E io ve ne parlo oggi!
Okay, okay, il drago in copertina non sembra molto amichevole e in effetti, in fin dei conti non lo è per niente, ma ci assicuro che ci sono pure dei draghi più pacifici.
Ero super emozionata per l'uscita di questo libro per un semplice, piccolo motivo: i draghi.
Passione nata, dopo aver scavato nella mia memoria, grazie al primo drago della mia vita, lui:
Mushu! Non ridete di lui. è un po' permaloso.
Ma adesso iniziamo la recensione!
Prima un grazie alla Oscar Vault per l'invio della bozza che ha superato la lettura quasi indenne.
Il priorato dell'albero delle arance
di Samantha Shannon
Editore: Mondadori (Oscar Vault)
Pagine: 816
Prezzo: 26,00
La casa di Berethnet ha regnato su Inys per mille anni ma ora sembra destinata a estinguersi se la regina Sabran IX non si sposerà e darà alla luce una figlia. I tempi sono difficili, gli assassini si nascondono nell'ombra della corte. A vegliare segretamente su Sabran c'è Ead Duryan, adepta di una società segreta che, grazie ai suoi incantesimi, protegge la sovrana. Ma la magia è ufficialmente proibita a Inys... Tra draghi, lotte per il potere e indimenticabili eroine, l'epico fantasy al femminile per il nuovo millennio.
Quando ho aspettato questo libro? Tanto.
Per mesi questo libro è stato nella mia testa, tanto da dargli il soprannome di Draghetto, ma visto che sono una blogger seria e professionale lo chiamerò con il suo vero titolo.
POI C'È STATA LA BACCI CHE LO HA CHIAMATO IL PRIORATO DELL'ARANCINO, MA QUESTA È UN'ALTRA STORIA.
Fin da quando è stato annunciato sono stata sulle spine per scoprirne di più e le mie attese sono state ben ripagate. DI QUESTI TEMPI NON È MAI UNA CERTEZZA.
Il priorato dell'albero delle arance può essere ben definito con una sola parola: imponente. La trama si snoda in un'ambientazione molto vasta che porta i lettore a dover affrontare viaggi mentali parecchio complessi ed è per questo che vi consiglio di prendere l'edizione cartacea, consultare spesso la mappa specie all'inizio diventa di vitale importanza. E POI DICIAMO PURE CHE È BELLISSIMA!
È senza alcun dubbio un romanzo che richiede molta concentrazione, all'inizio ho provato una certa confusione dovuta ai vari nomi (che sono complessi) e luoghi; la Shannon ha dato vita a una storia di intrighi, complotti e giochi di potere in dei luoghi che vivono in perenne lotta tra di loro.
Nelle prime pagine si viene catapultati nel regno di Seiiki, ad Oriente, dove i draghi d'acqua e di vento vengono venerati come dèi, a loro devono la salvezza, loro sono i difensori del regno e poter essere loro Cavaliere è un onore immenso. Onore a cui aspira Tanè, una giovane dall'animo nobile che sogna con tutto il suo cuore di salire in groppa a un drago, la sua vita fin da bambina è stata volta a questo, ogni suo sforzo, ogni suo desiderio e non permetterà a niente e nessuno di mettersi in mezzo e quando succederà...beh, i suoi sogni potrebbero avere delle sbandate. Tanè una ragazza dall'animo puro, vive con la costante paura che quel che ha possa esserle tolto da un momento all'altro e non perde occasione per ricordarlo. Il suo è un coraggio che cresce pian piano, un po' come la mia stima nei suoi confronti. Sicuramente non è un personaggio che mi ha lasciato un segno indelebile, forse perchè surclassata da altre figure.
Ed è nell'Occidente che ho trovato personaggi forti e capaci di lasciare il segno, nel Reginato di Inys, qui la regina Sabran IX governa il suo regno seguendo i preconcetti delle sue antenate, un regno che vive di tradizioni e leggende, infatti la sua stirpe discente dal Santo, l'uomo che ha salvato l'intero Occidente dal pericolo del Senza Nome, un drago nato dal profondo di una montagna, e di altri draghi. Fino a quando la stirpe del Santo vivrà e darà alla luce future regine il drago non sarà un pericolo ed è con queste certezze che vive Sabran, certezze pesanti come fardelli sulle spalle della giovane sovrana, che si mostra un personaggio forte, sicuro di sè e delle proprie convinzioni. La regina non è un personaggio semplice, tutt'altro, intorno a sè ha una corazza fatta responsabilità, paure, costrizioni e quando questa ha un cedimento si riesce a scorgere tutta la fragilità che contiene, ma Sabran è un personaggio da scoprire, da conoscere fino in fondo.
