Che caldo fa?
No, è brutto pure scrivere al pc perchè brucia! Quindi cerco di sbrigarmi!
di Adam Silvera
Editore: Il castoro
Pagine: 354
Prezzo: 16,00
Okay, Okay.
Pensavo di emozionarmi, di piangere pure l'acqua del battesimo leggendo questa storia e in fondo le premesse erano quelle, no?
Invece no.
Nessuna emozione, nessuna lacrima. L'unica acqua che ho sentito sul mio viso è stato il sudore (fa caldo) e c'è da dire che io sono parecchio emotiva, lo sapete bene. Invece niente.
Sono rimasta delusa. Parecchio.
La storia di Rufus e Mateo e di come le loro esistenze e le loro morti si siano intrecciate mi ha lasciato a tratti indifferente, quasi da sentirmi una cattiva persona perché fin da subito è chiaro che i due moriranno, questo è il loro destino, questo è stato predetto loro da Death-Cast, un servizio che grazie a dei mezzi non precisati avvisa un individuo della propria morte 24 ore prima.
Un suono emesso dal cellulare suona come una condanna a morte per i due ragazzi.
Mateo che in fondo in fondo non ha mai vissuto, sempre troppo timoroso per dare una svolta alla propria vita vede in questa sentenza definitiva un punto di inizio (o meglio di fine?) per mostrarsi più coraggioso.
Rufus invece ha perso la sua famiglia, creandosene un'altra fatta di amici, ma in un certo qual modo perdendo le sue radici ha perso un po' se stesso.
Il loro incontro sarà una svolta per le loro vite, insieme così diversi si completeranno a vicenda vivendo le loro ultime ore, supereranno le loro paure, faranno pace con le ombre che si portano dentro e creeranno un legame speciale.
Tutto questo in meno di 24 ore.
Sembra assurdo, ma mica tanto, in fondo se si ha la morte alle calcagna ogni attimo vissuto diventa più eterno, più vissuto.
L'ultima notte della nostra vita non è proprio un brutto libro, ma non è stato quello che mi aspettavo. È un inno alla vita, al vivere il presente, ma l'emozione dov'è?
Ovviamente parlo per me. Non so dove sia stato l'inghippo, forse nella presenza di più PoV anche di personaggi buttati un pochetto a caso, forse perché sapevo fin da subito come sarebbe finito, ma boh...
...non so neanche se sia uno di quei libri che mi porterò nel cuore. Forse no.
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