mercoledì 23 novembre 2016

Villette di Charlotte Brontë |Recensione|

Prima di tutto: perchè caro Blogger hai deciso di cambiare grafica?!? Eh? Perchè?!? Non si fanno queste cose, bisogna avvisare dico io!

Comunque.
Iniziamo questo mercoledì che sarà parecchio impegnativo (ci sono in programma ben tre post) con una recensione di un libro strabello e 'mammamiaperchènonlholettoprima?', anche se pensandoci bene se l'avessi letto prima, molto probabilmente non l'avrei apprezzato lo stesso e allora non cincisciamo oltre e iniziamo!



Villette
di Charlotte Brontë
Editore: Newton Compton
Pagine: 510
Prezzo: 4,90 euro
Link d'acquisto: Amazon
Pubblicato nel 1853, "Villette" è l'ultimo romanzo compiuto di Charlotte Brontë, e da taluni è considerato il suo vero capolavoro. Un'opera percorsa da una forza straordinaria che si rispecchia nella determinazione della protagonista, la timida Lucy Snowe. Orfana e sola, Lucy ottiene un posto presso un collegio femminile nella città di Villette, dove spera di lasciarsi finalmente alle spalle le difficoltà del passato e iniziare una nuova vita. Ricco di elementi autobiografici, il romanzo ci regala il ritratto di un'eroina estremamente moderna, sensibile e combattiva, animata da una passione travolgente che la rende viva, reale. L'espediente del doppio, la lucidità d'introspezione, le molteplici sfaccettature dei personaggi, il loro modo di evolversi e definirsi gradualmente e con estrema precisione man mano che la vicenda si snoda, rendono "Villette" un piccolo gioiello della letteratura ottocentesca. "Villette! Villette!", scrisse George Eliot, "è un romanzo ancora più incredibile di Jane Eyre. C'è qualcosa di sovrannaturale nella sua forza".



'Credo tuttavia che una miscela di speranza e di sole addolcisca anche le sorti peggiori. Credo che questa vita non sia tutto; che non sia né l'inizio né la fine. Credo, anche tremando; ho fiducia, anche se piango.'


