sabato 4 febbraio 2017

L'arte di essere fragili di Alessandro D'Avenia |Recensione|

Okay, okay, okay. Questa sarà una recensione difficile da scrivere, molto difficile.
*respira e inspira, respira e inspira*
Ci sono.
O almeno spero.



L'arte di essere fragili. Come Leopardi può salvarti la vita
di Alessandro D'Avenia
Editore: Mondadori
Pagine: 203
Prezzo: 19,00 euro
Link d'acquisto: Amazon
"Esiste un metodo per la felicità duratura? Si può imparare il faticoso mestiere di vivere giorno per giorno in modo da farne addirittura un'arte della gioia quotidiana?" Sono domande comuni, ognuno se le sarà poste decine di volte, senza trovare risposte. Eppure la soluzione può raggiungerci, improvvisa, grazie a qualcosa che ci accade, grazie a qualcuno. In queste pagine Alessandro D'Avenia racconta il suo metodo per la felicità e l'incontro decisivo che glielo ha rivelato: quello con Giacomo Leopardi.
Leopardi è spesso frettolosamente liquidato come pessimista e sfortunato. Fu invece un giovane uomo affamato di vita e di infinito, capace di restare fedele alla propria vocazione poetica e di lottare per affermarla, nonostante l'indifferenza e perfino la derisione dei contemporanei. Nella sua vita e nei suoi versi, D'Avenia trova folgorazioni e provocazioni, nostalgia ed energia vitale. E ne trae lo spunto per rispondere ai tanti e cruciali interrogativi che da molti anni si sente rivolgere da ragazzi di ogni parte d'Italia, tutti alla ricerca di se stessi e di un senso profondo del vivere. Domande che sono poi le stesse dei personaggi leopardiani: Saffo e il pastore errante, Nerina e Silvia, Cristoforo Colombo e l'Islandese... Domande che non hanno risposte semplici, ma che, come una bussola, se non le tacitiamo possono orientare la nostra esistenza. La sfida è lanciata, e ci riguarda tutti: Leopardi ha trovato nella poesia la sua ragione di vita, e noi? Qual è la passione in grado di farci sentire vivi in ogni fase della nostra esistenza? Quale bellezza vogliamo manifestare nel mondo, per poter dire alla fine: nulla è andato sprecato?
In un dialogo intimo e travolgente con il nostro più grande poeta moderno, Alessandro D'Avenia porta a magnifico compimento l'esperienza di professore, la passione di lettore e la sensibilità di scrittore per accompagnarci in un viaggio esistenziale sorprendente. Dalle inquietudini dell'adolescenza – l'età della speranza e dell'intensità, nei picchi di entusiasmo come negli abissi di tristezza – passiamo attraverso le prove della maturità – il momento in cui le aspirazioni si scontrano con la realtà –, per approdare alla conquista della fedeltà a noi stessi, accettando debolezze e fragilità e imparando l'arte della riparazione della vita. Forse, è qui che si nasconde il segreto della felicità.


