venerdì 3 dicembre 2021

Recensione L'album dei sogni di Luigi Garlando

 Nuovo mese, nuova recensione...anche se il libro l'ho letto e finito a novembre, dettagli.
Oggi vi parlo di una grande famiglia italiana e credo che la conosciate più o meno tutti, anche perché almeno una volta nella vita l'avete sentita nominare, ci scommetto!

Conoscete la storia dei Panini e delle loro figurine? Il libro che vi recensisco oggi parla proprio di loro! Pronti?

Un grazie alla Casa editrice per la copia del libro.

L'album dei sogni
di Luigi Garlando

Editore: Mondadori
Pagine: 528
Prezzo: 19,50
C’è un momento cruciale, in questa storia. E c’è un “prima”, e c’è un “dopo”. Il momento cruciale è verso la fine della Seconda guerra mondiale, quando Olga, vedova di Antonio Panini, decide, insieme ai suoi otto figli, di acquistare l’edicola di Corso Duomo, nel centro di Modena. Il “prima” è la storia di Antonio Panini, scampato miracolosamente alla Grande Guerra, combattuta in trincea; del suo amore infinito per Olga, detta “la Casereina”, perché figlia del casaro; e di come nel durissimo momento tra le due guerre i due abbiano costruito una famiglia tanto numerosa quanto movimentata. Fino alla sua morte prematura, a 44 anni, nel 1941. Il “dopo” è una grande saga famigliare, e la storia di una delle più affascinanti avventure imprenditoriali della storia italiana, fatta di spirito d’iniziativa, fiuto per gli affari, passione, lavoro, inventiva. Una storia che poteva avvenire solo nell’Italia che rinasce dopo la guerra, e nell’Emilia-Romagna del boom economico, della Ferrari e della Maserati e delle prime lotte operaie, delle donne “di zigomo forte” e del calcio che diventa fenomeno popolare, del prosciutto e dello gnocco fritto, e che poteva avere come protagonista solo una famiglia come quella dei Panini. Dal più vecchio, Giuseppe, al “piccolo” Franco Cosimo, passando per tutti gli altri fratelli e sorelle, in quegli anni crescono, imparano, si innamorano, fanno figli, si ammalano, guariscono, e soprattutto lavorano, e l’edicola di Corso Duomo si ingrandisce, le nuove idee si susseguono, fino a quando non arriva “l’idea” che cambierà tutto, le figurine che hanno fatto sognare milioni di italiani.

Okay, la sottoscritta ha avuto a che fare con i Panini solo per i fumetti di Topolino anche se sono più conosciuti per le figurine dei calciatori, no?
Per anni e anni bambini e bambine di ogni età e anche gli adulti hanno collezionato i volti del calcio e continuano a farlo ancora oggi, in L'album dei sogni di Luigi Garlando ci narra come tutto questo sia nato.
Quella dei Panini è una grande famiglia e non intendo per importanza, ma proprio il numero: otto fratelli e sorelle che passo dopo passo hanno dato inizio a un Impero fatto di carta, inchiostro e idee azzardate e molto spesso anche azzeccate. Tutto nasce con Antonio, il capo famiglia con la testa tra le nuvole e i piedi ben saldati a terra, un uomo con sogni e aspettative tramandati ai figli e se lui ha piantato il seme loro sono stati in grado di far crescere, evolvere, espandere sogni che sono diventati tangibili e reali. 

"La testa. Usate sempre la testa e non sarete mai servi di nessuno."

Un'idea che rivoluzionato il mondo del collezionismo e anche quello del gioco per ragazzi e ragazze, un'intuizione, una serie di segni di uno dei figli Panini, Giuseppe in cui nessuno aveva creduto al cento percento se non lui con la sua testa dura e la voglia di fare che non l'ha mai fermato anche quando il mondo gli sbarrava la strada e lo ha fatto parecchie volte. Lui e la sua banda di fratelli: Umberto, Benito e Franco, diversi, ma uniti da un legame molto forte.
Cosa dirvi di più?
La loro è una di quelle storie che si mescola con quella dell'Italia stessa, vivono le guerre e la trasformazione economica del paese, ma non si adattano, tutt'altro: danno loro le regole. Pagina dopo pagina vi è un sogno che diventa più grande man mano che si va avanti ed è stato interessante leggere di questa famiglia e soprattutto dell'azienda che si espande.
Interessante, sì, ma non ho creato nessun legame di sorta con i personaggi che ho sentito distanti, come se le loro emozioni e ciò che accadesse loro non mi toccasse minimamente: avevo voglia di leggere solo per la storia, non per quello che accadeva, come se fosse un libro di storia: appassionante, ma si ferma lì. Tra me e i vari protagonisti si è creata una barriera per questo la lettura ha avuto dei tentennamenti. In questo genere di libri credo che l'empatia e il legame con i personaggi è imprescindibile.
È stato strano non emozionarsi. La famiglia Panini vive dei momenti d'oro ma per arrivare a questi ne ha dovuti passare di bui che avrebbero potuto farmi piangere a catinelle e invece...niente.
Altra cosina: viene citata Olga, moglie di Antonio e madre di tutta la banda Panini, come personaggio più importante, peccato che non io abbia visto tutto questo: a tratti è marginale, come in fondo quasi tutti i personaggi femminili della storia, c'è da dire che le donne dell'epoca non avevano...umh, così tanta importanza, almeno non sempre, però mi sarebbe piaciuto ci fosse maggiore risalto in queste figure, ecco.

Quiiiiiindi: un buon libro per quello che riguarda la storia, ma per me ha avuto delle carenze sul piano dei personaggi e delle emozioni.
Non è un brutto libro, ma non sono riuscita a entrare nella vita della famiglia Panini questo ha fatto sì che la lettura ne risentisse.

Ah, vi aspettavate che vi raccontassi tutta la storia delle figurine e di come sia nata l'idea? No no. Sarebbe come farvi il riassunto del libro.

VOTO FINALE
★★★ su cinque

Uh, dello stesso autore vi consiglio Per questo mi chiamo Giovanni, libro letto nella mia lontana (emh...) adolescenza e che apre ancora di più gli occhi su un grande uomo che ha lottato per la giustizia, Giovanni Falcone.

Alla prossima,








Se volete acquistare il libro:




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