, altre a cui si credeva già trovata ne avranno delle altre. Molti misteri troveranno risposta e l'interno mondo costruito da Brandon Sanderson avrà un senso. Aspettatevi di tutto.
Vin, Elend e tutta la banda avranno il loro bel lavoro e le difficoltà saranno tante, troppe. Quella che stanno lottando non è una semplice guerra, ma una lotta contro il tempo per salvare il mondo: le nebbie diventano sempre più ostili, la cenere continua a cadere e ogni speranza sembra perduta.
Brandon Sanderson mette i suoi personaggi alle strette, a dover lottare con le loro debolezze, paure, indecisioni, addirittura loro stessi. Ognuno deve fare i conti co si suoi fantasmi
Vin e il sapere accettarsi, conoscere veramente quel che è, unire la vecchia e la nuova sè.
Elend con le sue responsabilità che cozzano con i suoi ideali: il potere richiede fare delle scelte che non sempre sembrano moralmente giuste, ma sono necessarie.
Sazed che da sempre è stato il punto fisso della banda, colui che dava consigli di fede, di speranza questa volta vaga nei dubbi, nell'incertezza.
Spook un personaggio quasi sempre considerato inutile che in questo libro si rivela un personaggio chiave, fondamentale..
Tutti loro hanno un ruolo essenziale questa volta. In tre libri ho avuto modo di conoscerli, di vederli maturare, cadere e rialzarsi. Soprattutto Vin che da sempre mi ha dato sensazioni contrastanti finalmente trova il proprio...equilibrio. Per l'appunto.
Il Campione delle Ere è un libro ricco di colpi di scena, soprattutto nella seconda metà da leggere con il fiato sospeso perchè l'unica cosa che riuscivo a pensare era un "Moriranno tutti!". Sono stata molto molto molto molto molto molto serena durante la lettura, sì sì.
Sanderson sa come mantenere viva l'attenzione del lettore anche se...
...già!
La prima parte di questo libro è stata molto piatta, statica, in attesa di qualcosa non solo per quanto riguarda gli avvenimenti, ma anche i personaggi stessi. Non riuscivo quasi  a riconoscere l'autore dei precedenti libri, fortunatamente si è fatto ampiamente perdonare dopo, però mi è mancata la scintilla iniziale.
Un altro "difetto" (che avevo notato pure in Il pozzo dell'Ascensione) è stato il rapporto tra Vin ed Elend che...be', sembra un po' assente e messo lì solo per fan service, quei due non interagiscono se non per minimi momenti però il buon Sanderson verso la fine decide di dare una scossa. Pensarci un libro prima, no?
Ma okay. Fortunatamente il loro rapporto o meglio il romanticismo non è di vitale importanza in questa storia, anzi ne avrei fatto anche a meno.
Un altro appunto per il caro Sanderson: sarebbe stato bello mettere un po' più di personaggi femminili. Davvero, si riduce tutto a Vin, è un pochino...meh. Fino alla fine speravo che arrivasse qualche nuova figura di rilievo, niente. SANDERSON, NON SI FA!

Ecco.

Con questo terzo e ultimo libro (almeno per quanto riguarda la prima Era) Mistborn diventa una di quelle trilogie capaci di lasciare il segno.
Ho pianto e mi son commossa nel leggere queste pagine, ma se potessi vorrei rileggere questa storia come se fosse la prima volta.
VOTO FINALE 
★★★★ e mezzo su cinque

Un'altra serie mi lascia, anche se avrà un posto nel mio cuore.
Adesso quale inizierò?



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