lunedì 20 novembre 2023

Recensione Brucia la notte di Tiffany Vecchietti e Michela Monti

Nuova settimana. Nuova recensione.

Cercate un libro che manda dei messaggi di ribellione forte e chiari? Eccovelo.

Un grazie alla Casa editrice per la copia del libro.




Brucia la notte
di Tiffany Vecchietti e Michela Monti

Editore: Mondadori
Pagine: 324
Prezzo: 18,90
"Nessuno entra. Nessuno esce". Questa è la scritta che può leggere chiunque si avvicini all'Area di Comando del Campo di Raccolta dove sono rinchiuse Ani e Bianca. Qualcuno, sotto queste due laconiche frasi, ne ha incisa una terza: Noi siamo nessuno. Perché le Raccoglitrici di sale, che qui si fanno prosciugare il corpo e l'anima per ottenere l'oro bianco, l'unica risorsa energetica rimasta in un pianeta ormai depredato ed esausto, sono proprio questo, nessuno, per chi governa il Campo e il Paese. Semplici mattoni, tutti uguali, che una volta rotti possono essere sostituiti senza battere ciglio. Mattoni di un'utopia cieca e feroce, nel nome della quale si sprecano vite, si esercita quotidianamente la violenza e si esaltano egoismo e apparenza. Ma questo Ani e Bi lo hanno capito fin dal loro arrivo, molti anni prima. Entrambe, ancora adolescenti, sono state portate lì con la forza, come tante altre prima di loro, perché considerate elementi pericolosi per la società. Ormai cresciute e diventate l'una il punto fermo dell'altra, sono determinate a fuggire da quel luogo abominevole, che le donne le prende, le mastica e le sputa. Dentro di loro, ragazze diversissime, una che sorride poco e ragiona forse troppo, l'altra esuberante e sfacciata, ma di certo non stupida, si alimenta silenzioso un fuoco che attende solo di divampare e travolgere tutto il marcio che le circonda. Quando accadrà, il mondo che troveranno fuori sarà molto diverso da come si aspettano, deludente e sorprendente allo stesso tempo. Ma in quel mondo dovranno sforzarsi di costruire il loro posto, ricucire le ferite del passato, lottare per la libertà delle compagne ancora recluse insieme a chi, fuori dal Campo, ancora resiste, e abbracciare finalmente ciò che sono davvero.

Un libro scritto a quattro mani, due teste e, lasciatemelo dire, si tratta di due testoline molto dure e rivoluzionarie. Caratteristiche che si riflettono benissimo in quello che hanno scritto perché Brucia la notte è una storia di libertà e di ribellione. Due protagoniste che da una vita fatta di privazioni, dolore e violenza sono state in grado di scappare e trovare qualcosa di grande, immenso: una Resistenza.

"Siamo Strighe. O Strie, Vedi tu come preferisci, qui li sentirai tutti e due. [...] Ovunque andrai, incontrerai un nome per definirci, ma il punto non cambia. Siamo donne che si sono dovute difendere da sole. Noi siamo la Resistenza che gli Integri non sono mai riusciti a cancellare."

Ani e Bianca.
Bianca e Ani
.
La loro è un'esistenza di sale e muri invalicabili. Prigioniere in quella che in molti vedono un rifugio, un modo come un altro per rimanere in vita mentre fuori il mondo crolla, ma che vita è se si vive nella paura?
Che vita è se si ha come unisco scopo lavorare e raccogliere sale?
Già, sale. In questa realtà creata dalle due autrici è l'unico composto in grado di produrre energia visto che ogni altra fonte è stata esaurita e per raccoglierlo c'è bisogno di mani, di schiene, di forza lavoro che deve obbedire in silenzio, mai ribellarsi, mai fiatare.
Un'esistenza che va stretta a Bianca che ha così tante cose da dire che non basterebbe una vita intera per ascoltarla, la sua è un'anima fatta di colori, un'energia inesauribile che neanche le Saline hanno spezzato. Lei si fa carico di tutto, pensa agli altri e solo raramente a se stessa, in fondo "Ci pensa Bi" e credetemi è difficile non affezionarcisi anche se dopo aver letto le sue chiacchiere potreste aver bisogno di un attimo di tranquillità.
È qui che entra in gioco Ani, l'anima inquieta, ma intelligente, un po' sperduta che fa i conti con un passato che vorrebbe dimenticare, come il suo presente in fin dei conti.

Tutto sembra perduto, finché il destino non le lascia scappare dalle Saline e per loro inizia una nuova vita e non pensate che sia semplice perché dovranno fare i conti con "il fuori", conosceranno il prezzo della libertà, entreranno in contatto con delle Congreghe fatte di donne che lottano contro l'oppressione che le ha tenute prigioniere per anni e sentiranno parlare di Strighe, una forza antica come il mondo che da sempre combatte per la propria esistenza.

"Le Congreghe esistono da che il mondo ha memoria. Le Strighe combattono fin dalla loro nascita, insegnando alle persone che tutti sono in grado di lottare per la propria libertà, ma non sempre le vittorie sono facili. Non sempre chi combatte torna a casa."

Brucia la notte è un libro che attraverso la finzione parla di realtà, di popoli che vivono sotto il giogo dei potenti, di rivoluzione capace di bruciare il mondo.
Vecchietti e Monti sono state brave nell'intrecciare le loro voci e chi le conosce può intravedere parecchio di loro nelle protagoniste che hanno creato. La loro è una storia incalzante, il fatto che sia ambientato in Italia lo rende ancora più vicino (o meglio "possibile") e si nota come le due autrici abbiano osservato da vicino i luoghi narrati, sembra quasi di essere lì, di poter vedere con i proprio occhi ciò che accade, poi si lascia leggere e coinvolge parecchio tanto che alla fine si resta con il fiato sospeso e ti fa urlare "NON SI PUÒ FINIRE COSÌ"! Oh, sì perché ci sarà un seguito e io spero che le due menti di queste due autrici sappiano darmi di più: una maggiore conoscenza su quelle che sono le Congreghe, farmi entrare ancora meglio nella vita dei personaggi che ho sentito solo in superfice, tranne per Bianca...be', lei è difficile tenerla a bada.

"Avevamo passato quasi metà della vita a campare in un mondo che ci inondava di paura. Orami sapevamo nuotare."


VOTO FINALE
★★★★ su cinque

Alla prossima,


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