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giovedì 9 gennaio 2020

|Recensione in anteprima| I bambini di Svevia di Romina Casagrande

TANTI AUGURI A ME!
TANTI AUGURI A MEEEEEEE!
Ebbene, oggi la qui presente invecchia...o forse resto sempre ggggiovane, chissà.
Bene, una fetta di torta a tutti e parliamo di quello che effettivamente vi ha portato qui; un libro.
Secondo libro bello dell'anno!
E ADESSO HO PAURA DI INIZIARNE UN TERZO, DI SOLITO DOPO DEI LIBRI BELLI ARRIVANO LE FREGATURE.

Un grazie alla Garzanti per l'invio del libro e anche di altre cosine carine!

I bambini di Svevia
di Romina Casagrande
Editore: Garzanti
Pagine: 400
Prezzo: 18,60
Link d'acquisto: Amazon
Protetta dalle mura di una casa nascosta dal rampicante, Edna aspetta un segno. Da sempre sogna il giorno in cui potrà mantenere la parola data. L'unico a farle compagnia è Emil, un pappagallo dalle grandi ali blu. Non le è mai servito altro. Fino a quando una notizia la costringe a uscire dall'ombra e a mettersi in viaggio. È arrivato il momento di tener fede a una promessa a lungo disattesa. Una promessa che lega il suo destino a quello dell'amico Jacob, che non vede da quando erano bambini. Da quando, come migliaia di coetanei, furono costretti ad affrontare un terribile viaggio a piedi attraverso le montagne per raggiungere le fattorie dell'Alta Svevia ed essere venduti nei mercati del bestiame. Scappati dalla povertà, credevano di trovare prati verdi e tavole imbandite, e invece non ebbero che duro lavoro e un tozzo di pane. Li chiamavano «bambini di Svevia». In quel presente così infausto, Edna scoprì una luce: Jacob. La loro amicizia è viva nel suo cuore, così come i fantasmi di cui non ha mai parlato. Ma ora che ha ritrovato Jacob, è tempo di saldare il suo debito e di raccontare all'amico d'infanzia l'unica verità in grado di salvarli. Per riuscirci, Edna deve tornare dove tutto ha avuto inizio per capire se è possibile perdonarsi e ricominciare. Lungo antiche strade romane e sentieri dei pellegrini, ogni passo condurrà Edna a riscoprire la sorpresa della vita, ma al contempo la avvicinerà a un passato minaccioso. Perché anche la fiaba più bella nasconde una cupa, insidiosa verità. I bambini di Svevia è un romanzo indimenticabile. Per la capacità di leggere l'animo umano con profondità ed empatia. Per il coraggio di far luce su un capitolo poco conosciuto della storia italiana, quello dei bambini che, per tre secoli e fino alla seconda guerra mondiale, venivano venduti dalle famiglie per lavorare nelle fattorie dell'Alta Svevia. Per la protagonista, Edna, un personaggio vivido e coinvolgente. Una storia che è un tuffo in un mondo in cui la natura dice più delle parole e in un passato dimenticato che chiedeva di essere raccontato.

Focus on
Conoscete i Bambini di Svevia
Io prima della lettura di questo libro no.
Ammetto la mia ignoranza, ma non ne avevo mai sentito parlare, a volte la storia mette in risalto altro facendo dimenticare alcuni avvenimenti. Purtroppo.
Per Bambini di Svevia si intendono quei bambini provenienti da famiglie povere venduti a proprietari terrieri in Svevia per lavori stagionali.
Bimbi piccoli o ragazzi un po' più grandi che facevano un viaggio tra le montagne e poi venivano acquistati in base alle loro caratteristiche fisiche.
Alcuni tornavano a casa, altri no.

«Torneremo a casa, te lo prometto», le disse lui, lo sguardo concentrato sulle ombre che si muovevano fa i rami.
«Insieme», promise lei.