Appena ho visto l'uscita di questo libro ho pensato ad una sola cosa "Devo averlo! Devo assolutissimamente leggerlo!" e così non appena ho potuto ho aperto il mio fido Amazon e l'ho prenotato, poi c'è stata l'attesa, il problema della consegna (il grande problema della consegna!) (Poste io vi odio, sappiatelo!) e poi finalmente la lettura.
Dovete sapere che la lettura di questo libro è durata parecchio: ho iniziato a leggerlo a novembre e ho finito solo qualche giorno fa, questo non significa che sia stata una brutta lettura, ma dal mio punto di vista qui si ha un libro che va letto con i suoi tempi, un libro che va aperto quanto se ne sente il bisogno e così ho fatto: ogni volta in cui avevo il bisogno di perdermi tra le parole - fra i consigli- del buon Leopardi io aprivo questo libro e mi lasciavo andare, completamente.
E' stato un libro che ho letto la sera, nella tranquillità della mia stanza e con una tazza di camomilla tra le mani o così o niente, questo è un libro che ha bisogno di atmosfera e credo che la migliore sia una notte stellata, ma purtroppo la stagione invernale non è adatta, ma mi son accontentata del mio letto.
Quello che ci propone D'Avenia non è un libro semplice, non è un libro che si legge in poco tempo. 
E' un libro che mi ha scavato dentro, in alcuni punti mi ha fatto perfino male, ma ha risanato tutte le ferite, non importa che abbia riaperto quelle che già c'erano...alla fine quelle si richiudono, lo fanno sempre, ma leggere queste pagine è stata una piccola panacea e non devo questo solo all'autore, no. D'Avenia è solo un portavoce, un intermediario.
Il vero protagonista di questo libro è Giacomo Leopardi.
Sì, proprio lui.
Il poeta che molti chiamano 'depresso', quello che viene associato al 'mai 'na gioia', quello che molti di noi odiano perchè studiato a forza durante le ore scolastiche.
Bene.
Dopo aver letto questo libro posso dire di aver conosciuto il vero Leopardi solo adesso, ho messo da parte l'immagine distorta di questo poeta e ne ho creata un'altra completamente diversa: ho scoperto un uomo che riusciva a vedere la bellezza in un cielo stellato, nella natura, ovunque, un uomo che ha dovuto lottare con la sua malattia e soprattutto con le sue fragilità, soprattutto con queste. Fragilità che usava nella sua poesia, nei suoi scritti e non nascondeva e per fare questo ci vuole molto coraggio perchè è semplice armasi di una corazza impenetrabile e lasciare che niente ti faccia del male, è più semplice così: il dolore è difficile da sopportare per questo si innalzano dei muri, ma a che costo?
Ci nascondiamo, ci chiudiamo nelle nostre paure e dimentichiamo di vivere, tutto pur di non mostrarsi fragili, tutto pur di proteggersi perchè se le nostre fragilità vengono a galla ci sentiamo inermi ed è più facile avere una maschera che essere noi stessi, ma con questo libro D'Avenia attraverso le parole del buon Giacomo ci mostra l'arte di essere fragili. Un'arte che si acquisisce con il tempo e che sebbene sia difficile da apprendere alla fine porta a qualcosa di più grande: l'arte di sapersi amare.
Potrei stare qui a scrivervi le millemila sensazioni che mi ha suscitato la lettura di questo libro, ma credo che per ogni lettore siano diverse perchè la lettura di questo libro è molto, molto soggettiva, potrei lasciarvi i passaggi che più mi hanno colpito, ma sono troppi e allora chiudo questa recensione qui, sperando che vi abbia incuriosito.



VOTO FINALE
Sinceramente non so che voto dare
*pensa, pensa, pensa*
☆☆☆☆ e mezzo su 5



Sempre con tanto amore,

10 commenti:

  1. Ciao Grazia, come già ti avevo anticipato non vedevo l'ora di leggere la tua recensione di questo libro. Lo sto guardando da mesi e volevo acquistarlo, ma non ero ancora sicura, oggi tu mi hai convinta. Già immaginavo non fosse un libro facile, un libro da leggere tutto d'un fiato, ma mi sembra di capire sia un opera che ti consiglia e che ti guida nella vita di tutti i giorni. Per quanto riguarda Leopardi credo che questo libro possa far aprire gli occhi a tutti quegli studenti che per anni hanno etichettato (per via delle loro insegnanti) Leopardi come un pessimista cronico e basta. Grazie ancora per questo post, un bacio e buon weekend :)

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  2. Ciao, che bella recensione! Mi ha incuriosito molto, e credo proprio che lo leggerò. Un saluto

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  3. Ma sai che io non ho ancora letto nulla dell'autore? La recensione è bellissima devo assolutamente recuperarlo :**

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    1. Di D'Avenia ti consiglio anche Ciò che inferno non è, credo che sia il suo più bello **

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  4. Sto corteggiando questo romanzo dalla sua uscita, lo devo assolutamente leggere e il tuo pensiero mi ha convinta ancora di più!

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