venerdì 28 ottobre 2022

Recensione MEH Fairy Tale di Stephen King

Signore e signori, mi duole dirvi che questo mese si chiude con una recensione MEH.
C'è della delusione nonostante per certi versi fossi stata avvisata...che amarezza.



Fairy Tale
di Stephen King

Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 677
Prezzo: 21,90
Un ragazzo, il suo cane, la discesa in un mondo magico e oscuro. Benvenuti nel lato oscuro del «c'era una volta». Charlie Reade è un diciassettenne come tanti, discreto a scuola, ottimo nel baseball e nel football. Ma si porta dentro un peso troppo grande per la sua età. Sua madre è morta in un incidente stradale quando lui aveva sette anni e suo padre, per il dolore, ha ceduto all'alcol. Da allora, Charlie ha dovuto imparare a badare a entrambi. Un giorno, si imbatte in un vecchio - Howard Bowditch - che vive recluso con il suo cane Radar in una grande casa in cima a una collina, nota nel vicinato come «la Casa di Psycho». C'è un capanno nel cortile sul retro, sempre chiuso a chiave, da cui provengono strani rumori. Charlie soccorre Howard dopo un infortunio, conquistandosi la sua fiducia, e si prende cura di Radar, che diventa il suo migliore amico. Finché, in punto di morte, il signor Bowditch lascia a Charlie una cassetta dove ha registrato una storia incredibile, un segreto che ha tenuto nascosto tutta la vita: dentro il capanno sul retro si cela la porta d'accesso a un altro mondo. Una realtà parallela dove Bene e Male combattono una battaglia da cui dipendono le sorti del nostro stesso mondo. Una lotta epica che finirà per vedere coinvolti Charlie e Radar, loro malgrado, nel ruolo di eroi. Dal genio di Stephen King, una nuova avventura straordinaria e agghiacciante, una corsa a perdifiato nel territorio sconfinato della sua immaginazione.

Un libro con una favola oscura? Eccomi presente!
In effetti di questo si tratta, su questo non ho avuto nessunissima aspettativa disattesa, anche se vogliamo dirla tutta se dovessimo prendere le vere edizioni delle fiabe risulterebbero tutte dalle tinte un po' fosche. 
In fin dei conti King non ha portato nulla di nuovo, ma non è questo il problema (fosse solo questo non sarei qui a lamentarmene, volevo un libro che avessi i toni di una favola dark e così è stato), ma il vero lato dolente è che sembra scritto da uno scrittore alle prime armi, miseriaccia!
La storia inizia in maniera molto lenta per poi arrivare a essere un uragano in piena in cui succede letteralmente di tutto e a cui ho fatto fatica a stare dietro, non dimentichiamo anche le cose inutili messe solo per allungare il libro? Probabilmente sì.
Spesso si dice che nei libri non si dica mai quando i personaggi vadano in bagno, esiste un motivo: non interessa a nessuno.


Inizia tutto con Charlie, il suo drammatico evento e il suo miracolo personale. Una preghiera che lo spinge a compiere atti buoni per riscattarsi e questo a piccoli passi lo porta nel giardino del signor Bowditch e a salvarlo da quella che sarebbe stata una morte certa. Da qui entriamo nella quotidianità di Charlie e del suo affezionarsi all'anziano signore e soprattutto all'anziana cagnolina, Radar. Non vi sono avvenimenti eclatanti, procede tutto con molta calma e vi dirò sul momento non mi dava neanche troppo fastidio, ma poi è arrivato il punto di svolta: il signor Bowditch muore e tutto precipita.
Charlie si rende conto che la vita di questo burbero e solitario anziano ha dei lati misteriosi e quando questi vengono a galla per il ragazzo si aprono le porte di un nuovo mondo, letteralmente.
Un luogo magico, misterioso, ma anche oscuro in cui esiste una meridiana capace di far ringiovanire o invecchiare ed è questo che lo spinge a varcarne le porte (ma anche una buona dose di curiosità), anche la vita di Radar si sta spegnendo e lui deve fare di tutto pur di salvarla.

Il mondo creato da King ha dei toni che prendono spunto un po' da diversi classici fiabeschi come Oz o il Paese delle Meraviglie, luoghi dai tratti un po' bizzarri che si riflettono soprattutto nei personaggi secondari che, a mio parere, sono il punto forte del libro e riescono perfino a essere meglio caratterizzati del personaggio principale.
Ecco, Charlie è difficile da comprendere. In una fiaba risulterebbe essere l'eroe, il principe senza macchia e senza paura, ma qui assume quasi (sottolineo quasi) i contorni dell'antieroe, agisce come se fosse spinto da una rabbia primordiale e avesse un lato oscuro che opprime in continuazione, ma questo è il suo aspetto più interessante, il resto...no.
Ci sono delle cosine che sono prive di senso e che a tratti risultano (lasciatemi passare il termine gggiovane) cringe. Mi interessa sapere che alla fine il protagonista non è più vergine? Ha apportato qualcosa alla storia visto che è stata qualcosa buttata un po' da nulla? No.

A un certo punto sembra che i pezzi del puzzle plasmato da King siano messi un po' alla rinfusa, giusto per porre una conclusione a tutto, o forse no. Forse tirerà ancora fuori qualcosa da questo folle mondo che ha creato, chi lo sa.
Spero, però, che si riprenda!
Tolti giusto un paio di elementi, questo libro mi ha solo fatto venire il mal di testa.

VOTO FINALE
☆☆ e mezzo su cinque

Non è andata bene.

Alla prossima,


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