giovedì 14 ottobre 2021

Recensione Vita nostra di Marina e Sergej Djachenko

Eccomi di ritorno con una nuova recensione!
Questa volta si tratta di un libro davvero particolare, lo definirei quasi unico.

Curiosi di conoscerlo?

Un grazie alla Casa editrice per la copia del libro!



Vita nostra
di Marina e Sergej Djachenko

Serie: Vita nostra #1
Editore: Fazi editore
Pagine: 400
Prezzo: 18,00
Già bestseller a livello internazionale, Vita Nostra è uno straordinario viaggio di formazione in cui si mescolano avventura e conoscenza, fantascienza e filosofia, filtrate attraverso la sensibilità letteraria russa: un romanzo che è già un classico della letteratura fantasy.
Durante le vacanze estive, la giovane Saška viene avvicinata da un uomo che la costringe a eseguire una serie di compiti a dir poco bizzarri. La ragazza è spaventata ma non ha altra scelta se non obbedire, ricevendo in cambio dei gettoni d’oro con un marchio sconosciuto. Gli incarichi continuano e le monete si moltiplicano; l’autunno successivo, invece di iscriversi alla facoltà di Filologia come ha sempre sognato, Saška viene infine obbligata ad allontanarsi da casa per raggiungere l’Istituto di Tecniche speciali. Non è una scuola come le altre: i libri risultano incomprensibili, gli insegnanti negano qualsiasi spiegazione e gli studenti più grandi sembrano sempre altrove con la mente. La classe del primo anno prova a restare unita di fronte al rigore quasi crudele dei professori, mentre Saška trova conforto nell’amicizia con Kostja, un ragazzo sensibile che, come lei, vuole solo rimanere a galla per scongiurare terribili conseguenze. Nonostante tutto, Saška è sempre più attratta dalle lezioni e la sua improvvisa fame di sapere la trascina in uno studio ossessivo: quando diventa la migliore del suo corso, il severo e magnetico tutor Farit la prende sotto la sua ala e la spinge a sperimentare cose che Saška non avrebbe mai immaginato di poter fare. Non ci sono però solo giorni esaltanti costellati di progressi, ma anche estenuanti momenti di crisi e metamorfosi inaspettate: il sapere arcano e fondamentale che Saška insegue ha un prezzo molto alto, e lei deve decidere se è disposta a lasciare indietro tutta la sua vita precedente, incluse le persone a cui tiene di più.
Come può essere spiegata la mia (quasi) intera reazione durante la lettura di Vita nostra?

Così:

Bene, ecco come togliere tutta la profondità di questa storia. Però, è il modo più semplice per farvi capire come mi sono sentita.

Okay. Ripartiamo.

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Esiste una scuola in una città in cui il tempo sembra essersi fermato, tra strade e case di pietra. Arrivano studenti che non sanno cosa aspettarsi, se non la paura, il terrore che attanaglia il loro cuore.
Andare a quella scuola o aspettare che qualcosa di tremendo accada a coloro che amano o a loro stessi.
Studiano materie che non capiscono, leggono parole che non conoscono e confondono la loro mente fino al punto di far perdere loro stessi.
Si disintegrano.
E poi rinascono.
Diventano qualcosa di nuovo.
Qualcosa difficile da spiegare perché parte di un progetto più grande.

Vita nostra brevis est.

La lettura di Vita nostra è stata totalizzante, leggere ogni sua pagina è stato come se un serpente mi stringesse tra le sue spire, sempre di più, fino a sentirmi quasi soffocare.
C'è paura, tanta.
Quella di Saška che prima si trova pedinata, poi costretta a svolgere compiti strani e infine studiare in una scuola che non ha sentito mai nominare.
L'Istituto di Tecniche speciali di Torpa.
Ed è lì che incontra ragazzi che come lei hanno vissuto le sue stesse paura e altri che studiano lì da un po' che si comportano in maniera strana: sono assenti, hanno strani tic e sembrano quasi malati.
Per Saška è solo l'inizio. Vorrebbe fuggire, chiedere aiuto, ma sa già che ogni suo tentativo di ribellione potrebbe costare caro a sua madre, l'unica persona a cui tenga, ed è così che studia, ancora e ancora.
Parole che la stancano.
Esercizi che la logorano
.
E poi c'è il suo curatore, un uomo dagli occhiali scuri ma dagli occhi buoni che osserva ogni sua mossa, ogni suo sbaglio, pronto punirla dove le fa più male. In fondo il destino della ragazza sembra essere nelle sue mani, malleabile come cera, basta poco per spezzarlo.

"È impossibile vivere dove c'è lei" [...] "È impossibile vivere dove io non ci sono,  [...] ma lo capisco, è difficile rassegnarsi a me".

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Ma cosa racconta davvero Vita nostra? Cosa vuole davvero lasciare?
È complicato. È una storia stratificata, che si ingarbuglia su se stessa e senza confini. Come vi dicevo mi ha fatto sentire uno strano senso di oppressione. Non è stata una bella sensazione e non mi era mai capitato di sentirla così tanto durante una lettura, era come se sentissi la paura di Saška  fin dentro alle ossa, la sua ansia come se fosse la mia.  È stato disturbante.
Tanto, forse troppo. Sono state sensazioni che ho finito per odiare a un certo punto ho avuto come una sorta repulsione nei confronti del libro: volevo non leggere, ma allo stesso volevo farlo, dovevo sapere il perchè di tanto dolore, tanta manipolazione.
Non posso dire che sia stato semplice.
Non lo è ancora, sto cercando di incastrare tutti i pezzi e  trovare un senso. I due autori in questo libro hanno messo tutto ciò che può destabilizzare un essere umano.
Saška cresce, si trasforma, cambia in modi difficili da spiegare. Riesce finalmente a vedere la realtà per quel che è, ed è lei a romperne gli schemi a porre fine a tutto ciò che impone dei paletti o delle etichette. Come? Per scoprirlo dovreste leggerlo. Oh già.

Vita nostra è filosofia, mito, ricerca di se stessi.
Non è un libro semplice e mi sento di consigliarlo con timore perché a me ha davvero lasciato il segno, ma in modo quasi doloroso e, come ho detto, ho odiato le sensazioni che mi ha suscitato, il suo senso di soffocamento. Avrei preferito fosse meno così, alcuni mi direbbero che non avrebbe lo stesso fascino, ma ho davvero faticato a trovare un equilibrio mentre leggevo.
È stato tutto confuso, aggrovigliato. Ha lasciato così pure me.
E la fine?
In quella fine c'è un senso di pace, di completezza che potrebbe giustificare tutto il resto, ma non può togliermi il senso di disagio che ho provato.

Da leggere, ma con la giusta cautela.

VOTO FINALE
★★★ e mezzo su cinque

Ho cercato di dirvi poco della trama, come al solito del resto, ma è un libro che offre riflessione personale e anche diverse chiavi di lettura. E una lettura più che mai soggettiva. Se decidete di leggerlo vi aspetto per parlarne insieme!

Alla prossima,


1 commento:

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