Anche perchè sono pochi quelli che possono vantarsi di conoscerla e tra questi è Ead, colei che si trova alla corte di Inys per proteggere la regina, un'infiltrata del Priorato...
...il Priorato!
Un luogo misterioso che ha catturato la mia curiosità fin da subito, un posto che è la culla di un albero di arance capaci di donare poteri magici, poteri nati dal fuoco della terra e volti a sconfiggere i draghi, ma non vi svelo altro. NO NO.
Torno a parlavi di Ead, lei è la punta di diamante di questo libro, il personaggio che più spicca e che più trova posto all'interno della storia. Se Tanè e Sabran nascondono lati del loro carattere quelli di Ead sono lampanti: è coraggiosa, furba, generosa e ha una vitalità imparagonabile.
È il fuoco del libro.
Personaggi femminili diversi, che si complementano tra loro. Infatti Il priorato dell'albero delle arance è un romanzo dalla forte componente femminile, c'è molto Girl Power, fatto bene e non perchè va di moda, non sono personaggi in cui è difficile ritrovarsi, sono fortemente umani, fortemente vivi.
E non ci sono sono loro tre, ma abbiamo anche Maghe, Corsare (OOOOOH MIO ODINOOOO), figure che spiccano pur nella loro breve comparsa e specialmente su queste ultime avrei voluto sapere di più. MOLTO DI PIÙ. SAMANTHA ESCI UN LIBRO SU ESTINA.
I personaggi maschili vengono relegati in un angolino, abbiamo Loth che non mi ha suscitato granchè a dire il vero è tanto dolce e carino, ma niente di che e poi abbiamo Niclays, ma lui è un infame e non merita che gli spenda neanche una parola. SORRY NOT SORRY.
E POI ABBIAMO I DRAGHI!
Bene, dovete sapere che alla prima apparizione di un drago io ho urlato "Draaaaaagoooooo" ad alta voce, come una pazza. MA GIÀ MI CONOSCETE
Draghi di buone e cattive intenzioni, draghi che riescono ad essere più saggi degli esseri umani e che ho amato in quelle poche apparizioni. Poche, sì. Io volevo di più. Più draghi per me!! Emh...
Sì, forse mi aspettavo più draghetti, ma va bene mi accontento.
Quello che non mi è andato molto giù e il finale, la conclusione di un battaglia che poteva avere risvolti più in linea con il resto del libro, qualcosa di più...di più!
Mi sono un pochetto spompata, mettiamola così.
CAPITEMI.
Il priorato dell'albero delle arance è un epic fantasy di tutto rispetto, una storia che si espande e si evolve sotto gli occhi del lettore, portandolo man mano a scoprire qualcosa di più su questo magico mondo.
Un mondo che può cogliere un po' alla sprovvista, ma che una volta entrati dentro e difficile uscirne. Questo anche grazie allo stile della Shannon che non ho trovato per nulla pesante, per niente prolisso, ma anzi parecchio evocativo, gli scenari che narrava si aprivano completamente davanti ai miei occhi! Una cosa che mi ha sorpreso a dire il vero, da alcuni ho sentito definire questo libro a livelli di Tolkien e di Martin, io quest'ultimo non l'ho letto, ma Tolkien sì e...santo cielo non diciamo fesserie, suvvia!
Se il Priorato è imponente la trilogia di Tolkien è maestosa, molto molto molto più complessa. Non potete neanche metterla a confronto!
Ecco, se volete leggere qualcosa di questo genere, ma non troppo troppo "troppo", iniziate da questo, è anche uno stand alone. CHE IN QUESTI TEMPI È UNA RARITÀ.
Personaggi ben creati.
Stile adatto al genere, ma non troppo pesante.
Pirati.
Intrighi di corte.
DRAGHI.
Cosa volete di più?
VOTO FINALE
Cosa voglio di più??? LEGGERLO! Attendo con ansia.♥
RispondiEliminaUn libro che si fa attendere!
EliminaVero!
EliminaNon so se potrebbe rientrare fra i miei gusti.... Vedremo ☺️☺️
RispondiEliminaMagari leggi l'estratto per farti un'idea ;)
EliminaGia avevo voglia di leggerlo, adesso non vedo l'ora! Ottima recensione
RispondiEliminaNon è nemmeno al livello di Martin ^^"
RispondiEliminaComunque per il momento mi sta piacendo e sono abbastanza curiosa di proseguire
Niclays...sai che per lui ad un certo punto (momento fugace) ho provato pena?!
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