lunedì 29 novembre 2021

Recensione Soffio di Giacomo Lopez

Ultimo lunedì di novembre!
Pronti al mese natalizio? Eh????

Vabbè, passiamo alla recensione di oggi, che è meglio!

Un grazie alla Casa editrice per la copia del libro.



Soffio
di Giacomo Lopez

Editore: Moscabianca edizioni
Pagine: 272
Prezzo: 14,90
Sebastiano ha dodici anni e due genitori che tramano rivoluzioni dal soggiorno di casa. Passa il tempo ad ascoltare le cassette del corso d’inglese regalate dalla nonna, a leggere fumetti e a chiedersi chi sia la misteriosa ragazza con la felpa nera che si affaccia tutti i giorni dal palazzo di fronte. Quando conosce Valerio, il figlio dei suoi vicini sopravvissuto per miracolo alla caduta in una voragine apertasi nella strada di casa, Sebastiano trova finalmente un amico, un complice, quasi un fratello. Ma in Valerio c’è qualcosa di strano, forse di prodigioso: qualche tempo dopo l’incidente, Sebastiano inizia ad avvertire presenze inquietanti nel palazzo… Con l’Italia di fine anni Settanta sullo sfondo, Soffio è la storia di un passaggio all’età adulta raccontata da chi è ancora bambino; una fiaba collocata in un tempo più che in un luogo, in cui il mondo è ridotto allo spazio di un quartiere e una nuova amicizia può ancora cambiarti la vita.

Potrei definire questo libro una storia dalle tinte ombrose che percorrono la crescita di un piccolo protagonista, Sebastiano.
Un'Italia degli anni Settanta che sa di nostalgia e rivoluzione, come quella che cercano di mettere in atto i suoi genitori, un qualcosa di complesso, ma che non sarà il vero centro del romanzo, la vera rivoluzione sarà quella del figlio, una scalata verso quella che è la sua vita.

Sebastiano è un ragazzetto come tanti altri: ama i fumetti, ha alle calcagna i bulli della scuola e non ha un vero e proprio amico...o meglio pensa di averlo, ma non è proprio così. Tutto cambia quando qualcosa di strano succede alla via di casa sua: la strada frana portando cos sé un ma macchina con a bordo un ragazzino come lui, Valerio.
Cosa succede in quella voragine che ha portato alla luce un lago nascosto? Nessuno lo sa, ma Valerio sopravvive e  sembra avere acquisito una dote molto speciale.
I due ragazzini la chiamano "soffio", un parola così delicata per qualcosa di potente: attraverso una cannuccia il ragazzino sopravvissuto riesce ad "aspirare" la vitalità di ogni essere o cosa vivente per poterla dare a qualsiasi altra cosa ed è così che si anno penne con l'animo di una lucertola, peluche di dinosauro che sembrano vivi e piante ormai secche che riacquisiscono vita.
Tutto ha dello stupefacente, ma, per me, anche del disturbante. Soprattutto il personaggio di Valerio che sembra quasi nascondere sotto la sua dolcezza qualcosa di...malefico.

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E Sebastiano?
Lui trova tutto magnifico e in quello strano ragazzino ha trovato la figura di un fratello, un amico vero. Mi ha fatto molta tenerezza questo piccolo uomo che non sa bene cosa sia la vita se non ciò che gli toglie tutto quello che ha di bello e avere dei genitori che hanno la testa altrove non aiuta, crede che il Soffio e Valerio stesso siano la soluzione a ogni suo dolore, si accorgerà però che la realtà è altro e ogni momento brutto non sempre e per sempre (scusate il gioco di parole).

Soffio è un libro di crescita, formazione, di una vita che cambia e si evolve.
Ho apprezzato lo stile lineare dell'autore, però (se non c'è un però non sono mai contenta) avrei preferito qualcosa di più sulle stranezze delle storia che rimangono parecchio sfumate e mi hanno lasciato un senso di insoddisfazione non indifferente.
Quello che succede a Valerio ha dello strano e del miracoloso, ma quello che avviene davvero non ci è dato saperlo.

Un romanzo che dice molto, ma che avrebbe potuto dire di più, ecco.
Anche sui personaggi che fan da contorno, anche loro se più approfonditi sarebbero stati un qualcosa di unico.

VOTO FINALE
★★★ e mezzo su cinque

Che vene pare??

Alla prossima,






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