martedì 7 marzo 2023

Recensione Il nome del vento di Patrick Rothfuss

CHI VUOLE UNA NUOVA RECENSIONE?
Arriva.



Il nome del vento
di Patrick Rothfuss

Serie: Le cronache dell'assassino del Re #1
Editore: Mondadori
Pagine: 758
Prezzo: 25,00
Questa edizione ci porta ancora più a fondo nel mondo di Patrick Rothfuss, con numerosi materiali: scritti dell'autore e dell'editore; decine di illustrazioni di Dan Dos Santos; nuove mappe di Nathan Taylor; una postfazione dell'autrice Jo Walton; infine appendici completamente illustrate sulla storia, le valute, il calendario dei Quattro Angoli della Civiltà, insieme a una guida completa alla pronuncia dei nomi, dei luoghi e dei termini specifici dell'universo del Nome del Vento. Questo romanzo è la storia di un eroe raccontata dalla sua viva voce. È un racconto di dolore e di sopravvivenza, ma soprattutto è il racconto di un uomo in cerca del senso del suo universo, e di come quella ricerca – e l'indomabile volontà che l'ha guidata – ha dato vita alla leggenda.
Questo libro aspettava di essere letto da un sacco di tempo, in un certo senso ne avevo un po' paura e non per la mole, sono abbastanza abituata ai mattoni e tutto sommato li preferisco, ma più che altro per le aspettative che erano massicce come il volume stesso.
Un altro mio timore era dato, anzi meglio parlare al presente...è dato dal fatto che l'autore faccia un po' i capricci per far uscire il terzo e ultimo volume da dieci anni, quindi si tratta di una serie incompleta fatta e finita (AHAHAHA) e sapete bene quando io le odi, però la mia curiosità di leggere la storia di Kvothe ha superato tutto ciò e alla fine?
Alla fine: .


Oh, vi vedo delusi e sgomenti.
In parte lo sono pure io perché non posso assolutamente dire che si tratti di un brutto libro, tutt'altro: è scritto magnificamente in uno stile quasi melodioso che mi ha portato dentro la storia in modo lento, ma intenso, poi si ha un world-building che si apre a poco a poco rivelandone i dettagli e la maestosità e sapete dove sta la fregatura?
In Kvothe!
Lui.
Per me è stato davvero strano il fatto che in primo momento (e per buona parte della lettura) si sia rivelato un personaggio dalle grandi qualità, uno di quelli destinati a entrare nel mio cuore: arguto, sveglio, dalla risposta sempre pronta e anche un po' sfrontato solo che poi questo viene esaltato fino all'eccesso.
Kvothe è il più intelligente.
Kvothe è il più forte.
Kvothe è il più simpatico
Kvothe può tutto, anche quello che non ha mai fatto in vita sua. Lui può.

E ANCHE MENO.

Un po' come lui, ma non stronzo e cattivo.

Tutto viene completamente assorbito dal suo essere superiore a tutto a tutti. Mi è venuto a noia e risulta perfino irreale.

Mi rendo conto che non vi ho detto nulla sulla trama che si suddivide tra un Kvothe più adulto che racconta dei suoi anni giovanili divisi tra la compagnia di girovaghi in cui è cresciuto e i suoi primi giorni in Accademia. La sua è stata un'infanzia felice che è stata distrutta da un qualcosa di misterioso e pericoloso, un brutto cambio di direzione che gli ha fatto fare i conti con le brutture della vita e che in un certo senso lo ha preparato a quello che sarebbe stato il suo futuro.
Ci sono stati passaggi parecchio dolorosi che hanno commosso il mio cuoricino facendomi provare un moto di affetto per il piccolo Kvothe...peccato che poi sia cresciuto insieme al suo ego.
OPS.

In conclusione mi sento di dire che il caro protagonista mi ha in un certo senso rovinato la lettura.
E sì, lo so che sia l'eroe e bla bla bla.
Lo so che è un memoriale delle sue fantasmagoriche avventure (le avrà ingigantite raccontando??).

MA ANCHE MENO.
Mi ripeto
.

Poi vogliamo parlare di Denna?
Una ragazza che sembra essere il tallone d'Achille del nostro carissimo Kvothe, dalla mente spiccata e che sa bene come quella maschile sia succube di alcuni giochetti femminili. È sveglia, scaltra e parecchie volte si è mostrata essere più perspicace dell'intelligentone (oddio, sto finendo per odiarlo), solo che poi PUFF! Sparisce, riappare...insomma, spero che nel prossimo volume le vanga data più consistenza.

Un libro che mi ha conquistata, ma che mi ha anche esasperata.

VOTO FINALE
★★★ e mezzo su cinque
Che ne pensate?
Alla prossima,


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