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mercoledì 17 maggio 2017

|In nome della Strega| Le otto montagne di Paolo Cognetti |Recensione|


Buongiorno miei cari lettori!
Oggi sono qui per dare il via ad un evento organizzato da Annamaria alias La Contessa rampante che ringrazio davvero tanto per avermi contattato. ♡
Il compito di dare "inizio alle danze" è stato affidato alla sottoscritta e spero che Annamaria non se ne penta! lol
Detto questo vi illustro un po' in cosa consiste: qualche settimana fa sono stati annunciati i 12 finalisti del Premio Strega e il 6 luglio verrà annunciato il vincitore, durante questo periodo 12 blog vi terranno compagnia recensendo ognuno di questi libri, ma non finisce qui, la buona Contessa a fine evento metterà in palio uno dei 12 libri finalisti a chi avrà partecipato con più costanza, contenti?
Perciò non perdetevi nessuna tappa, mi raccomando!

Il finalista di cui vi parlerò oggi è....


Le otto montagne
di Paolo Cognetti
Editore: Einaudi
Pagine: 199
Prezzo: 18,50 euro
Link d'acquisto: Amazon
Pietro è un ragazzino di città, solitario e un po' scontroso. La madre lavora in un consultorio di periferia, e farsi carico degli altri è il suo talento. Il padre è un chimico, un uomo ombroso e affascinante, che torna a casa ogni sera dal lavoro carico di rabbia. I genitori di Pietro sono uniti da una passione comune, fondativa: in montagna si sono conosciuti, innamorati, si sono addirittura sposati ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo. La montagna li ha uniti da sempre, anche nella tragedia, e l'orizzonte lineare di Milano li riempie ora di rimpianto e nostalgia. Quando scoprono il paesino di Grana, ai piedi del Monte Rosa, sentono di aver trovato il posto giusto: Pietro trascorrerà tutte le estati in quel luogo "chiuso a monte da creste grigio ferro e a valle da una rupe che ne ostacola l'accesso" ma attraversato da un torrente che lo incanta dal primo momento. E li, ad aspettarlo, c'è Bruno, capelli biondo canapa e collo bruciato dal sole: ha la sua stessa età ma invece di essere in vacanza si occupa del pascolo delle vacche. Iniziano così estati di esplorazioni e scoperte, tra le case abbandonate, il mulino e i sentieri più aspri. Sono anche gli anni in cui Pietro inizia a camminare con suo padre, "la cosa più simile a un'educazione che abbia ricevuto da lui". Perché la montagna è un sapere, un vero e proprio modo di respirare, e sarà il suo lascito più vero: "Eccola li, la mia eredità: una parete di roccia, neve, un mucchio di sassi squadrati, un pino". Un'eredità che dopo tanti anni lo riavvicinerà a Bruno.


"Qualunque cosa il destino, abita nelle montagne che abbiamo sopra la testa."

Durante la lettura di questo libro se chiudevo gli occhi potevo quasi immaginare di essere lì, in montagna, tra i boschi con il vento che mi sferzava il viso e gli alberi tutti intorno, una sensazione che pervade tutto il libro e non si scrolla di dosso neanche quando viene chiuso. Questo è sicuramente dovuto alle minuziose descrizioni presenti in tutto il libro, l'occhio di Pietro ci guida per tutta la sua vita in questa montagna che l'ha conquistato fin da bambino e l'ha visto crescere e cambiare, descrizioni che dopo un po' possono venire a noia e ogni tanto i miei occhi saltavano qualche riga ogni tanto, giusto un po', ma forse senza quelle descrizioni non mi sarei immaginata così bene il contesto in cui si svolge questo libro. Chissà.
Le descrizioni, però, non sono l'unica cosa presente, in questo libro abbiamo anche una storia, quella di Pietro e la sua famiglia che ha radici nella montagna come un albero che non ha intenzione di sradicarsi.
Pietro deve il suo amore per la montagna al padre, un uomo che più una passione ha una vocazione per questo luogo, per lui bisogna arrivare in cima, è lì che trova la vera pace, per il figlio invece l'altezza è un problema: arrivato ad un certa altitudine iniziano a tremargli le gambe e lo stomaco non trattiene più nulla, ma col tempo si abitua, con il tempo gli passa e la sua passione cresce e rafforza anche il rapporto con il padre, un rapporto che però resta sempre in bilico, che vedrà momenti di alti e bassi fino alla fine.
La montagna regala al nostro protagonista anche un altro legame, un amico: Bruno un ragazzino che vive in mondo di adulti e che trova in Pietro quasi un fratello minore a cui insegnare quello che la montagna ha da offrire, i suoi segreti e i suoi tesori. Pietro e Bruno sono compagni di avventure. 
Però Pietro crescendo si allontana dai quei luoghi che lo hanno visto crescere e vive dei momenti di confusione, dei momenti in cui non sa bene cosa fare della sua vita, i suoi sono sempre dei legami a breve termine. La montagna continua a chiamarlo, torna da lei, ma ha la curiosità di scoprirne di nuove  e così la sua vita diventa un viaggio tra i luoghi della sua infanzia e i luoghi della sua vita adulta, e anche quando il rapporto con Bruno sembrava perso per sempre rinasce fra quelle montagne...fino alla fine.

Quello di Cognetti è un libro ben scritto, forse con troppe descrizioni, ma con una storia fatta di bei personaggi le cui storie sembrano uscire dalle pagine, nonostante non siano descritti fisicamente, il loro carattere viene subito fuori.
Un libro che mi sento di consigliarvi se avete la passione per la montagna perchè sicuramente vi piacerà.

VOTO FINALE
 ☆☆☆ e mezzo su cinque

Ecco qui, spero di avervi almeno un po' incuriosito!
Per questa tappa e tutto vi do l'appuntamento a domani con Susy di I mie i magici mondi che ci parlerò di La più amata di Teresa Ciabatti, ma per non perdere neanche una recensione vi lascio il calendario ti tutto l'evento, non dimenticate di commentare!


Sempre con tanto amore,

6 commenti:

  1. Cara Grazia, non mi pento per niente di aver dato a te l'onere di iniziare queste 12 tappe, anzi ne sono felice perché hai iniziato con il "botto" attraverso questo libro che é uno dei più interessanti tra i finalisti in gara. Devo essere sincera, non sono una grande amante delle descrizioni neanche io, proprio per questo a volte mi capita di saltarle. Nonostante questa piccola pecca, però, il libro rimane davvero interessante, introspettivo e con una storia che lega un padre ed un figlio, che quindi credo sia molto emozionante. Ti ringrazio davvero tanto di averci parlato di questo romanzo e per aver deciso di partecipare con tanto entusiasmo a questo piccolo progetto. Grazie, grazie e ancora grazie <3

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  2. Ciao :) anche io partecipo a questo progetto e devo dire che il libro che hai recensito mi ispira molto, forse perché sono anche io cresciuta circondata dai monti,chissà :) comunque un inizio con i fiocchi!
    Ci leggiamo presto!

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  3. Questo è un libro che potrebbe piacermi, la tua recensione me lo conferma

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