Eccomi qui con una nuova recensione!
Ultimamente solo libri felici e gioiosi devo dire?
HO BISOGNO DI CIOCCOLATO.
di Clara Kumagai
Editore: Giunti
Secondo la leggenda sotto le isole del Giappone si nasconde un gigantesco pesce gatto che causa terremoti ogni volta che si gira. Nel mondo di Catfish Rolling uno di questi terremoti ha mandato in frantumi il tempo, che oggi in certi luoghi del Giappone scorre più in fretta o più piano che in altri. Sora ha perso sua madre nel terremoto e ora teme che l'ossessione di suo padre verso questi luoghi misteriosi e vietati le porti via anche lui. Salvarlo significherà mettere tutto in gioco, affrontando proprio ciò di cui ha più paura. Un fantasy poetico intriso di rarefatte atmosfere che evocano il mondo di Miyazaki. Un esordio folgorante in cui dolore e memoria, miti e magie riecheggiano all'unisono.
Questo libro è un vortice.
O forse potrei dire un caleidoscopio?
Ha alcune parti che sono tranquille, in cui sembra accedere poco o niente (come buona parte dei libri giapponesi) e poi...BOOM! accade di tutto.
O forse potrei dire un caleidoscopio?
Ha alcune parti che sono tranquille, in cui sembra accedere poco o niente (come buona parte dei libri giapponesi) e poi...BOOM! accade di tutto.
Un terremoto. In effetti tutto inizia con un terremoto e la vita di Sora cambia completamente: l'asse della terra si sposta e in alcuni luoghi del Giappone il tempo segue ritmi diversi e non solo! Quello stesso tempo ha deciso di portare tra le sue pieghe alcune persone e tra queste vi è la madre di Sora.
Nulla è più come prima.
Tempo veloce.
Tempo lento.
Zone in cui tutto scorre in maniera diversa e ogni cosa si deteriora a ritmi differenti, ma lì forse si sono perse quelle persone che sono sparite e il padre di Sora, un fisico, non vuole smettere di cercare la moglie non importa cosa ha da perdere, nonostante la figlia.
Il tempo passa e Sora cerca di stargli dietro, di esplorare ogni luogo perché magari può scovare delle risposte, ma non riesce a trovare neanche se stessa.
Nulla è più come prima.
Tempo veloce.
Tempo lento.
Zone in cui tutto scorre in maniera diversa e ogni cosa si deteriora a ritmi differenti, ma lì forse si sono perse quelle persone che sono sparite e il padre di Sora, un fisico, non vuole smettere di cercare la moglie non importa cosa ha da perdere, nonostante la figlia.
Il tempo passa e Sora cerca di stargli dietro, di esplorare ogni luogo perché magari può scovare delle risposte, ma non riesce a trovare neanche se stessa.
È tutto perduto. E quando a perdersi è anche suo padre Sora dovrà affrontare un viaggio tra quelle zone del tempo in cui nessuno ha mai esplorato e sarà un vortice di miti e folklore.
E devo dire che sarà anche un vortice un po' confuso.
Mentre leggevo il mio cervello mi diceva di tornare indietro per cercare di capire meglio quello che avevo davanti, ma con scarsi risultati. Vi sono un sacco di immagini che richiamano i miti giapponesi, un sacco di elementi, così tanti da sembrare troppi. Un peccato perché in alcuni punti il libro risulta parecchio evocativo e anche toccante. Fino a un certo punto credevo che tutto si bassasse su riflessioni sul tempo, su come possa essere imprevedibile e relativo per ogni persona, ma nasconde altro: una profonda considerazione sulla morte e soprattutto sul lutto.
Un qualcosa che squarcia il tempo.
Mentre leggevo il mio cervello mi diceva di tornare indietro per cercare di capire meglio quello che avevo davanti, ma con scarsi risultati. Vi sono un sacco di immagini che richiamano i miti giapponesi, un sacco di elementi, così tanti da sembrare troppi. Un peccato perché in alcuni punti il libro risulta parecchio evocativo e anche toccante. Fino a un certo punto credevo che tutto si bassasse su riflessioni sul tempo, su come possa essere imprevedibile e relativo per ogni persona, ma nasconde altro: una profonda considerazione sulla morte e soprattutto sul lutto.
Un qualcosa che squarcia il tempo.
Per Sora sarà difficile da affrontate e in fondo lo è per tutti.
Catfish Rolling è un libro che porta con sè una storia intensa, con delle buone basi, ma non sviluppate benissimo, sembra di perdersi e non riuscire a trovarsi. Risulta frustrante, nonostante quello che voglia lasciare.
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