Bentornati per una nuova recensione!
Spoiler: non sarà positiva. AHI AHI AHI AHI!
Che dramma. Per me, ci sono rimata male.
La biblioteca di mezzanotte
di Matt Haig
Editore: Edizioni e/o
Pagine: 329
Prezzo: 18,00
Ve lo dico chiaro e tondo: sono delusa, ecco.
Questo libro non mi ha lasciato niente e da questo nasce la mia profonda disillusione perché ci credevo e invece? Niente, assolutamente nulla.
Ormai cerco di non avere grosse aspettative sui libri, ma ci sono rimasta lo stesso...male.
Di Matt Haig avevo già letto Come fermare il tempo e mi era piaciuto un bel po' e in più seguendo l'autore su Instagram credevo in due cose: che mi avrebbe fatta riflette e che mi avrebbe fatta emozionare, sulla prima niente da dire, sulla seconda...be', credo che il mio cuore abbia avuto qualche sussulto solo per la morte del gatto (niente spoiler).
Non mi ha lasciato assolutamente nulla ed è un qualcosa che mi stranisce perché di solito libri con storie del genere mi rendono molto empatica, mi emozionano, mi danno qualcosa e invece la storia di Nora mi ha annoiata.
È un susseguirsi di vite, di fatti quasi ridondanti tra loro.
Quello che accade a Nora ha dello straordinario: la sua vita procede è mera e pura sopravvivenza, nessuna scintilla, niente che possa spingerla a viverla e in fondo lei di questa vita ha un po' paura e allora spinta da un'estrema malinconia decide di interromperla ed è allora che succede lo straordinario. Arriva alla Biblioteca di mezzanotte luogo in cui il tempo di ferma e non è vita e neanche morte, esiste e basta, ed è qui che alla protagonista viene data la possibilità di poter rivivere la sua vita mille e mille volte potendo scegliere tutti quei "e se..." che non ha mai avuto il coraggio di vivere, attraverso dei libri che narrano tutte le sue altre vite.
In fondo, l'esistenza di Nora è una continua escalation di rimpianti tutto perché non ha mai avuto il coraggio di buttarsi, forse per paura di deludere chi aveva intorno.
Con Nora non è semplice empatizzare, può risultare lagnosa, noiosa, antipatica e scostante ma tutto questo è dato da un muro che si è creata per non farsi scalfire dalla vita, una barriera che nonostante tutto non l'ha protetta dal suo nemico numero uno: Nora stessa.
Non è lei (o la sua caratterizzazione) il problema principale di questo libro, ma il fatto che sembra sempre di essere allo stesso punto. Sceglie un libro, vive la vita che non ha mai vissuto e piano piano si accorge dei suoi sbagli il che non sarebbe neanche male se non fosse narrato come una semplice dimostrazione dei fatti e ho trovato tutto molto...asettico, vuoto, privo di emozioni.
L'idea non è male, non lo è per niente, lascia davvero molti spunti di riflessione sui rimpianti, sulla vita stessa e su come le decisioni che prendiamo possano influenzarla e soprattutto come noi stessi influenziamo lei, non è l'opposto.
Peccato che l'autore dilunghi il brodo con discorsi a tratti inconcludenti...
...tutto il discorso sul mulitiverso solo se sei Doctor Strange, per favore.
E poi, sì, ci sono parecchie frasi fatte che sembrano uscite fuori da un libro di autoaiuto e io odio tanto quei libri, ma tanto!
E sono delusa, l'ho detto che sono delusa???
Continuerò a seguire Matt Haig su Instagram, ma leggere un altro suo libro? Mah.
Niente, credo di aver trovato più difetti che altro mentre scrivevo la recensione e quindi, a malincuore, il mio voto è:
Chissà cosa mi riserva il prossimo libro!
Con quella carinissima gif in alto apparsa nell'anteprima del post non ho potuto fare a meno di cliccare e fiondarmi a leggere la tua recensione!
RispondiEliminaAmmetto di essere rimasta sorpresa seguendo le stories su instagram perché avevo sempre sentito parlare benissimo di questo libro, ma ora sono più titubante ... probabilmente leggerò comunque questo romanzo per curiosità, ma cercherò di tenere basse le aspettative!
Avevo un brutto presentimento nei riguardi di questo romanzo. A quanto pare non ho sbagliato nemmeno questa volta!
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