Venghino signori, venghino!
Ecco a voi un altro fantasmagorico appuntamento con "Libri di cui ho veramente apprezzato il finale"!
Questo non deve essere un buon periodo per e mie letture: due libri "carini, ma niente di che" e uno che...SSSHHH ve ne parlo tra qualche giorno.
Oggi occupiamoci di questo qui!
La forma dell'acqua
di Guillermo Del Toro e Daniel Kraus
Editore: Tre60
Pagine: 423
Prezzo: 18,00
Baltimora, 1962. Dopo aver perso l'uso della voce a causa di un incidente, la giovane Elisa conduce una vita spenta, senza ambizioni. Ma un giorno, all'interno del laboratorio in cui lavora come donna delle pulizie, entra per sbaglio in una stanza e fa una scoperta straordinaria: in una vasca piena d'acqua c'è una strana creatura. È sicuramente prigioniera e con ogni probabilità è lì perché oggetto di un esperimento. Ma cos'è? Anzi: chi è? All'insaputa di tutti, Elisa entra in contatto con quella creatura e tra i due si crea un legame sempre più forte. Un legame incomprensibile al mondo, che vede in lei una donna insignificante e nella creatura soltanto un mostro da studiare. Un legame che però ha i tratti e la forza del vero amore...
2017, esce il film La forma dell'acqua.
Voglio vederlo, voglio vederlo. Voglio vederlo!
Come spesso accade, non lo vedo.
2018, esce il libro.
Allora leggo prima il libro, va bene.
Poi lo leggo, lo leggo...non lo leggo.
2019. Leggo il libro.
Io sono un essere complicato, lo so benissimo. Ogni volta che voglio leggere un libro da cui è tratto un film inizia una lotta interiore e capita poi che io non legga nè il libro nè veda il film. Questa volta è passato un po' di tempo, ma finalmente eccomi qui.
Su questo libro ero un po' combattuta fin dall'inizio e molto propensa a vedere solo il film. Lo stile cinematografico di Guillermo del Toro mi piace molto, non posso dimenticare La spina del diavolo, I labirinto del fauno e Crimson Peak che è assolutamente uno dei miei film preferiti (ci sta un rewatch!), per questo avevo un po' di timore nel approcciarmi a lui come scrittore.
Timore che in parte si è rivelato fondato.Non mi sono sentita parte del libro e credo che la storia narrata dovrebbe trasportare il lettore, completamente.
Si parla di una storia tormentata e struggente, ma a dire il vero ho sentito tutto questo solo nelle ultimissime pagine che per me sono state il fulcro di tutta la narrazione, lì e solo lì mi sono emozionata.
Poi lo leggo, lo leggo...non lo leggo.
2019. Leggo il libro.
Io sono un essere complicato, lo so benissimo. Ogni volta che voglio leggere un libro da cui è tratto un film inizia una lotta interiore e capita poi che io non legga nè il libro nè veda il film. Questa volta è passato un po' di tempo, ma finalmente eccomi qui.
Su questo libro ero un po' combattuta fin dall'inizio e molto propensa a vedere solo il film. Lo stile cinematografico di Guillermo del Toro mi piace molto, non posso dimenticare La spina del diavolo, I labirinto del fauno e Crimson Peak che è assolutamente uno dei miei film preferiti (ci sta un rewatch!), per questo avevo un po' di timore nel approcciarmi a lui come scrittore.
Timore che in parte si è rivelato fondato.Non mi sono sentita parte del libro e credo che la storia narrata dovrebbe trasportare il lettore, completamente.
Si parla di una storia tormentata e struggente, ma a dire il vero ho sentito tutto questo solo nelle ultimissime pagine che per me sono state il fulcro di tutta la narrazione, lì e solo lì mi sono emozionata.
Però (c'è un però!), La forma dell'acqua è un libro indubbiamente affascinante, forse semplicemente la storia che narra lo è.
Tutto inizia con la spedizione volta alla cattura di una strana creatura nelle foreste dell'Amazzonia, un viaggio che sarà il tormento del colonnello Strickland e da cui ne uscirà molto turbato, ma a dire la verità è stato il suo personaggio a turbare me. Credetemi se a un certo punto ho continuato solo per sperare nella sua morte! Strickland è uno di quei personaggi che si può solo odiare e forse avrei dovuto cercare di capirlo, ma sinceramente non ho voluto neanche provarci, la sua sola presenza mi dava il voltastomaco.
Se da una parte abbiamo la cattiveria di questo colonnello, dall'altra abbiamo la dolcezza di Elisa, un'inserviente che lavora nel laboratorio dove la strana bestia è stata portata. Una donna senza voce, che passa la sua vita ad essere invisibile per chiunque tranne per i suoi unici due amici Zelda e Giles, ma poi le accade di trovarsi da sola con quello strano essere fatto di branchie e le loro anime hanno una connessione: due esseri muti che trovano il modo di comunicare e creare un legame nonostante tutto.
Per tutto il libro di emozioni ne ho sentite poche e la mia voglia di continuare la lettura era un po' latente anche perchè non sembrava ci fossero punti di svolta nella narrazione, sembrava tutto un po' piatto. Fortunatamente, però, nella seconda metà del libro il tutto prende una nota diversa fino ad arrivare a quel finale che mi ha sopraffatta.
Ecco, avrei letto il libro solo per quel finale e non vi nascondo che sono curiosissima di vedere come è stata reso cinematograficamente.
VOTO FINALE
☆☆☆ su cinque
Non mi resta che sperare nel film!
Voi avete letto il libro?
Io solitamente preferisco leggere prima il libro. In questo caso avevo alte aspettative per il film, ma purtroppo, sono state amaramente deluse. Nessun coinvolgimento, nessuna empatia, anzi una noia infinita. L'unica cosa apprezzabile lo stile del regista, lo ammetto, ma per il resto non salverei nulla.
RispondiEliminaAncora devo vederlo...
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