Con questa citazione posso anche iniziare e finire questa recensione dicendovi che ho amato questo libro. O forse il verbo amare è riduttivo, anche perchè in alcuni punti l'ho odiato e proprio lì sull'ultima pagina avrei voluto lanciarlo dalla finestra, ma questo sarebbe stato un gesto di cui mi sarei subito pentita, perciò ho rinunciato. Pensandoci meglio penso che sia stato un finale 'giusto', certo non uno di quelli a cui sono abituata e di sicuro mai e poi mai avrei voluto che finisse così....ma così come? Questo io non ve lo dirò. Come sapete mai e poi mai nelle mie recensioni avrete svelato il finale di un libro, a meno che non si tratti di un qualcosa di molto conosciuto, ma Villette è uno di quei romanzi che si tende a mettere un po' da parte a favore di un suo fratello: Jane Eyre.
Indubbiamente tra le due storie ci sono dei parallelismi, cosa sicuramente dovuta al fatto che entrambi sono fortemente autobiografici, entrambe le protagoniste sono delle insegnanti così come la stessa Charlotte lo è stata, e questa credo che sia la somiglianza maggiore, anche perchè a livello di personaggio Jane e Lucy non potrebbero essere più diverse.
Ho sempre visto Jane come una donna forte e indipendente, con un gran carattere e molto passionalità, una donna che per l'epoca in cui vive agisce in maniera sorprendente! Oggi, però, non sono qui per parlavi di Jane, ma di Lucy Snowe (un nome che trovo infinitamente adatto) e della sua storia.
Lucy sembra quasi essere una ragazza senza passato, di lei ci dice poco, sappiamo solo che è andata a vivere con la sua madrina, ma non sappiamo il perchè e allo stesso modo non sappiamo perchè di punto in bianco si ritrova ad essere sola nel caos che è diventata la sua vita, ma questo suo essere sola la porterà a fare un qualcosa che forse non aveva mai fatto in realtà: vivere. E qui iniziano le differenze con Jane: Lucy è molto più passiva, più ascoltatrice e anima pensante, ma per quanto riguarda la sua vita sta sullo sfondo, quasi fosse un libro da sfogliare, ci racconta di chi le sta accanto, delle giornate che vivono, dandoci una perfetta descrizione degli animi e dei lineamenti degli altri, ma mai qualche parola dedicata a se stessa, ma solo qualche lieve indizio: Lucy Snowe è un puzzle i cui pezzi vengono fuori a poco a poco.
Ma poi accade. Si ritrova sola contro il mondo e decide nel suo piccolo di prendere in mano la sua vita e dalla nebbiosa Inghilterra decide di spostarsi sul continente e la ritroviamo a Villette ed è lì che inizia la sua vera storia, lì quasi per caso si ritroverà a fare da insegnate in un collegio ed è lì che impareremo a conoscerla, lei e tutti i personaggi che via via incontrerà sul suo cammino.
Solo adesso che ho finito di leggere il libro mi rendo conto che tutta la vita di questa ragazza sia stata governata dal caso: un caso il fatto che sia diventata insegnante, un caso che abbia incontrato più e più volte persone che avevano fatto parte della sua precedente vita e un caso che le relazioni di quest'ultime vadano via via intrecciandosi.
Non vi ho ancora parlato di loro però e neanche di quello che abbiano significato per Lucy, ma vi posso dire che parecchi di loro mi hanno tratto in inganno. 
Tanto per iniziare vorrei parlarvi del dottor Jonh, una figura che mi ha lasciato molto perplessa a dire la verità, non sono riuscita ad inquadralo, anche se rientra tra i preferiti della nostra Lucy, infatti potrebbe essere definito l'uomo perfetto, bello, carismatico e con un buon animo, solo che finisce per diventare stupido così come diventa stupido ogni uomo alla vista di una fanciulla un po' più...frivola, ed è ovvio che io non stia parlando di Lucy, infatti il caro Jonh non credo che si sia accorto di lei in quel senso, anzi, credo che molte volte l'abbia proprio ignorata definendola un'ombra, se a volte le ha prestato attenzioni è solo perchè il suo buon cuore glielo diceva, nulla più.
Però (Ah!), se da un lato abbiamo il caro dottor Jonh, dall'altro abbiamo Monsieur Paul, un ometto dal carattere difficile, lui è senza ombra di dubbio il personaggio che, a parer mio, si è fatto notare all'interno del romanzo. Monsieur Paul è un insieme di caratteristiche che portano ad odiarlo: infido, orgoglioso, puntiglioso e anche un tantino maschilista, ma alla fine ci sorprenderà, proprio come ha sorpreso la nostra Lucy; perchè alla fine Paul sarà uno dei protagonisti, se non l'unico, ad accorgersi (finalmente!) di Lucy per quel che è, con tutti i suoi difetti e pregi, ma la noterà ed è questo quello che conta.
Come vedete non sto qui a parlavi dei vari avvenimenti che si susseguono nella vicenda, perche immagino che alla fine rischierei di non finirla più e impigliarmi con le parole, ma questo è un libro che vi consiglio! Trovo che a differenza di Jane Eyre, Villete sia parecchio più introspettivo e forse più malinconico, magari proprio perchè ad esserlo è la sua protagonista Lucy, con cui sono subito entrata in sintonia nel suo essere un po' spettatrice e il suo lasciarsi travolgere dalla corrente, con il suo lasciarsi tutto dentro e poi esplodere, quasi eccessivamente, nei suoi momenti di rabbia o di gioia, anche se pochi.

Bene, pensavo che questa recensione sarebbe stata un tantino più breve e invece supera i miei standard in fattore lunghezza, perdonatemi!
Comunque credo che quella frase, quella che vedete qui in cima me la tatuerò in fronte così da vedermela ogni giorno allo specchio o ripetermela mattina e sera, quasi fosse una specie di mantra.
"[...] Credo, anche tremando; ho fiducia, anche se piango."

Altra cosa, uno titoli che è stato dato a questo romanzo è L'angelo della tempesta e credo sia quello più adatto!

I VOTI DELLA SPACCIATRICE
STORIA: ★★★★★/5

STILE: ★★★/5

PERSONAGGI: ★★/5

COPERTINA: ★★★/5

VOTO FINALE
★★
(aaadoro)

Voi avete letto questo libro?
Cosa ne pensate?


Sempre con tanto affetto,






6 commenti:

  1. Premetto che io ADORO Jane Eyre, che ha un posto specialissimo nel mio cuore. Detto questo, Villette gli è superiore, secondo me. Questo libro è tremendo proprio perchè, a mio parere, più veritiero. Mi ha fatto male, perchè mi sono rivista più di quanto mi piacesse in Lucy; mi ha amareggiata, con quel finale lì. E Monsieur Paul è la perfetta controparte di Lucy, il signor Rochester reale. Bellissima recensione!

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    1. Tutta la vita di Lucy è vera e crudele, non solo fiori ma anche spine, tante.
      Grazie :D

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  2. Ho appena finito questo meraviglioso libro e girando per internet ho scovato la tua recensione! Che dire, la penso come te su tutti i punti, ho amato questo romanzo e seppur Jane Eyre resti più appassionante e avvincente questo gli è decisamente superiore.
    Davvero bellissima recensione!

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    1. Sono convinta che meriti di essere più conosciuto!
      E grazie! :)

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  3. Ho appena scaricato questo libro sul Kobo proprio perchè tu ne parlasti bene in un booktag e amando questo genere di libri spero di leggerlo quanto prima e che mi piaccia come è piaciuto a te

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