martedì 8 novembre 2016

La collezionista di libri proibiti di Cinzia Giorgio |Recensione|

Salve mie care anime belle.
Oggi per voi una recensione di un libro che mi ha fatto un po' tentennare, ma che tutto sommato si è fatto leggere, di quale sto parlando?
Andiamo subito a scoprirlo!

E un grazie infinite alla Newton Compton che mi ha fatto una grande sorpresa mandandomene una copia.




La collezionista di libri proibiti
di Cinzia Giorgio
Editore: Newton Compton
Pagine: 288
Prezzo: 9,90 euro
Link d'acquisto: Amazon
Olimpia ha solo quindici anni quando conosce Anselmo Calvani, proprietario di una storica bottega d’antiquariato. È un incontro decisivo, Anselmo intuisce subito l’intelligenza e la sensibilità della ragazza e la incoraggia a seguire la sua inclinazione. Giovanissima ma già appassionata lettrice, Olimpia comincia a frequentare il suo negozio, a lavorare lì e, con il suo aiuto, inizia a collezionare preziosi libri messi all’indice dalla Chiesa. Mentre cresce la sua passione per quei volumi antichi, anche quella per Davide, il nipote di Anselmo, segreta e non dichiarata, brucia l’animo della ragazza. E una notte, sospinti dalla lettura dei versi erotici di una cortigiana veneziana, i due cedono ai loro sentimenti…
Parigi, estate 1999. Olimpia vive ormai nella capitale francese. Ha aperto una casa d’aste, specializzata in libri e manoscritti antichi, tra le più quotate ed eleganti della città. Ogni anno riceve da Davide uno strano regalo: un pacchetto che contiene lettere un tempo censurate, insieme a un libro considerato in passato “proibito”, di cui Olimpia riconosce il grande valore. Sono l’eredità di Anselmo... Ma come poteva un modesto antiquario veneziano esserne in possesso? E che legame c’è tra quelle lettere e la bottega da cui provengono.


Ah, questo libro.
Cosa devo scrivere?
*pensa pensa pensa*


Vi dirò, la storia è iniziata molto bene, già il solo fatto che i libri avessero un ruolo centrale in tutto il romanzo ha incrementato la mia curiosità alle stelle, io e la protagonista sembravamo aver un ottimo feeling e tutto procedeva bene, solo che arrivata a metà libro è iniziata una discesa che è proseguita fino alla fine e lì, proprio alla fine, il mio entusiasmo non ha dato più segni di vita.
Niente.
Forse perchè mi aspettavo un mistero che alla fine, secondo me, non c'è stato?
Forse.
Sta di fatto che l'ho finito a fatica, ma partiamo dall'inizio.
Questa è una storia che copre un periodo abbastanza ampio, inizia nel 1975 e finisce nel 2004 e in questi anni abbiamo la crescita della protagonista, Olimpia, che fra i suoi alti e bassi non mi è dispiaciuta più di tanto, come vi ho già scritto con lei ho instaurato una sorta di feeling dovuto al nostro comune amore per i libri.

Non c'era rifugio migliore, per Olimpia. Leggere era come vivere mille vite e fuggire dalla sua.

Potremmo anche essere anche un po' simili, ma Olimpia ha qualcosa che evidentemente io non ho: una sostanziale fortuna.
Ovvero, la nostra giovane protagonista (all'inizio della storia ha appena 15 anni) entra in una bottega d'antiquariato e fra libri antichi, stupendi e bellissimi, incontra Anselmo, il proprietario, che dopo essersi accertato del suo amore per i libri...BOOM! le regala una copia antica e preziosissima del Decamerone e come se non bastasse le offre un tirocinio nella sua bottega.
Ecco.
A me queste cose non succedono neanche a chiederle. (anzi una volta ho chiesto una cosa simile in una libreria...non è finita così)
Quindi i punti di incontro tra me e Olimpia si fermano alla passione per i libri e un'altra cosa che vi spiegherò più avanti.

Poi c'è Davide, un'altra piccola cosa che io e Olimpia non abbiamo in comune.
Davide è il nipote di Anselmo e ovviamente è bellissimo, gentilissimo e con un'amore sproporzionato per i libri.
E secondo voi c'è un 'Davide', nella mia misera vita...certo che no!


Ovviamente tra Olimpia e Davide scoppia la passione, complice un libro e qualche verso ('Galeotto fu il libro e chi lo scrisse'), ma dopo poche pagine beh...fra i due le cose si complicano, perchè?
Non starò qui a dirvelo, ma se usate un po' d'immaginazione potete benissimo arrivarci.
Voglio solo dirvi che per tutto il libro fra i due è un eterno 'mai na gioia' (N.B.: altra cosa in comune fra me e Olimpia), fino ad arrivare al colpo di scena (ma neanche tanto) finale.

Però, se dal lato sentimentale la vita della nostra protagonista è un grosso NO, da quello professionale è un grande , in un tempo relativamente breve la bravura di Olimpia nel riconoscere testi antichi aumenta e a poco meno di 30 anni diventa una delle massime esperte di libri antichi, specializzata nel riconoscere quelli proibiti, ossia quelli messi al bando dalla Chiesa. Fortuna, impegno, un mix di entrambe le cose? Davvero non lo so, lascio a voi la parola.

Come vi dicevo, per la prima metà del libro la storia andava tutto sommato bene, ma poi...la mia attenzione è pericolosamente scesa: procedeva tutto in un modo un po' troppo prevedibile, pagina dopo pagina mi aspettavo quel mistero che non arrivava e che non è arrivato neanche alla fine, se c'è stato a dir la verità mi aspettavo altro, purtroppo.

Alla fine, posso dire che gli unici punti a favore di questo romanzo sono: le ambientazioni, davvero molto belle e suggestive (soprattutto quelle riguardanti i luoghi veneziani), i riferimenti a Veronica Franco che hanno fatto crescere in me una certa curiosità nei riguardi questa poetessa del '500.
Per il resto è una storia che si legge, ma purtroppo non mi ha catturato completamente come mi aspettavo.
I VOTI DELLA SPACCIATRICE

STORIA: ★★★/5
STILE: ★★★★/5
COPERTINA: ★★★/5

VOTO FINALE
★★★ e mezzo
(il 'mezzo' è un po' tirato)



E voi avete letto questo libro, lo conoscete?

Alla prossima,



4 commenti:

  1. Sei stata generosa! Io lo annovero tra i libri più insulsi e brutti del 2016!

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  2. Anche se la personalità della protagonista mi attira particolarmente - poiché a me affine - credo proprio che non lo leggerò. Sto leggendo solo recensioni negative D:

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    1. Io ero partita con recensioni un po' discordanti: c'è chi lo mette nei migliori e chi nei peggiori. Per me sta in una via di mezzo, sfortunatamente ho letto di peggio.

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