mercoledì 13 novembre 2019

|Recensione| L'amico immaginario di Stephen Chbosky

TAAAAAADAAAAAN!
Eccomi qui con una nuova recensione!
Mi avete tanto chiesto su Instagram di questo libro ed eccovi accontentati!
Ci saranno tante cose da dire quindi non cincischio oltre e iniziamo!

Ma prima un grazie alla Sperling & Kupfer per la copia del libro!

L'amico immaginario 
di Stephen Chbosky
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 640
Prezzo: 1,90
Mill Grove è una tranquilla e isolata cittadina della Pennsylvania: solo una strada per arrivare, solo una per andarsene. A Kate Reese sembra il luogo ideale per fuggire da un compagno violento, far perdere le proprie tracce e ricominciare una nuova vita. Lo deve al suo bambino, Christopher, che ha solo sette anni ma sa già quanto il mondo dei grandi possa far male. In quella nuova casa, tutto sembra andare a meraviglia: Christopher incontra nuovi amici, Kate trova un nuovo lavoro. Ma poi, all'improvviso, Christopher scompare. Per sei lunghissimi giorni, nessuna traccia di lui. Finché, una notte, il bambino riemerge dal bosco di Mission Street, al limitare della piccola città. È illeso, ma profondamente cambiato. Nessuno sembra accorgersene; solo sua madre sospetta qualcosa, perché Christopher, che ha sempre faticato a scuola, di punto in bianco prende ottimi voti ed è un vorace lettore. Ma nemmeno lei può immaginare tutta la verità. Christopher ora sente una voce in testa, e vede cose che agli altri sono impercettibili. Conosce i segreti del passato, inghiottiti dal bosco di Mission Street; quelli del presente, celati dietro le facciate rispettabili della città. Conosce il futuro tragico che sta per abbattersi su tutti loro. Non può parlarne a nessuno, nemmeno a sua madre, o lo prenderebbero per pazzo. Ma può e deve compiere la missione che quella voce amica gli detta: costruire una casa nel bosco, prima che arrivi Natale. Altrimenti, per sua madre, i suoi amici e l'intera città, sarà la fine. Dopo "Noi siamo infinito", Stephen Chbosky torna con un romanzo da brivido in cui il delicato passaggio dall'infanzia all'età adulta si compie attraverso una battaglia epica tra bene e male. Una storia in cui gli eroi sono coloro che non temono di abbandonarsi al potere dell'immaginazione.
Finito questo libro i miei pensieri sono stati essenzialmente due:
○ Perchè l'autore ha deciso di darsi a questo genere?
○ Perchè si è complicato la vita allungando la storia a dismisura?

Se conoscete Stephen Chbosky sicuramente avete in testa Noi siamo infinito e sicuramente pensate il film e infatti il libro è diventato famoso dopo essere stato sul grande schermo. A dirla tutta il libro prima aveva anche un altro titolo, Ragazzo da parete ed è con questo che io lo conosco, perchè lo avevo letto quanto ancora non se lo filava nessuno. LOL
Per me quel libro è uno di quelli che devono essere letti, alla fine il cuore si spezza in tanti piccoli pezzettini, ma se non l'avete letto fatelo.

Con l'uscita de L'amico immaginario il mi interesse ha fatto i salti di gioia, si capisce subito che è un libro completamente diverso dalla prima opera dell'autore ed ero estremamente curiosa di vedere come l'autore si sarebbe destreggiato con questo genere e a fine lettura posso dire che ci è riuscito, ma a metà.
Nella narrazione della storia si è dilungato così tanto che verso la fine la mia attenzione volgeva verso altri lidi e in un horror la fine è quella che dovrebbe tenere attaccato il lettore tra le pagine.
Ma di cosa parla L'amico immaginario?

Tutto inizia quando Christopher e sua madre Kate si trasferiscono a Mill Grove, una tranquilla cittadina ed è proprio tranquillità quello che cercano. Purtroppo la vita di madre e figlio è stata costellata di avvenimenti che li hanno messi a dura prova: un'esistenza fatta di trasferimenti, rapporti sbagliati nati dalla necessità di Kate di dare un briciolo di stabilità al suo bambino.
Mill Groove sembra la scelta perfetta!
POVERA ILLUSA.

fonte: Pinterest
L'arrivo di Christopher e Kate sembra iniziare nei migliore dei modi, la fortuna gira dalla loro parte:  vincono la lotteria così da permettersi la casa dei loro sogni, il bimbetto trova anche degli amici anche se ha sempre qualche difficoltà a scuola a causa della sua dislessia, ma tutto sembra andare per il verso giusto fino a che...Chris non sparisce misteriosamente nel bosco, senza lasciare traccia.
Per sei giorni non si hanno notizie di quel che succede al povero bimbo, fino a che il bosco non lo sputa fuori in modo altrettanto misterioso.
Il povero Chris non ha nessun ricordo di quei giorni nel bosco, sa solo che un "uomo gentile" lo ha aiutato a uscirne, ma dal momento in cui riprende la sua vecchia vita strani avvenimenti lo circondano: primo tra tutti la sua capacità di leggere libri su libri, lui che da sempre ha avuto difficoltà a mettere in ordine le lettere che  aveva davanti, tanto da diventare un piccolo genietto, la sua percezione di tutto ciò che ha intorno assume contorni completamente straorinari e poi sempre più spesso ha questo amico immaginario che lo aiuta, gli sta vicino e gli dice di andare a costruire una casetta sull'albero proprio nel bosco in cui si è perso.
Per Chris la costruzione della casetta diventerà un questione di prima necessità, così tanto da coinvolgere i suoi amici, e deve costruirla prima di Natale altrimenti le conseguenze saranno catastrofiche.

