martedì 28 ottobre 2025

Recensione L'Antidoto di Karen Russell

Oh! Hei!
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Una grazie alla Casa editrice per la copia del libro!

L'Antidoto
di Karen Russell

Editore: Sur
La chiamano «l’Antidoto», perché dà sollievo ai malesseri e alle angosce delle persone: a Uz, nel Nebraska, vive una strega della prateria alla quale si possono sussurrare in un orecchio i propri ricordi sgraditi, dimenticandoli all’istante; lei li conserva come in una cassaforte, finché i clienti non vogliono tornare a prelevarli. Ma, una mattina del 1935, Uz viene travolta da una bufera nera: è l’epoca della Dust Bowl, in cui le Grandi Pianure degli Stati Uniti, inaridite dallo sfruttamento, sono spazzate da rovinose tempeste di polvere. La strega, al brusco risveglio, scopre di aver perso tutti i depositi dei clienti, e anche i propri poteri. Prende così le mosse un romanzo-mondo dove alle peripezie di Antonina, la strega, si affiancano quelle di altri abitanti di Uz: una giovanissima giocatrice di pallacanestro, un contadino che si ritrova un campo magicamente fertile, uno sceriffo implicato in un caso di femminicidi seriali, una fotografa con una macchina in grado di immortalare il futuro; e infine uno spaventapasseri che prende misteriosamente coscienza di sé. Dalla penna di una maestra della narrativa fantastica americana, un romanzo epico e traboccante di storie e di visioni, tanto fantasioso quanto politico, che giocando a reinventare il passato ci sfida a usare l’immaginazione come antidoto alle crisi del presente.
Tutto inizia con una tempesta di sabbia.

Un'immensa nube di polvere ricopre ogni cosa e poi tutto cambia a Uz, un luogo che di polvere ne ha già abbastanza. La terra diventa ancora più arida, le case più deserte, ma non solo: una strega della perde i propri poteri e un contadino vede crescere qualcosa dove mai un seme aveva preso vita.
Sono sicura vogliate saperne di più sulla strega, non è così? Vi parlerò di lei che in fondo è uno degli ingranaggi essenziali di questo libro

Lei è l'Antidoto, colei che è in grado di ospitare dentro di sé ogni segreto, ogni ricordo, qualunque cosa le venga raccontata. Qualcosa vi turba? Volete dimenticare un brutto momento? Lei è la soluzione, ogni male viene dimenticato, ogni dolore viene anestetizzato.
Il vuoto che ha dentro viene riempito da quello che pesa sulle spalle dei suoi clienti. Un vuoto immenso, una ferita mai guarita. Una storia che conoscerete tra le pagine di questo libro.
Ma poi la tempesta porta via tutto e porta con sé anche quello che la strega custodiva: è vuota e leggera, ma questo non la rende libera, anzi tutt'altro perché i clienti abbandonano a città, rivogliono indietro i propri ricordi e poi c'è lo sceriffo che la tormenta con i suoi ricatti e la sua cattiveria, ma non può lasciare Uz.
Non può.
E il contadino? Oh, Harp è un'anima buona, un uomo semplice che nella sua vita ha avuto un sacco di brutture, tanto da pensare che una maledizione cada sulla sua famiglia e sulla terra che coltivano da anni. Gli Oletsky sono dei polacchi "importati" in America per...be' cercare di far sloggiare chi ha sempre abitato quelle terre, gli indigeni e la loro storia.
Una crudeltà tutta americana. Come tante altre.
Un gioco di potere su chi è "straniero", pur sempre nella propria terra.
Perchè il colore della pelle avrà sempre un ruolo fondamentale nella lotta alla sopravvivenza. Purtroppo,

L'Antidoto è un libro arido, sentirete la terra fin sotto le unghie. Karen Russell ha scavato fin in fondo alla Storia è ne ha tirato qualcosa che è una denuncia, un urlo per quelle popolazioni sempre trattate come "selvagge" e "indomabili".
Vi è un racconto di magia, è vero, ma è anche qualcosa che si mescola fortemente alla realtà e ai fatti veri e propri e a quello che è l'essere più mostruoso del mondo: l'uomo.
Oh sì, proprio lui.
Proprio noi.
Ci beiamo della nostra bontà, magari pensiamo di agire spinti da una profonda carità cristiana, ma poi non adiamo oltre il nostro profitto, non ci importa. 
Ed è questa la nostra più grande maledizione.

"I clienti mi pagavano per conservare una porzione della propria vita. Un ricordo che gli appariva troppo pesante per portarselo nel futuro, o troppo prezioso per rievocarlo ogni giorno. […] I loro morti erano vivi dentro di me, in paziente attesa di essere rievocati."

Questo è un libro che vi consiglio di leggere? Assolutamente sì. Magari vi aprirà gli occhi su qualcosa che non conoscete, vi farà diventare più curiosi.
Vi farà conoscere nuovi personaggi e la loro caparbietà anche se son giovani e forse vi farà commuovere, perché questa storia ha poco di cui esser felici, ma ricordate che questa è la vita e merita di esser conosciuta in ogni sua parte.

Unico appunto?
Spesse volte si dilunga un po' e questo potrebbe far perdere un po' di curiosità ad alcuni lettori.

VOTO FINALE
⭐⭐⭐⭐ su cinque

Alla prossima!


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