Pensavo che per questo mese non ne avrei più trovati.
SONO UNA POVERA INGENUA.
Eppure...eppure...
Leggete la recensione per saperne di più!
Prima che il vento
di Antonella Boralevi
Editore: Baldini + Castoldi
Pagine: 413
Prezzo: 19,00
Estate del 1959. L'incanto di avere vent'anni, nell'Italia del boom. L'età in cui tutto sembra possibile e la felicità è a portata di mano. Sulla spiaggia esclusiva di Forte dei Marmi dove i ragazzi di buona famiglia passano le vacanze, la timida e goffa Andreana, figlia di un nuovo ricco, si ritrova a guardare, con lo stupore negli occhi, un mondo scintillante. Una gioventù dorata, che trascorre il suo tempo in feste sontuose, notti brave alla Capannina, corse in Maserati e in motoscafo. Lei non appartiene a quel mondo, a quelle vite irraggiungibili. Ma l'incontro con Giovannella le apre le porte di quel paradiso fatto di seta e oro. Inaspettatamente, viene accettata. E accade l'imprevedibile. Ingenua, diversa, Andreana rompe gli equilibri di un universo solo all'apparenza perfetto. Ed è così che Alberico, il più bello, il più desiderato, la prende per mano e le brucia l'anima. È un amore scandaloso, violento e tenero, che infrange tutte le regole. Che svela ferite e segreti. Fino a che, nella notte del Ballo al Castello, accade una tragedia che travolge ogni cosa. E cambia i destini di tutti. Oggi. Quarantacinque anni dopo. Una villa antica, a Lucca. Ostaggio di una malattia che da anni la paralizza, Andreana non può più resistere all'assalto dei ricordi. È di nuovo l'estate del 1959, è di nuovo quella fatidica notte. Ma ora non c'è più spazio per le menzogne. Solo per i rimorsi. E per la verità. In un susseguirsi incalzante di colpi di scena, Antonella Boralevi ci regala il palpito vivo di un tempo favoloso. E ci accompagna in un viaggio dentro il buio del cuore. Dove una colpa terribile aspetta di essere perdonata. Una storia che ci racconta il coraggio spropositato delle donne e la vigliaccheria degli uomini.
Un libro lungo un'estate o forse una vita intera, perchè quell'estate del 1959 per Andreana è stata l'inizio della sua vita, ma anche l'inizio della sua stessa fine.
Per la nostra giovane protagonista l'estate dei suoi ventriquattro anni è stata come un debutto in società! Dopo che la ditta di famiglia ha finalmente iniziato a dare i suoi frutti per lei si aprono le porte di ambienti diversi da quelli al quale era abituata, primo tra tutti lo stabilimento balneare che l'accoglie con la sua sabbia fine e le sue acque lucenti ed è lì che inizia ad osservare dei ragazzi che sembrano perfetti sotto ogni punto di vista.
Un lusso che non credeva possibili, una mondanità che l'affascina e la intimorisce, ma quei ragazzi e quelle ragazze sembrano splendere di luce propria. Come un'allodola attratta da tutto ciò che luccica, Andreana non può fare a meno di osservarli e sognare, fino a che un giorno viene risucchiata da questo vortice.
Un vortice che la cambia, la trasforma e la fa adattare a quei ragazzi plasmando una nuova Andreana.
Un vortice che l'ammalia e l'inebria.
Un vortice che le fa conoscere la passione fugace e l'amore.
Lo schianto sembra inevitabile e porta il nome di Alberico.
"Non sono stata una bambina petulante, che chiedeva. Stavo ferma. Aspettavo. Prendevo quello che mi davano, Permettevo ai desideri di mangiami solo la notte, dentro il lettino del collegio, quando volevo con tutte le mie forze essere la Vespucci o perfino la Villaverde: purchè non io. Poi mi svegliavo ed ero ancora Andreana, innervata di paure, e mi veniva da piangere. Ma non piangevo."
Una storia di un incanto e di un disincanto.
Perchè Andreana venendo a contatto con tutto quello che desiderava essere si rende conto che non è vero oro, ma solo qualcosa ha su una patina d'orata. Una gioventù che conosce solo il divertimento sfrenato e senza regole, dove i soldi e il buon nome la fanno da padroni.
