Recensione La Repubblica del drago di R.F. Kuang

Emh...emh...c'è qualcuno?
Io ci sono!
Sto scrivendo davvero poche recensioni, ma sto anche leggendo pochi libri e quindi ecco qui.


Oggi tocca a un secondo libro di una trilogia che vale la pena leggere, davvero. Fidatevi.

La Repubblica del drago
di R.F. Kuang
Serie: The Poppy war #2
Editore: Mondadori
Pagine: 624
Prezzo: 24,00

Già tre volte nella sua storia il Nikan ha dovuto combattere per sopravvivere alle sanguinarie Guerre dei papaveri. Il terzo conflitto si è appena spento, ma Rin, guerriera e sciamana, non può dimenticare le atrocità che ha dovuto commettere per salvare il suo popolo. E ora sta scappando, nel tentativo di sfuggire alla dipendenza dall'oppio e agli ordini omicidi della spietata Fenice, la divinità che le ha donato i suoi straordinari poteri. Solo un desiderio la spinge a vivere: non vuole morire prima di essersi vendicata dell'Imperatrice, che ha tradito la sua patria vendendola ai nemici. E l'unico modo per farlo è allearsi con il signore di Lóng, discendente dell'ultimo Imperatore Drago, che vuole conquistare il Nikan, deporre l'Imperatrice e instaurare una repubblica. Né l'Imperatrice, né il signore di Lóng, però, sono ciò che sembrano. E più Rin va avanti, più si rende conto che per amore del Nikan dovrà usare ancora una volta il potere letale della Fenice. Non c'è niente che Rin non sia disposta a sacrificare per salvare il suo paese, e ottenere la sua vendetta. Così si getta di nuovo nella lotta. Perché in fondo lottare è ciò che sa fare meglio.

Inizio senza indugi dicendovi che l'autrice sa il fatto suo, sa scrivere e soprattutto sa quel che scrive, può sembrare scontato, ma non lo è. Credetemi.

Come nel precedente libro (La guerra dei papaveri) si nota il lavoro e la cura messa dietro questa storia: mi sono sentita presa per mano e accompagnata passo passo in questo mondo orientale che mischia realtà e misticismo. La Repubblica del drago ancora una volta mi fa comprendere che i libri con una storia che si basa sulla strategia militare e politica sono quelli che mi catturano più la mia attenzione, ma ovviamente devono avere una buona struttura e questo ce l'ha.

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Ancora una volta Rin è il personaggio che più trova spazio e come nel primo libro ho fatto fatica a comprenderla e stare dietro alle sue emozioni che sembrano letteralmente andare sulle montagne russe. Sulle sue spalle sembra poggiare il destino dell'intero Impero: se prima il suo scopo era annientare la Federazione, ora è distruggere l'Imperatrice che si è rivelata essere una traditrice, una governante capace di pensare a un bene superiore anche se questo significa sacrificare i più deboli. 

In Rin, come il fuoco che la pervade e la rende invincibile, scorrono rabbia e la voglia estrema di vendicare Altan che tormenta i suoi incubi. Non sarebbe dovuto morire, non avrebbe dovuto sacrificare la sua vita tutto questo aspettava alla ragazza. Il senso di colpo la logora.

Vendetta. Libertà.
Ma Rin non sa come muoversi, i suoi piani con i cike (gli sciamani che rispondono ai suoi ordini) sono mossi da una certa irruenza e come tali non riescono nello scopo ed è così che trovano qualcuno che li guida, qualcuno che...be' vede nella giovane ragazza un'arma invincibile: un signore della guerra, Yin Vaisra, il padre di Nezha che torna nella storia e sarà un elemento che avrebbe potuto arricchirla, ma non spicca come mi sarebbe piaciuto.
Uno dei principali "difetti" di questi due libri è che non si concentrano quando dovrebbero sugli altri personaggi, restano sullo sfondo fanno quasi fatica a emergere nonostante le loro caratteristiche siano molto particolari. Nezha per esempio nasconde molto più di quel che mostra, ma...non è dato sapere fino in fondo cosa sia. Tutto è troppo concentrato su Rin, tutto ruota in maniera costante e quasi asfissiante, capisco che sia la protagonista, ma anche meno.
È un personaggio dalle tante sfaccettature, così tante che ho fatto fatica a inquadrarla dopo ben due libri, posso dire che non rientra tra i miei personaggi preferiti di sempre, ma ho ancora un libro davanti. Chissà.
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Invece per quanto riguarda la storia, come mi ho già detto, si presenta ben costruita. Il mondo in cui è ambientata prende ancora più forma soprattutto nella struttura politica e in quello che questa nasconde, non mancano i segreti e i sotterfugi. La rete di macchinazioni sia politiche e militari che si viene a creare è senza dubbio il fattore più interessante della storia, il fatto che sia intrisa da una certa dose di misticismo la rende solo più affascinante.
Il lettore come la stessa protagonista viene messo a conoscenza poco a poco di quel che succede e alla fine il colpo di scena è dietro l'angolo. BOOM! Su questo si poggiano le basi per il terzo libro che adesso son curiosa di scoprire come l'autrice deciderà di concludere, spero non rovini tutto potrei letteralmente urlare!

Ah, un'altra piccolo appunto: ho incontrato alcune parti un po', umh...statiche all'inizio e nella parte centrale, succede poco o nulla e rendono la lettura un po' piatta. Niente di grave, ma sicuramente sarebbe stato meglio non ci fossero.

La Repubblica del drago è un libro che parla di guerra e vendetta e narra di come la prima sia un pretesto per i potenti di mettere in ginocchio i più deboli e di come questi poi cerchino immancabilmente la seconda.
L'odio è un cerchio che non conosce fine.
L'egoismo lo nutre.

Tra queste pagine troverete azione, introspezione, magia capace di unire con ciò che si crede divino e il sangue. Quello non manca.

VOTO FINALE

★★★★ su cinque

Se eravate indecisi se continuare o meno questa trilogia, cosa state aspettando???

Ci vediamo alla prossima!

Se volete acquistare il libro: