mercoledì 24 novembre 2021

Recensione Dio di illusioni di Donna Tartt

Cari lettori, salve!
Ecco qui una nuova recensione di un libro molto chiacchierato e che nonostante sia uscito qualche anno fa (più di qualche anno fa...sssshh) continua a far parlare di sè.
Forse perchè lo stile Dark academia  è parecchio in voga...chissà!

Iniziamo!



Dio di illusioni
di Donna Tartt

Editore: Rizzoli
Pagine: 622
Prezzo: 13,00
Un piccolo raffinato college nel Vermont. Cinque ragazzi ricchi e viziati e il loro insegnante di greco antico, un esteta che esercita sugli allievi una forte seduzione spirituale. A loro si aggiunge un giovane piccolo borghese squattrinato. In pigri weekend consumati tra gli stordimenti di alcol, droga e sottili giochi d'amore, torna a galla il ricordo di un crimine di inaudita violenza. Per nascondere il quale è ora necessario commetterne un altro ancora più spietato...


Una volta, non ricordo quando, ricordo di aver detto: "Non leggerò mai Donna Tartt", non so perché, ma l'avevo detto.
POVERA SCIOCCA, IO.
COSA MI SAREI PERSA?!?!?
Tralascio la storia, per ora, ma questa donna sa scrivere. LO SA FARE BENISSIMO. E sicuramente mi sarei persa una grande penna. Miseriaccia.
Fin da subito è riuscita ad appassionarmi alla storia e per quanto non abbia amato i personaggi alla fine lasciarli mi ha provocato uno strappo.
Una vicenda intensa, per alcuni versi straziante, carica di pathos e dramma come solo una tragedia greca può essere e in fondo tutto nasce da una forte passione per quella che è la cultura ellenica.

Tutto è narrato da Richard un giovane scontento della propria vita e da tutto quello che lo circonda. L'unica sua speranza è venire ammesso all' Hampden College ed è lì che la sua esistenza avrà una scolta che non si aspetta.
Tra i corridoi e le aule incontra un gruppo di ragazzi che sembrano quasi avere un'aura intorno fatta di splendore e meraviglia. Cinque ragazzi e una ragazza: Henry, Bunny, Francis e i gemelli Camilla e Charles, una piccola élite composta da quelli che potrebbero essere definiti "figli di papà", giovani facoltosi e, all'apparenza senza problemi, se non i loro studi greci.
Per Richard sono tutto quello che ha sempre desiderato e allora cerca di farne parte, con tutti i suoi mezzi, ma a quale costo?
La menzogna.
Finge le proprie origini tutt'altro che benestanti per poter entrare a far parte di quel piccolo gruppo di eletti, una serie di bugie che per pura fortuna funzionano ed è così che segna inevitabilmente il suo destino.

La vita di Richard diventa un susseguirsi di lezioni di greco e feste tutto, ovviamente, in compagnia del gruppo. Sono un tutt'uno, ma ciò che li lega è davvero amicizia o qualcosa di labile?
Pronto ad essere scalfito da tutto ciò che accade in queste pagine.
Giovani che non hanno timore di vivere la vita seguendo i propri istinti e valicando i propri limiti, seguendo quello che il vero e puro piacere, cercando la vicinanza con le divinità greche.
Il loro è un codice predefinito, niente li intimorisce.
Per questo mi è stato difficile trovare con loro un filo che mi abbia unito a loro, li ho trovati a tratti antipatici, un filino snob e sicuramente non spiccano per simpatia.

«La morte è la madre della bellezza» disse Henry. «E cos'è la bellezza?» «Terrore.»

Vivono il tempo d'oro della loro vita, ma è davvero tutto un luccichio? 
Una storia che pone il punto su quello che è la vera bellezza e su cosa questa possa nascondere in realtà, definirei il tutto una specie di polvere nascosta sotto un tappeto persiano molto costoso.
Si scava nell'animo di queste anime giovani, alla luce vengono fuori i loro lati oscuri e peccaminosi. Sono personaggi diversi tra loro, ma nascondo ombre che li rendono particolarmente tumultuosi.
Nascondono atti indicibili, neanche un omicidio riesce a intaccare la loro voglia di libertà, anzi...
Soprattutto il personaggio di Henry è quello che trova maggiore spazio e devo dire che ha suscitato maggiormente la mia curiosità. Lui tra gli altri vuole più calcare le vie della filosofia classica, rivivere quei tempi antichi, non importa quello che implichi.

Un libro pregno di emozioni non proprio piacevoli, ma che riescono ad arrivare dritte allo stomaco e soprattutto alla mente. Quello che accade a Richard e agli altri ragazzi è un turbinio di avvenimenti, una vera e propria tragedia e un solo omicidio non basta.

Dio di illusioni è un grande libro, molto forte e intenso e lo stile di Donna Tartt regala la giusta verve anche se verso la fine ho trovato alcune parti che andavano troppo per le lunghe e hanno reso la lettura un pochino più lenta.
Ah, parliamo del finale!
Non me lo aspettavo per niente e non credo lo supererò mai.
Leggetelo e lasciatevi rubare dalla vita di questi personaggi.

VOTO FINALE
★★★★ e mezzo su cinque

Vi ho incuriosito un pochino???






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