La ragazza in questo mondo è un'estranea, non conosce il loro linguaggio e i loro modi di fare, si adatta, ma resta sempre diversa: una ingenuità e una genuinità che la rendono interessante agli occhi di alcuni ragazzi che la circondano. Mal per lei Alberico sarà tutto ciò che riesce a desiderare e non può avere e quel suo forte, implacabile desiderio sarà la fiamma che la tiene in vita, una fiamma che poi non riesce più a trattenere.
Un passato e un presente che si fondono per dare luce su un mistero e sulla fragilità dell'animo umano che presenta mille sfaccettature e può portare a compiere gesti estremi. Andreana verrà travolta dalla sua storia e la lascerà vuota di vita, ma piena di ricordi.
Una storia affascinante, non c'è che dire, ma lo stile...
...lo stile mi ha fatto penare come poche cose nella vita!
Articolato, infarcito di descrizioni che portano alla noia e alla voglia di sbattere la testa da qualche parte. Uno stile strano, complesso, fatto di tanti piccoli particolari e di aggrovigliamenti.
A tratti tutto questo può essere giustificato perchè la storia è frutto dei ricordi di un'Andreana ormai anziana e prossima alla fine, ma senza giri di parole vi dico che non mi è piaciuto! Sembrava una storia che non dovesse mai finire, mi sentivo incatenata e l'unica cosa che pensavo era: "Ancora?".
Un insieme di ricordi che mi hanno fatto disperare e arrancare nella lettura, ho continuato solo per mera curiosità.
Salvo la storia, ma non lo stile e non l'arrendevolezza di alcuni personaggi.
CHE MI SONO STATI PURE TANTO ANTIPATICI, MA VABBÈ.
La ragazza in questo mondo è un'estranea, non conosce il loro linguaggio e i loro modi di fare, si adatta, ma resta sempre diversa: una ingenuità e una genuinità che la rendono interessante agli occhi di alcuni ragazzi che la circondano. Mal per lei Alberico sarà tutto ciò che riesce a desiderare e non può avere e quel suo forte, implacabile desiderio sarà la fiamma che la tiene in vita, una fiamma che poi non riesce più a trattenere.
Un passato e un presente che si fondono per dare luce su un mistero e sulla fragilità dell'animo umano che presenta mille sfaccettature e può portare a compiere gesti estremi. Andreana verrà travolta dalla sua storia e la lascerà vuota di vita, ma piena di ricordi.
Una storia affascinante, non c'è che dire, ma lo stile...
...lo stile mi ha fatto penare come poche cose nella vita!
Articolato, infarcito di descrizioni che portano alla noia e alla voglia di sbattere la testa da qualche parte. Uno stile strano, complesso, fatto di tanti piccoli particolari e di aggrovigliamenti.
A tratti tutto questo può essere giustificato perchè la storia è frutto dei ricordi di un'Andreana ormai anziana e prossima alla fine, ma senza giri di parole vi dico che non mi è piaciuto! Sembrava una storia che non dovesse mai finire, mi sentivo incatenata e l'unica cosa che pensavo era: "Ancora?".
Un insieme di ricordi che mi hanno fatto disperare e arrancare nella lettura, ho continuato solo per mera curiosità.
Salvo la storia, ma non lo stile e non l'arrendevolezza di alcuni personaggi.
CHE MI SONO STATI PURE TANTO ANTIPATICI, MA VABBÈ.
VOTO FINALE
☆☆ e mezzo su cinque
E con questo io dico basta!
L'avevo detto che se avessi trovato un altro libro MEH avrei chiuso tutto, no?
Perciò vi saluto, vi abbraccio e vi dico addio!
...
...
...
SCHERZO! Vi eravate spaventati, vero?
Sì, certo! Come no!!
Alla prossima!
CI SARÀ SEMPRE UNA PROSSIMA VOLTA,SPERO NON MEH!
Commento tecnico: quant'è bono Bradley James nella gif iniziale!
RispondiEliminaCommento non tecnico: di Antonella Boralevi ho letto "Storia di Byron, il bassotto che mi ha insegnato la felicità" e mi è piaciuto. Questo romanzo sembra avere una trama interessante… peccato per lo stile, quindi!
Già, un grosso peccato!
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