PIÙ VECCHIETTE E MENO OCHETTE!
Perchè?
Perchè?
Ve lo dico nella recensione il perchè!
Scrivere è un mestiere pericoloso
di Alice Basso
Serie: Vani #2
Editore: Garzanti
Editore: Garzanti
Pagine: 339
Prezzo: 9,90 euro
Link d'acquisto: Amazon
Un gesto, una parola, un'espressione del viso. A Vani bastano piccoli particolari per capire una persona, per comprenderne il modo di pensare. Una dote speciale di cui farebbe volentieri a meno. Perché Vani sta bene solo con se stessa, tenendo gli altri alla larga. Ama solo i suoi libri, la sua musica e i suoi vestiti inesorabilmente neri. Eppure, questa innata empatia è essenziale per il suo lavoro: Vani è una ghostwriter di una famosa casa editrice. Un mestiere che la costringe a rimanere nell'ombra. Scrive libri al posto di altri autori, imitando alla perfezione il loro stile. Questa volta deve creare un ricettario dalle memorie di un'anziana cuoca. Un'impresa quasi impossibile, perché Vani non ha mai preso una padella in mano. C'è una sola persona che può aiutarla: il commissario Berganza, una vecchia conoscenza con la passione per la cucina. Lui sa che Vani parla solo la lingua dei libri. Quella di Simenon, di Vàzquez Montalban, di Rex Stout e dei loro protagonisti amanti del buon cibo. E, tra un riferimento letterario e l'altro, le loro strambe lezioni diventano di giorno in giorno più intriganti. Ma la mente di Vani non è del tutto libera: che le piaccia o no, Riccardo, l'affascinante autore con cui ha avuto una rocambolesca relazione, continua a ripiombarle tra i piedi. Per fortuna una rivelazione inaspettata reclama la sua attenzione: la cuoca di cui sta raccogliendo le memorie confessa un delitto.
Un gesto, una parola, un'espressione del viso. A Vani bastano piccoli particolari per capire una persona, per comprenderne il modo di pensare. Una dote speciale di cui farebbe volentieri a meno. Perché Vani sta bene solo con se stessa, tenendo gli altri alla larga. Ama solo i suoi libri, la sua musica e i suoi vestiti inesorabilmente neri. Eppure, questa innata empatia è essenziale per il suo lavoro: Vani è una ghostwriter di una famosa casa editrice. Un mestiere che la costringe a rimanere nell'ombra. Scrive libri al posto di altri autori, imitando alla perfezione il loro stile. Questa volta deve creare un ricettario dalle memorie di un'anziana cuoca. Un'impresa quasi impossibile, perché Vani non ha mai preso una padella in mano. C'è una sola persona che può aiutarla: il commissario Berganza, una vecchia conoscenza con la passione per la cucina. Lui sa che Vani parla solo la lingua dei libri. Quella di Simenon, di Vàzquez Montalban, di Rex Stout e dei loro protagonisti amanti del buon cibo. E, tra un riferimento letterario e l'altro, le loro strambe lezioni diventano di giorno in giorno più intriganti. Ma la mente di Vani non è del tutto libera: che le piaccia o no, Riccardo, l'affascinante autore con cui ha avuto una rocambolesca relazione, continua a ripiombarle tra i piedi. Per fortuna una rivelazione inaspettata reclama la sua attenzione: la cuoca di cui sta raccogliendo le memorie confessa un delitto.
Okay, bene. Ho appena finito di leggere questo libro (l'ho finito di leggere martedì, che è 'oggi' per me che sto scrivendo la recensione, ma voi la vedrete venerdì, che è 'oggi' per voi che la leggete, chiaro? No? Perfetto, non ha importanza! Fate finta di niente! SSSSH!) e io devo assolutamente scrivere questa recensione perchè voi non lo vedete, ma la sottoscritta ha gli occhi a cuoricino in modo patetico!
Ebbene sì, questo libro mi è piaciuto più del primo, non credevo che fosse possibile ma così è stato punto e basta!
Oh sì!
In questo libro ho letto con profonda curiosità le avventure di Vani, riso come una scema e fatto il tifo per una "certa cosa" che io non vi dico no...ma nelle ultime pagine stavo quasi urlando di gioia!
