martedì 23 giugno 2020

|Recensione| La scomparsa di Stephanie Mailier di Joël Dicker

Lettori! Buon martedì!
Inizia a far caldo e so che non dovrei lamentarmi perchè è estate, ma fa caldo e non mi piace.
NO.
Comunque!
Eccomi con una nuova recensione, contenti??
La scomparsa di Stephanie Mailier
di Joël Dicker
Editore: La nave di Teseo
Pagine: 708
Prezzo: 15,00
Link d'acquisto: Amazon
30 luglio 1994. La cittadina di Orphea, stato di New York, si prepara a inaugurare la prima edizione del locale festival teatrale, quando un terribile omicidio sconvolge l'intera comunità: il sindaco viene ucciso in casa insieme a sua moglie e suo figlio. Nei pressi viene ritrovato anche il cadavere di una ragazza, Meghan, uscita di casa per fare jogging. Il caso viene affidato e risolto da due giovani, promettenti, ambiziosi agenti, giunti per primi sulla scena del crimine: Jesse Rosenberg e Derek Scott. 23 giugno 2014. Jesse Rosenberg, ora capitano di polizia, a una settimana dalla pensione viene avvicinato da una giornalista, Stephanie Mailer, la quale gli annuncia che il caso del 1994 non è stato risolto, che la persona a suo tempo incriminata è innocente. Ma la donna non ha il tempo per fornire le prove, perché pochi giorni dopo viene denunciata la sua scomparsa. Che cosa è successo a Stephanie Mailer? Che cosa aveva scoperto? Se Jesse e Derek si sono sbagliati sul colpevole vent'anni prima, chi è l'autore di quegli omicidi? E cosa è davvero successo la sera del 30 luglio 1994 a Orphea? Derek, Jesse e una nuova collega, la vicecomandante Anna Kanner, dovranno riaprire l'indagine, immergersi nei fantasmi di Orphea. E anche nei propri.
Sono giunta a una conclusione: nei suoi libri Dicker mette la droga, non c'è altra spiegazione del perchè io riesca a leggere i suoi libri in un soffio
Ricordo di aver letto La verità sul caso Harry Quebert in due giorni  e l'ho amato.
Ricordo di aver letto Il libro dei Baltimore in poco meno lo stesso tempo ed è stata una delusione, ma ciò non toglie che il suo stile sia uno di quelli che tiene incollato chi legge.
Con La scomparsa di Stephanie Mailier è successa la stessa cosa: leggevo, leggevo, leggevo e leggevo.
Perchè dovevo sapere cosa diamine fosse successo a Stephanie e soprattutto perchè!
Ma chi è Stephanie?
Bè...è una giornalista che si è ritrovata in qualcosa più grosso di lei, un caso apparentemente risolto ma che riserva molti punti ancora nascosti. Un caso che riguarda ben quattro omicidi avvenuto nella tranquilla cittadina di Orphea, ma chissà perchè i luoghi tranquilli riservano sempre le ombre più oscure.
CABOT COVE INSEGNA.
A narrarci questa vicenda saranno diverse voci, ma quella più importante sarà appartenente a Jesse Rosenberg capitano di polizia ormai giunto alla fine della sua carriera investigativa, ma che grazie a un incontro con Stephanie si renderà conto di dover tornare sui propri passi e soprattutto all'indagine di dieci anni fa.
Insieme a lui torneremo ad Orphea e indagheremo sugli eventi successi durante la  manifestazione teatrale e sulle quattro persone uccise: l'ex sindaco, la sua famiglia e un donna colpevole di avere visto troppo.
Per Jesse e i suoi compagni di investigazione, Derek e Anna, sarà un continuo indagare, scoprire cosa veramente successe il giorno della manifestazione e quali segreti siano celati dentro questa cittadina, fino a che un qualcosa di ricorrente viene fuori: la Notte Buia, cosa è il realtà? Cosa nasconde?

Ma non solo: Jesse dovrà fare i conti anche con il suo passato e quello che questo caso gli portò via, non sarà semplice.

È così che Dicker porta il lettore all'interno del mistero che ha ampiamente ben intrecciato, traccia sapientemente la storia di ogni personaggio dando vita a caratteri davvero particolari, alcuni veramente esilaranti devo dire.
Durante la lettura ho fatto millemila supposizioni, cercato di scovare il colpevole o perlomeno fare un senso ad alcune cosucce e sappiate che non ci sono riuscita. Ogni strada che pensavo fosse quella giusta era un vicolo cielo, ogni nuovo sospetto un buco nell'acqua.
MANNAGGIA A TE DICKER! MI HAI FATTO SENTIRE SCEMA.
Sherlock perdonami, non sono degna di amarti!
Sinceramente avrei voluto prendere appunti, ma mi sono resa conto troppo tardi della loro utilità.

Però, ah! C'è un piccolo però!
L'intreccio della trama creato da Dicker è fantastico e vedere come alla fine tutti i nodi siano stati sciolti è sorprendente, ma non ho sentito lo stesso brivido che ho provato con La verità sul caso Harry Quebert, non ho sentito lo stesso impatto, le stesse sensazioni di stupore nello scoprire il colpevole.
Non scontato, è vero, ma non tanto da farmi dire "MISERIACCIA, NON CI AVREI MAI PENSATO!!". Ecco.

Per questo sta un gradino sotto a La verità sul caso Harry Quebert, ma infinitamente sopra a Il libro dei Baltimore.

Sono molto curiosa di leggere L'enigma della camera 622, voci di corridoio, alias la Bacci, mi dicono che è ancora più bello di Harry Quebert!

VOTO FINALE
★★★★ e mezzo su cinque

Voi avete letto qualcosa di questo autore?
Ditemi un po'!

Alla prossima,

2 commenti:

I vostri commenti mi rendono felice!
Lasciatene uno, vi risponderò con piacere. ♥