martedì 14 maggio 2024

Recensione Pietro Di Pietra Rosella Guglielmetti

Inizierò questa recensione urlando: I LIBRI PER RAGAZZI SONO IMPORTANTISSIMI.
FORSE PIÙ DEI CLASSICI DELLA LETTERATURA.

Perché?
Perché sottolineano temi importantissimi.

Bene, inizio.

E un grazie alla CE per la copia del libro!

Pietro Di Pietra
Rosella Guglielmetti

Editore: Garzanti
Pagine: 384
Prezzo: 16,00
Pietro ha dieci anni e sa di non essere un bambino come gli altri. Lo sa da quando in fasce e sua mamma lo ha chiamato «barattato». Secondo lei, il suo vero figlio è stato scambiato con un folletto del Piccolo Popolo della Montagna. Forse è colpa dei suoi capelli gialli come paglia o del naso schiacciato come un bottone o degli occhietti che assomigliano all'uvetta, fatto sta che quel nomignolo gli è rimasto attaccato come resina di pino. Anzi, anche gli abitanti del paese e gli altri bambini lo prendono in giro, ad eccezione di Nilde, la figlia sorda del tagliaboschi. Grazie all'amica, Pietro è felice perché inventa per lei storie sulla montagna che racconta con i gesti. Fino al giorno in cui arriva in paese un Orologiaio che minaccia di portarlo via con sé. Pietro, allora, decide di farsi forte come pietra e di scappare via, nei boschi che sono stati il suo rifugio, nonostante il cuore gli batta forte forte perché ha paura di incontrare i temibili Folletti. Ma tra gli alberi si cela un segreto. Lì, Pietro scopre che il Piccolo Popolo esiste, solo che è molto diverso da come se lo immaginava… Forse, finalmente, ha trovato qualcuno che gli vuole bene e lo accetta così com'è.

Pietro Di Pietra è una storia di accettazione e di amicizia, valori che sono sempre più essenziali in un mondo che credo in alcuni contesti viva di pura ipocrisia. Etichette messe a qualunque essere vivente solo perché diverso ed è quello che successo al povero Pietro, un bambino nato con qualcosa che lo rende strano agli occhi degli altri: un corpo diverso, un naso diverso, degli occhi diversi.

Diverso, strano, atipico, ma pur sempre un bambino.


Così a Pietro cresce sotto l'occhio critico del villaggio e soprattutto con una famiglia che non riesce a dargli l'amore che merita. Su di lui nascono storie che si allacciano a leggende, viene chiamato Barattato perché si crede sia stato scambiato con qualche essere del Piccolo Popolo, racconti che si insinuano nella sua giovane mente così tanto da crederci e quando nella sua arriva uno strappo che la cambia e lo mette in pericolo decide di andare proprio nel bosco, tra le montagne e cercare la sua presunta vera famiglia.
In fondo sarà proprio così.
Lì, tra alberi e luoghi incantati farà la conoscenza di altri bambini che come lui hanno qualcosa che li ha resi indesiderati, ma accolti da una donna capace di guardare oltre le loro peculiarità e così crea una piccola comunità fatta di bambini che contano uno sull'altro come una vera e propria famiglia.
Non importa se si è più deboli, se si hanno gli occhi che guardano uno a nord e uno a sud o se il corpo ha qualcosa di strano, l'importante è esserci, aiutarsi, farsi forza e in poco tempo Pietro capisce i loro meccanismi, inizia a fidarsi e capisce qualcosa in più sul mondo che lo circonda.
Ha trovato la sua famiglia.
Però...
Però!
Non tutto va troppo bene, ecco.
Grazie ai suoi nuovi amici ha compreso anche l'importanza della natura e di come l'equilibrio tra questa e l'essere umano sia importante e anche delicato e infatti vi è sempre qualcuno pronto a romperlo ed è quello che succede e succederà...
OH, COSA SUCCEDERÀ!
Sapete che la natura sa come farsi rispettare? Giusto.
Non vi dico di più. E sappiate che questo non è l'unico mistero del libro! AH AH.


Nel leggere Pietro Di Pietra sono stata catapultata in un mondo fatto di boschi e amici speciali, leggevo e davanti ai miei occhi si è aperta una realtà magica, fatta di esseri magici e unici e leggende capaci di dar voce a un passato lontano.
Le descrizioni molto accurate (molto molto molto) hanno fatto sì che la storia prendesse vita, ma alcune volte ho creduto che l'autrice sia andata davvero un po' troppo oltre, credo che alcune cose abbiano diluito parecchio la storia e soprattutto in un libro per ragazzi avrei cercato di essere un po' più concisa, ecco.
Però, vi è un bel messaggio.
Uno di quelli che, per quanto cerchiamo di definirci di mente aperta, spesso dimentichiamo.
Siamo tutti diversi e le differenze ci rendono quello che siamo.

VOTO FINALE
⭐⭐⭐⭐su cinque


Alla prossima,


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