Emh..emh..torno seria (si fa per dire!)
In questo libro Vani avrà a che fare con il più spietato dei suoi nemici, dovrà lottare duramente e imparare antiche tecniche, in poche parole dovrà imparare a cucinare o almeno capirci qualcosina perchè questa volta dovrà scrivere un libro che parli di cucina e lei non sa neanche come cucinare un uovo fritto, un bel problema vero? (Io la capisco, poveretta!)
Per fortuna in suo soccorso arriverà, non un principe dalla lucente armatura, ma il commissario Berganza *urletti di gioia* che non solo è un ottimo investigatore, ma anche un bravissimo cuoco!
Vani si ritrova in mezzo a tutto questo perchè grazie al suo lavoro di ghostwriter si ritroverà a dover scrivere un libro che parli di cucina e per far questo dovrà anche ad avere a che fare con una food blogger dai capelli rosa e sorrisi finti (vade retro satana, qui si ha davanti la figlia di Dolores Umbridge!), una situazione orribile, vero?
Vero.
Fortunatamente, però, la food blogger non è l'unica persona con la quale dovrà collaborare, ma c'è anche una cara vecchietta che sembra essere la versione anziana della nostra Vani e io adoro quando nei libri si sono le vecchiette con un buon senso dell'umorismo! (Da qui "più vecchiette e meno ochette!")
La vecchietta in questione è Irma, cuoca ormai ottantenne di un'importante famiglia di Torino, e Vani non dovrà solo parlare di cucina, ma anche parlare della loro storia. Tutto normale no? Una passeggiata per una come lei, tolto lo scoglio della cucina...sì, come no!
Perchè ovviamente deve saltar fuori qualcosa di imprevedibile e questo qualcosa è un omicidio!
Un omicidio avvenuto 5 anni prima e che ha già un colpevole, peccato però che la nostra vecchietta tutta carina e sorridente se ne esca con un "Sono io l'assassina!" e qui per Vani iniziano i problemi veri e propri, da neo consulente di polizia dovrà indagare affondo per capire se quello che dice Irma è la verità!
Devo dire che in questo libro vi è un più mistero rispetto al primo, più indagini e supposizioni e tutto questo mi è piaciuto tanto, tanto!
E non per vantarmi, ma la Jessica Fletcher che è in me è riuscita a capire o perlomeno a intuire chi ci fosse dietro tutto il mistero prima che venisse svelato!
Un applauso per me, gente, credevo che il mio intuito fosse andato in vacanza in Alaska e lì fosse rimasto!
Emh...emh...sì, il libro!
Con questo romanzo la Basso ha confermato le sue doti come scrittrice e il fatto che Vani è il mio mito!
Adesso sono curiosa di leggere il terzo libro, oh già, perchè questo qui si è concluso in una maniera che mi fa ben sperare!
#TeamBerganza is the way!
VOTO FINALE
☆☆☆☆☆ su cinque
Che ci fate ancora qui?
Corrente a leggere le avventure di Vani. SUBITO!
(Con tanto ammmmore)
... e io dico solo che a leggere questa mattamente adorabile recensione avevo la costante paura che il rigo successivo fosse quello finale, volevo tenermi stretta Vani ancora un po'.
RispondiEliminaE poi "cosa mi dici mai"? La food-blogger la degna figlia di Dolores Umbridge? Oddio, allora avrò gli incubi!
Bravissima Grazia. E sempre tanto ammmooooore per le tue GIF.
Il Diavolo in rosa non appare spesso, per fortuna nostra e di Vani! hahaha
EliminaE grazie **
Team Berganza sempre e comunque! Quando potremo leggere il terzo...quando?! Non resisto!
RispondiEliminaLo sto già leggendo! *W*
Eliminaihihih capisco benissimo il tuo stato d'animo, sono messa uguale, ho appena finito il terzo e sto ancora saltellando. Una serie che parte già al massimo ma che riesce a migliorare ogni volta! Concordo con tutto quello che hai scritto
RispondiEliminaHo finito ieri il terzo...urlo ancora! *W*
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