Un'altra fantasmagorica settimana ha inizio!
RIUSCITE A PERCEPIRE IL MIO SARCASMO, VERO?
Una settimana fatta di non gioie come sempre del resto! Evviva!
Potrebbe andarmi peggio, in effetti!
COMUNQUE.
Oggi vi parlo di un libro che per me è stata una rilettura! Pronti?
Cento giorni di felicità
di Fausto Brizzi
Editore: Einaudi
Pagine: 393
Prezzo: 18,50
Link d'acquisto: Amazon
Non a tutti è concesso di sapere in anticipo il giorno della propria morte. Lucio Battistini, quarantenne ex pallanuotista con moglie e due figli piccoli, invece lo conosce esattamente. Anzi, la data l'ha fissata proprio lui, quando ha ricevuto la visita di un ospite inatteso e indesiderato, un cancro al fegato che ha soprannominato, per sdrammatizzare, "l'amico Fritz". Cento giorni di vita prima del traguardo finale. Cento giorni per lasciare un bel ricordo ai propri figli, giocare con gli amici e, soprattutto, riconquistare il cuore della moglie, ferito da un tradimento inaspettato. Cento giorni per scoprire che la vita è buffa e ti sorprende sempre. Cento giorni nei quali Lucio decide di impegnarsi nella cosa più difficile di tutte: essere felice. Perché, come scriveva Nicolas de Chamfort, "la più perduta delle giornate è quella in cui non si è riso".
Un libro che strappa dei sorrisi e anche qualche lacrima.
Un libro che lascia un senso di vuoto perchè, in fondo è quello che la morte lascia: un senso di vuoto che è difficile da riempire.
Un vuoto lasciato da Lucio, un protagonista che è si fatto conoscere pagina dopo pagina e che fin dall'inizio sappiamo bene che dovrà morire prima del previsto, il suo è un countdown verso la fine di soli 100 giorni.Tutto grazie ad un brutto male che Lucio chiama amico Fritz perchè così fa meno paura, perchè così può prenderlo un po' in giro...ma per la morte è tutta un'altra storia, lei arriva lenta, non torna indietro e giorno dopo giorno e sempre più vicina.
Ma sapete una cosa?
Lucio non si lascia abbattere, anzi! Nei cento giorni che lo separano dall'atto finale della sua vita cerca di viverla al meglio per sè stesso, per le persone che ha accanto sopratutto per la sua famiglia.
100 giorni fatti di sorrisi e di paure.
100 giorni per cercare di farsi perdonare gli sbagli commessi anche solo per sbaglio.
100 giorni per cercare di lasciare qualcosa per quelli che resteranno.
“L’unico rimpianto è aver dovuto scoprire di morire per cominciare a vivere.”
Cosa potrei dirvi di Lucio?
Sicuramente non è un uomo perfetto, ci prova ma non ci riesce ma in fondo va bene così. La diagnosi del tumore gli arriva come un fulmine a ciel sereno, perchè quando capita non si pensa mai che possa accadere a noi, "Un dolorino da niente", "Adesso passa" e invece quel brutto male arriva e poco a poco ci distrugge dall'interno.
Ed è terribile.
Per Lucio inizia una corsa contro il tempo fatta di modi più o meno giusti per cercare di rallentare la malattia perchè non può mollare tutto proprio adesso, non può lasciare crescere i suoi figli senza un padre e non può morire senza aver ottenuto il perdono di sua moglie Paola. Una moglie che non mi ha fatto molta simpatia devo dire, certo ognuno vive il dolore a modo proprio, ma...
MUTA.
Una rilettura che non pensavo mi avrebbe emozionato come la prima volta e invece ci è riuscita ancora. Tanti sorrisi e tante ciambelle fritte in un libro che porta a riflettere in maniera leggera e a tratti quasi spensierata su alcuni temi davvero delicati.
La fine del libro sarà la fine della vita stessa di Lucio e il suo commiato alla vita sarà una ritrovata leggerezza.
La fine del libro sarà la fine della vita stessa di Lucio e il suo commiato alla vita sarà una ritrovata leggerezza.
VOTO FINALE
☆☆☆☆☆ su cinque
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Letto qualche tempo fa e mi è piaciuto molto. Apprezzo lo stile di Brizzi e il mix di serietà e leggerezza della storia! ^_^
RispondiEliminaE' stata una rilettura davvero piacevole!
EliminaPaola ha fatto poca simpatia anche a me. La storia però è davvero davvero davvero bella. E le ciambelle poi...
RispondiEliminaMolto belle pure quelle: p
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