SONO DELUSA, ARRABBIATA, AMAREGGIATA.
Inizio subito con la recensione!
di Pat Barker
Serie: Women of Troy #1
Editore: Einaudi
Ok, ok.
OKAY.
Okay un corno!
Questo libro viene definito "femminista", un "racconto della Guerra di Troia dal punto di vista delle donne" e fino alla prima parte potrei dare ragione.
Tanta ragione. Mi stava piacendo tanto, nonostante la sua crudezza quello di Briseide era la narrazione di quello che ha vissuto sulla sua pelle, la guerra che ha visto con i suoi occhi: lo sterminio della sua famiglia, la fine della sua già precaria libertà, la trasformazione in mero oggetto da parte di chi la resa schiava.
La prima parte è carica di emozioni, tanto da suggestionarmi parecchio. Il fulcro era Briseide e la vita delle donne che la circondavano e poi...
...poi è arrivata la seconda parte e niente, si è trasformato ne La canzone di Achille.
Vi è questa narrazione in terza persona della storia di Achille, i suoi turbamenti, la sua relazione con Patroclo e poi la sua fine. Ne prende il sopravvento e io avrei voluto buttare il libro dalla finestra mentre fuori stava diluviando.
Sinceramente non ne ho capito il motivo di inserire tutto questo. Briseide lo definisce "macellaio" e poi ne spunta fuori un personaggio quasi misericordioso, una vittima degli eventi.
Povero Achille!
E NON PARLIAMO DEGLI "GNE GNE GNE" TRA LUI E AGAMENNONE!
Il silenzio delle ragazze non è un libro femminista, non è un libro sovversivo, semplicemente racconta la guerra di Troia dal punto di vista di una delle donne che l'hanno vissuta e Briseide non fa niente per cambiare la sua situazione, se non ammettere di voler sposare Achille per ottenere un minimo di libertà.
MA ATTENZIONE: non la biasimo per questo, la sua condizione, il suo essere donna in quel tempo non le permette di puntare ad altro, lei può fare solo questo.
Per assurdo non è questo quello che mi ha dato fastidio, ma perchè dare spazio ad Achille?
Perché?
L'autrice poteva dar spazio ad altre donne, Ifi per esempio, la schiava di Patroclo.
E invece no.
Ha quasi più risalto il dolore di Achille per la morte di Patroclo e da qui il mio "OH DIO, LA CANZONE DI ACHILLE???". A PAT BARKER PIACEREBBE ESSERE MADELINE MILLER, EH?!?!?
Altro punto negativo: i discorsi mi sembrano fin troppo moderni, non so non mi hanno convinto.
Il silenzio delle ragazze non dà voce alle donne, o meglio se dare voce a Briseide per parlare di Achille è femminista tutto ok.
E OGNI TANTO DIRE COME AGAMENNONE PREFERISCE STUPRARE LE POVERE SERVE, OVVIAMENTE. ERA NECESSARIO?! NO.
E credetemi non sto contestando la mancanza di femminismo, ma il fatto che Achille ne sia diventato il protagonista!
Boh, leggete Il canto di Calliope se volete leggere della guerra di Troia dal punto di vista delle donne, senza alterare nulla.
Comunque, credo che sia difficile dare un contesto femminista a un opera epica come questa senza manipolarne l'essenza stessa.
Tranne che Circe, il suo personaggio ha avuto il giusto risalto perché insomma lei poteva e può permetterselo.
Ah, sono così delusa.
Il silenzio delle ragazze perché in fondo stanno proprio zitte, parliamo d'Achille!
Ciao! Non conoscevo questo romanzo, ma dalla trama di copertina mi fatta convincere, lo ammetto... Peccato, a quanto pare è una storia che promette e non mantiene!
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