venerdì 28 febbraio 2020

|Recensione| Il fuoco di Laura Bates

Salve a tutti miei cari lettori!
Come proseguono questi giorni di ansia collettiva?
Mando un abbraccio a voi che siete nelle zone maggiormente colpite, forza e coraggio. ♥

E adesso passiamo ai libri!
Sono passata dalla storia di Ava a quella di Anna, adolescenti, ragazze schiacciate dal peso delle parole.

Un grazie alla Rizzoli per la copia del libro!

Il fuoco
di Laura Bates
Editore: Rizzoli
Pagine: 352
Prezzo: 15,30 euro
Link d'acquisto: Amazon
Anna ha cambiato città, buttato il telefono e chiuso tutti i suoi profili social. Nulla sembra legarla al passato in cui è accaduto l'"incidente" che ha spinto lei e sua madre a trasferirsi dalla grande città in un incantevole villaggio della costa scozzese che sembra vivere fuori dal tempo. Non è facile costruirsi delle nuove amicizie e una nuova vita, ed è proprio quando pensa di avercela fatta, di non essere più sola, che tutto precipita. Mentre deve fare i conti con il passato e con l'inferno in cui si sta trasformando il presente, non è un caso che Anna si appassioni alla storia di Maggie, una ragazza che, secoli prima, era stata accusata di stregoneria in quello stesso villaggio. Due storie, le loro, che s'intrecciano a distanza di centinaia di anni e che testimoniano come una diceria possa dar vita a un'insensata caccia alle streghe, allora come oggi.

Inizio senza inutili giri di parole: questo libro mi ha delusa, tanto delusa.
Perchè? Semplicissimo.
Questi libri, storie che denunciano atti di bullismo di strumentalizzazione sessuale, revenge porn, sono essenziali per la nostra società perchè aiutano chi ne è vittima a sentirsi meno solo e dare una diversa percezione dell'intera situazione chi legge e magari, fortunatamente, non ha mai vissuto nulla di tutto questo.
Libri di questo tipo sono necessari ad un pubblico di giovanissimi. Davvero importanti.
Lanciano un messaggio, quello di denuncia sociale o a livello penale e vorrei sottolineare quest'ultimo concetto: se siete vittime di revenge porn denunciate, se usano delle vostre foto per ricattarvi per creare un profilo falso a vostro nome denunciate, la polizia postale vi aiuta. Mi ripeto, ma premo molto nel sottolineare questo: denunciate.

Perchè questa premessa?
Perchè in questo libro Anna, la protagonista (minorenne) lascia la sua città e cerca di crearsi un nuovo inizio in Scozia perchè un qualcosa che ha commesso, uno sbaglio, le ha rovinato la vita.
Delle sue foto circolano in rete.
Foto che per quanto possa cercare di dimenticare le ha sempre davanti, ma forse in una nuova città è possibile lasciarle al passato, così crede lei e così crede la madre.
Nella nuova scuola, Anna prova a stare nascosta, crearsi un velo di invisibilità, non vuole avere contatti, non si fida. Poco a poco, però, accade che due ragazze riescono a creare con lei un legame simile all'amicizia, sembra andare tutto andare bene, ma poi...
...tutto si spezza.
Il passato di Anna diventa ancora una volta il suo presente e le fa ancora più male perchè ha perso ancora una vita normale. Le sue foto ritornano a tormentarla, i suoi compagni di scuola la indicano, la insultano, nessuno ha pietà di lei, neanche il corpo docenti. PORCA MISERIA, PORCA MISERIACCIA, MA SI COMPORTANO DAVVERO COSÌ NELLE SCUOLE??

Tutto ciò che spinge Anna a non mollare, tutto ciò che le da un minimo di forza è una ricerca scolastica che le ha fatto scoprire Maggie, un ragazza vissuta secoli prima che nel 1650 subì un processo per stregoneria.
Tra Anna e Maggie si creerà un legame tale da superare il tempo e lo spazio.
Due ragazze accusate, umiliate e costrette a sopportare qualcosa più grande di loro.
Cambiano e passano i secoli, ma alcune cose restano immutate.

Ora. Ora. Ora.
L'idea è buona, creare un parallelismo tra la storia di Anna e quella di Maggie è ottima,originale, anzi quella di quest'ultima mi ha attirato di più, ma sapete qual è il grosso problema? Quello che mi ha fatta arrabbiare più di tutte le schifezze che accadono ad Anna?
Laura Bates è una femminista molto attiva, da lei mi sarei aspettata una storia, forte, potente, emozionante, ma soprattutto che puntasse sul messaggio che è possibile denunciare tutto quello che accade, ma purtroppo questo non è quello che succede nel libro. Anna, che ricordo è minorenne, viene completamente abbandonata a se stessa, non ha nessun supporto nè psicologico nè legale. Niente di niente.
ODINO, SONO NERA.

Sarebbe potuto essere davvero un bel libro, con un bel messaggio (cosa che è presente, ma  viene quasi messa in secondo piano), ma la mia rabbia (e sono arrabbiata pure ora, mentre scrivo la recensione) ha superato tutto il resto.
DENUNCIATE.
CHIEDETE AIUTO.

Anna si trova completamente sola nel fronteggiare tutto questo, viene punita quando non dovrebbe. Viene accusata di una leggerezza che sì ha commesso, ma per questo non merita di essere umiliata, accusata e mai mai mai difesa.
Anna dovrà contare sulle sue sole forze.
E per fortuna lei è una ragazza forte, ma se non lo fosse stata...? Cosa sarebbe potuto succedere?

Una me amareggiata e delusa non può dare un voto alto a questo libro, nonostante questo sia scritto molto bene e la storia di per sè sia ben strutturata, non fa passare il messaggio che mi aspettavo purtroppo.
Alcune cose non vanno prese sotto gamba, soprattutto atti di bullismo come quelli successi ad Anna.

VOTO FINALE
★★ su cinque

Eh già, questa volta è andata così.

E la prossima? Chissà!


2 commenti:

  1. I giorni di ansia collettiva procedono esattamente con un po' di ansia che ci accompagna dalla mattina alla sera e con un pensiero rivolto a chi, se colpito dal virus, potrebbe vederla davvero brutta...
    Passando alla recensione effettivamente il messaggio è positivo ma se non trattato bene rischia di essere poco efficace

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