"LA MORTE STA ARRIVANDO! LA MORTE È QUI!
MORIREMO IL GIORNO DI NATALE!"

Una storia che è un climax di avvenimenti, tutto inizia pian piano per poi rivelarsi un'autentica apocalisse, per Christopher il tempo non aspetta e la sua missione non può fallire e non sa neanche a cosa lo porterà, sa solo che deve fidarsi del suo amico immaginario, gli ha salvato la vita e lo continua a salvare da una strana figura che popola gli incubi e le notti del nostro caro bambino, una donna che sibila.
Per chi legge si ha un vero scontro tra realtà e immaginazione, come per il piccolo Chris non si ha più la percezione della realtà. L'amico immaginario del bambino ci prende per mano e ci accompagna nel suo Mondo immaginario e no, non è fatto di sogni e unicorni, questo luogo è tutto ciò che popola gli incubi dell'uomo.
È un Mondo immaginario, ma non è tutto ciò che sembra.

Stephen Chbosky ci regala un libro capace di inquietare poco a poco e di andare indagare fino in fondo nelle paure dell'animo umano. In questo libro ha messo quelle che sono gli incubi che almeno una volta ognuno di noi ha vissuto, li ha resi tutti possibili all'interno della rispettabile cittadina di Mill Grove.

Purtroppo è un'inquietudine che va scemando, devo proprio dire che il caro Stephen ci è andato giù pesante, pagine su pagine e mi sembrava di essere sempre allo stesso punto, la fine non arrivava mai e quando sembrava vicina, mancavano ancora 200 pagine per arrivarci.
Credo che abbia un tantino esagerato, al povero Chris ha fatto vivere un'agonia senza fine, una sofferenza dopo l'altra, così tanto da distogliere l'attenzione dal fulcro del libro.
Una lunghezza che ha anche creato diversi problemi durante la mia lettura, molte cose erano confuse, distorte e per quanto credo che siano state volute dall'autore non mi hanno permesso di vivere una lettura a 360°.
Un libro dalla trama originale e credetemi non vi ho detto il vero colpo di scena perchè NON SI DICONO I COLPI DI SCENA NELLA RECENSIONI, ma l'autore ha davvero messo davvero tanta carne sul fuoco e fino a un certo punto la cottura è andata alla grande (che bella metafora), ma poi...poi diciamo che si è scotta!
RECENSIONI PROFESSIONALI E DOVE TROVARLE. NON SU QUESTI SCHERMI.

Un libro da buona trama, molti personaggi, ma che non creano confusione e infatti credo che il punto forte di Chbosky sia quello di dare una forte personalità ai suoi protagonisti. Il piccolo Chris è tutto ciò che buono c'è in questo mondo, così tenerello e carino che mi sono quasi arrabbiata per tutto quello che ha passato, mentre Kate la madre è stata la rivelazione, una madre pronta a tutto pur di salvare il proprio bambino.
Altra cosuccia: questo è un libro altamente cinematografico e credo che sarebbe adattissimo a un film o a una serie tv, visto che Chbosky è regista e produttore ci spero davvero tanto, ho la strana sensazione che renderebbe molto meglio.

Sicuramente L'amico immaginario è un libo che nella sua prima metà riesce a tenere davvero incollata la mente del lettore delle sue pagine, ma poi viene voglia di dire "NON FINISCE PIÙ?" e nei libri non è mai un buon segno.

VOTO FINALE
★★★ su cinque

Bene.
Ho appena scritto che l'autore si è dilungato troppo e io che faccio?
Scrivo una recensione lunga.
Sono molto coerente, lo so. LO SO.

Ah sì, dopo aver letto questo libro non guarderete più Bambi con gli stessi occhi.
Io vi saluto!

8 commenti:

  1. Anch'io ho amato tantissimo Noi siamo infinito, Charlie resta uno dei mie personaggi del cuore, e aspettavo Chbosky al verco da un po'. L'ho preso subito, attratto dal cambio di tematica, ma mi sono fatto spaventare dal numero di pagine (e su Instagram non mi hai consolato, no!). Cerco di leggerlo presto, ma in un periodo di tranquillità. Non voglio patirlo troppo. O spero.

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  2. Le premesse di questo libro sembravano davvero interessanti, ma dopo aver letto un paio di commenti a proposito sono quasi convinta che per questa volta passerò il turno e attenderò il prossimo volume di Chbosky (tra millemila anni probabilmente) 🙈

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    1. Visto quanto tempo è passato tra questi due libri...mettiamoci l'anima in pace e aspettiamo!!

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  3. Concordo, non finisce più! Per me una palla al cubo, per altri chissà...

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  4. Lunghissimo.... noiso, insignificante.

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