martedì 28 marzo 2017

Storia di un postino solitario di Denis Thériault |Recensione|

Rieccomi qui con una nuova recensione!
Questa volta si tratta di una grande, grande delusione...eh già anche i libri deludono purtroppo!
Fortunatametne c'è da dire che questo libro mi ha rubato solo poche ore, siete curiosi di conoscerne di più?





Storia di un postino solitario
di
Chi non ha mai sognato, almeno una volta, di vivere la vita di qualcun altro?
Lirico e avvincente, emozionante e delicato, Storia di un postino solitario è davvero un piccolo gioiello, e un non più piccolo caso editoriale, dal momento che – pubblicato per la prima volta in Canada nel 2004 – il romanzo ha conquistato, un lettore alla volta, un sogno alla volta, il palcoscenico dell'editoria mondiale.
Il «postino solitario» è Bilodo, 27 anni, un ragazzo schivo, con pochi amici, appassionato e dedito al suo lavoro, lavoro che gli permette di trovare nelle vite degli altri quello che manca nella sua.
Bilodo infatti è un postino indiscreto, per quanto assolutamente innocuo: apre, di notte, le lettere che dovrà distribuire il mattino successivo, e si immedesima nelle esistenze dei corrispondenti. Immagina, fantastica, sogna; si appassiona, si commuove, si arrabbia.
Tra tutte, le lettere che più è ansioso di «ricevere », sono quelle di Ségolène, una donna misteriosa che vive in Guadalupa, e che manda degli «haiku»– i caratteristici componimenti poetici giapponesi – a Gaston Grandpré, una delle persone servite da Bilodo, che di Ségolène, in qualche modo, si è innamorato.
Quando, a causa di un incidente, Gaston morirà, proprio sotto gli occhi di Bilodo, il giovane postino non riuscirà a rassegnarsi alla perdita di quei componimenti che ormai sente in qualche modo come «suoi», e si sostituirà a Grandpré nella corrispondenza con Ségolène. E non soltanto in quella.
Vi capita mai di avere delle aspettative altissime per un libro e che non appena iniziate a leggerlo queste inizino a calare, calare e calare, fino ad arrivare ad un punto di non ritorno?
Sì?
Ecco, è quello che mi è successo con questo libro. La trama mi aveva attirato e la curiosità poi ha avuto il sopravvento così ho deciso di leggerlo, attirata anche dal fattore "postino" figura che in questi giorni sta avendo la mia completa attenzione visto che continua a non passare lasciandomi in uno stato di profonda disperazione, la stessa cosa vale anche per il suo amico corriere...ma questa è un'altra storia!
Torniamo a parlare del libro, che è meglio.
Bene.
Nella trama questo romanzo viene definito "lirico e avvincente, emozionante e delicato" e quello che mi viene da dire è: lirico?  Giusto un po'. Avvincente? Mi ha annoiato! Emozionante? Un tantino! Delicato? Forse troppo!
In poche parole questo libro non mi è piaciuto, non lo definirei brutto solo perchè mi sembra un po' eccessivo, ma di sicuro è noioso, noioso, noioso!
La trama che sembra fantastica secondo me è poco sviluppata, l'idea è ottima ma manca qualcosa, la scintilla! Forse la mancanza che più si nota è data dal protagonista, Bilodo, che è estremamente privo di personalità, mi è capitato di leggere di personaggi noiosi, chiusi, introspettivi, ma in fondo avevano sempre qualcosa di particolare, lui invece è solo noioso, non saprei come definirlo se non così!

Bilodo è un postino che vive attraverso le lettere che gli capitano sotto mano, le apre, le legge e da queste gli sembra di vivere le vite delle persone che le hanno scritte e grazie ad un particolare tipo di lettere inviate da una certa Ségolène gli capita anche di innamorarsi, anche se il suo è un amore del tutto platonico; come vi ho già detto la trama vista così è molto interessante se non fosse che il postino vive uno stato di profonda alienazione tutto questo e forse, visto il finale è proprio così che l'autore vuole far esaltare da questo suo libro, ma a me non mi è piacuto tantissimo, arrivata alla conclusione poi mi son trovata davvero parecchio confusa, l'ho trovato davvero mal gestito, se fosse stato strutturato in maniera diversa questo libro sarebbe stato davvero "un piccolo gioiello" come definito nella sinossi. 
Purtroppo per me è un no, ma magari sono stata io a non comprenderlo fino in fondo...chissà.
Se devo trovare un punto a favore di questo libro direi che la tematica degli haiku è ben trattata, questi componimenti giapponesi mi affascinano e in questo libro hanno un grande significato, ma si salvano solo loro...
 
VOTO FINALE
☆☆ su 5

Che delusione! *sigh*
E voi cosa mi dite? Conoscete questo libro?


6 commenti:

  1. Purtroppo sì, mi è successo un sacco di volte e quelle sono le delusioni peggiori!
    Il libro in questione non lo conoscevo, ma a primo impatto non mi ispira. Mi sa che, dopo aver letto la tua recensione, me ne terrò volentieri alla larga xD

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    1. Più le aspettative sono alte più la delusione è grande :/

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  2. Ciao Grazia!
    Guarda, proprio l'altra sera ho aperto un libro piena di aspettative e dopo due ore l'ho chiuso definitivamente. Fortuna che l'ho preso in biblioteca. E lì tornerà al più presto! :/
    Di questo libro mi incuriosiva molto la trama... anche se un protagonista "spione" non è che sia proprio una bella cosa.
    Ora però lo banno definitivamente da ogni lista! :(

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  3. Ciao, ti ho inviato una mail con oggetto segnalazione made in italy, potresti controllare di averla ricevuta? Grazie!!!

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    1. Scusa, ma in questi giorni sono stata un po' incasinata. Controllo subito!

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