mercoledì 19 luglio 2017

La signora di Wildefell Hall di Anne Brontë |Recensione|

Sogno o son desta?
Oggi non fa caldo!

CHE MERAVIGLIA!

E passiamo ad un'altra bella cosa: la recensione di un libro bellissimo!




La signora di Wildefell Hall 
di Anne Brontë 
Editore: Newton Compton
Pagine: 384
Prezzo: 4,90 euro
L’arrivo della vedova Graham nell’isolata e cadente dimora di famiglia, sperduta nella campagna inglese, è un evento per la piccola comunità di Wildfell Hall. Avvenente e ritrosa, la donna ha deciso di mantenere il massimo riserbo sul proprio conto, dedicandosi solo alla pittura e alle cure del piccolo figlio Arthur. Il suo atteggiamento dimesso, però, altro non fa che dare la stura a pettegolezzi e dicerie, e persino Gilbert Markahm, il giovane gentiluomo di provincia che dà la voce al romanzo, finisce per prestare credito alle malevole voci su di lei e rinuncia alla sua amicizia. Quali tremendi segreti nasconde Helen Graham? Direttamente dalle pagine del suo diario apprendiamo la sua travagliata e torbida storia: una storia che fa di lei un esempio di coraggio e determinazione, una vera e propria femminista ante litteram, un modello di forza d’animo e di indipendenza, ancor più rivoluzionario nel 1848, anno in cui fu pubblicato il romanzo, ma di grande attualità anche oggi.


Una cosa è certa: con me le sorelle Brontë non sbagliano un colpo!
Oggi non voglio parlarvi nè della mia amata Charlotte o di Emily, ma della più piccola e meno conosciuta, Anne.
Di Anne abbiamo solo due opere: Agnes Gray e La signora di Wildfell Hall, io ho avuto il piacere di leggere entrambi i libri, un piacere che è stato un crescendo perchè se avevo trovato carino il primo nel secondo ho visto la vera bellezza!
In Agnes Gray la Brontë analizza in modo molto accurato la società vittoriana, mentre in questo suo secondo romanzo focalizza il suo racconto sulla situazione della donna che in quest'epoca non era molto favorevole. Quante volte abbiamo pensato che ci piacerebbe vivere in un libro della Austen o di una delle sorelle Brontë?
Sicuramente il periodo vittoriano è molto affascinante, fatto di sentimenti e passioni, ma avete mai pensato come sarebbe viverci?
Forse non sarebbe un granché. Certo, avremmo la possibilità di incontrare il nostro Mr. Darcy o il nostro Mr. Rochester, ma a quale prezzo?
Una libertà limitata, matrimoni combinati e una scarsa considerazione delle proprie capacità.

La signora di Wildefell Hall è un romanzo ambientato nel 1827, ma se prendiamo alcuni aspetti potrebbe benissimo essere ambientato ai giorni nostri, mi sono bastate pochissime pagine per capirlo: nessuno sa farsi gli affaracci suoi, tutti devono sapere tutto di  tutti, si sparla a destra e a manca e appena vi è il nuovo arrivato che non si adegua al loro stile di vita viene subito etichettato come 'strano' e messo alla gogna, ovviamente senza nemmeno prendersi la pena di conoscerlo.
Questo è quello che accade alla signora Graham, una giovane vedova che ha come unica colpa quella di essere una persona riservata e soprattutto con delle idee molto precise sul suo essere donna, idee che non vengono viste di buon occhio, ovviamente.
Helen Graham è una donna molto misteriosa e crea intorno a sè molte voci e pettegolezzi, è tutto un sentito dire e pochissima è la gente che cerca di capire qual è la verità, uno di questi è Gilbert un giovane uomo che piano piano viene catturato dal fascino della donna e nonostante i suoi molti tentativi di approccio, anche attraverso il figlio, vengono fermati da un'apparente indifferenza.
Un'indifferenza che nasconde una storia.

"Basta guardare qualcuno negli occhi, a volte, per conoscere la sua anima e misurarne altezza, larghezza e profondità nel giro di un'ora. Allo stesso modo, se quella persona non volesse o se non avessi tu stesso la capacità di guardarla in quel modo, non ti basterebbe una vita per capire davvero la su anima."

E così grazie alle pagine del diario di Helen veniamo a conoscenza della sua vita del suo primo amore e quello che ne è derivato: un matrimonio che credeva perfetto, ma che si è rivelato infelice, un marito perfetto che a poco a poco mostra di essere un essere rozzo e primo di senno e che accusa Helen di colpe che non ha.
La giovane donna si ritrova così incastrata in un buco nero senza via d'uscita, dove non ha possibilità di scelta e l'unica cosa da fare è fingere che vada tutto bene anche se così non è: Helen è costretta a subire un marito alcolizzato, tradimenti e bugie senza poter dire nulla e dove le viene addirittura detto che tutto questo è colpa sua. Fortunatamente Helen si rivela essere una donna forte e molto testarda e nonostante il suo iniziale turbamento riesce a far fronte a tutto questo con astuzia e molto, molto coraggio.
In queste pagine, nella storia di Helen, vi è il racconto di molto donne che ieri come oggi vivono in uno stato di violenza che può essere fisica o psicologica, la nostra protagonista nonostante l'epoca in cui vive ha trovato il mondo per uscirne fuori e la cosa più assurda che oggi molte, invece, non riescono a farlo.

Questa è stata una lettura che mi ha lasciato molto e il fatto che questo libro, come la stesa Anne, siano poco conosciuti mi lascia molto stupita, credo che alcuni romanzi molto belli siano sempre più messi da parte per dar spazio a quelli più noti e conosciuti e così non sappiamo la bellezza che perdiamo. L'unica cosa che posso consigliarvi è di leggere questo libro, fatelo!
     
VOTO FINALE
☆☆☆☆☆ su cinque

Spero che con questa recensione vi sia arrivato il mio ammmore per questo libro!

6 commenti:

  1. Ero sicura che questo romanzo racchiudesse un contenuto così profondo. L'ho comprato da quasi un anno, ma ancora non l'ho letto; dopo questa bella recensione, però, credo sarà una delle mie prossime letture.

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  2. Ciao Grazia! Direi che sì, sei ben riuscita a trasmettere quanto sia bella questa storia. Da tempo avrei voluto approcciarmi ad Anne e inizierò sicuramente da questo!!

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  3. Ciao Grazia, io a differenza tua non ho amato molto "Cime tempestose" di Emily Bronte, ma ho invece apprezzato tantissimo "Jane Eyre" tanto da decidere di approfondire la conoscenza con Charlotte.
    Però, dopo aver letto questa tua recensione entusiasta, non posso far altro che leggere uno dei romanzi di Anne, che poverina è sempre messa dietro alle sue sorelle e non credo lo meriti!

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    Risposte
    1. Cime tempestose ha una storia molto atipica, i suoi personaggi si possono solo odiare, ma mi piace il contesto che ci sta intorno!
      Jane Eyre l'ho amato come pochi invece!
      Questo è un altro romanzo che merita tantissimo!

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