Una promessa nata da due bambini, Edna e Jacob.
Due bambini uniti da un destino crudele, beffardo. Un destino che li dividerà.
Conosceremo la storia dell'amicizia tra i due ragazzi poco a poco, il modo in cui si sono incontrati, come sono diventati la forza l'uno dell'altra e poi come sono stati divisi, ma prima inizierà un viaggio, quello di Edna.
Un viaggio a ritroso per cercare di mantenere la sua promessa.
Edna, cara Edna!
È stato così bello conoscerti! Scoprire il mondo attraverso i tuoi occhi ormai anziani, ma non per questo privi di vita e curiosità!
Dovete sapere che la nostra cara protagonista è una vecchietta (ma non la definirei neanche tale) che alla soglia dei novant'anni grazie a un segno del destino decide di fare un viaggio: mette tutto quello che le serve in una sacca, prende il pappagallo Emil e dal Trentino arriva in Germania.
Ripercorre gli stessi passi, a ritroso, che anni prima fece per tornare a casa, un cammino lungo, difficile, tra le montagne e i boschi, tutto pur di tornare da Jacob, tutto pur di dire tutto quello che non è riuscita a dirgli anni fa.
Tutto pur di portargli Emil, quel pappagallo che per loro è stato come un piccolo miracolo.

Immaginate la figura di questa donna che percorre tutti questi chilometri, immaginate di fare lo stesso viaggio, riuscite anche solo a pensarci?
PROBABILMENTE IO SAREI FINITA IN QUALCHE FOSSO E TANTI SALUTI.
Edna non vorrà essere aiutata, non vorrà ricorrere a mezzi che potrebbero portarla prima a destinazione, ma vuole fare affidamento solo su se stessa. Per molti potrebbe essere solo matta, o solo molto anziana, ma per lei ogni passo che la porta da Jacob ha un significato ben preciso, una promessa da mantenere, ritrovare un'amicizia che l'ha salvata.

Commovente, emozionante, un'avventura fantastica.
I bambini di Svevia è tutto questo!
Per me è stato come mettere uno zaino in spalla e camminare passo passo con Edna credendo sempre in lei, fidandomi ciecamente. Ho conosciuto luoghi nuovi e insieme a lei ho fatto incontri molto particolari, persone che non si fermano alle apparenze, non pensano che una donna con un pappagallo sia fuori di testa, ma l'aiutano, l'accolgono e la fanno sentire parte di qualcosa.
Edna che ha sul corpo cicatrici invisibili che non le permettono di fidarsi completamente di qualcuno  capisce che una mano amica può trovarsi ovunque, anche nelle persone meno probabili. Come una banda di motociclisti.

"Chi mostra paura ha meno probabilità di sopravvivere. E abbiamo imparato tanto bene la lezione, che è tutto un gioco a camuffare quello che siamo e a vedere riflesse negli altri le paure che noi nascondiamo."

Avevo già avuto modo di leggere qualcosa nato dalla penna di Romina Casagrande, come per Lontano da te ho avuto tra le mani una lettura che intreccia vite ed emozioni scritta in modo tale che queste riescano ad entrare perfettamente nel cuore di chi legge, anzi ho trovato che in questo libro la sua prosa sia ancora più capace di creare un legame con il lettore.
I bambini di Svevia è un libro che non va letto, ma vissuto.
Edna sarà uno di quei personaggi che vi entrerà nel cuore, con il suo coraggio, il suo temperamento e la sua caparbietà vi mostrerà che l'età non è un limite, che l'amicizia non conosce confini, che la vita e il destino trovano sempre il modo di sorprenderci.
Capirete che la vita è sempre fatta di infinite possibilità.

Potrei dirvi di tutto, potrei usare parole su parole per dirvi di leggere questo libro, ma forse le parole non bastano.

VOTO FINALE
★★★★★ su cinque

Però sapete una cosa? Sapete cosa ho pensato non appena ho finito questo libro?
"Lo farei leggere alla nonna". Già è uno di quei libri che le avrei fatto leggere, sono sicura che le sarebbe piaciuto tanto e forse un po' si sarebbe rivista in Edna.


Spero di avervi fatto venire voglia di leggere questo libro, davvero.
Sapete bene che non vi consiglio libri tanto per dire.

Detto questo, vi saluto!






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1 commento:

  1. Il libro e' stato molto bello raccontando una storia che non si poteva immaginare in questi luoghi. La bellezza della natura non risparmia nessuno. Addolora pensare che in tutti i tempi bambini sono sempre oggetto di soprusi.
    Complimenti per la scrittura mai caduta nei sentimentalismi e cosi' piena di verde e di colori che arricchiscono gli animi.
    Una curiosita': cosa e'successo al giardino della casa foderata di rampicante della signora Edna.?

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