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lunedì 28 ottobre 2019

|Recensione| Frankenstein di Mary Shelley

Con questo lunedì inizia la settimana da bbbbbbbbrrrrrivido!
Pronti per Halloween?
Per me questa ricorrenza significa guardare film e leggere libri a tema, niente di più e niente di meno. La mia tradizione è questa, non andare in giro travestiti...poi adesso come minimo mi becco pagliacci a ogni angolo.
AIUTO. AIUTO. AIUTO.
Comunque, inizio con Frankenstein un classico della narrativa horror che ancora mi mancava e sono stata completamente sorpresa.

Frankenstein
di Mary Shelley
Editore: Rizzoli (Bur)
Pagine: 258
Prezzo: 16,00
Opera fondamentale per lo sviluppo del genere horror e di quello fantascientifico, la storia del giovane Frankenstein che riesce a dar vita a una "creatura" assemblata con parti di cadaveri colpisce ancora oggi per l'attualità delle questioni affrontate, dalla sfida dell'uomo ai limiti posti dalla natura al desiderio di poter sfuggire alla morte. In questa edizione di pregio, il mondo perturbante del romanzo trova perfetta rappresentazione nelle visioni di Lynd Ward, tra i fondatori della graphic novel statunitense, definito dallo stesso Art Spiegelman "uno dei più eminenti e completi artisti americani".

LA MIA EDIZIONE NON È PIÙ IN COMMERCIO, MA QUESTA QUI HA LA STESSA TRADUZIONE ED  È ANCHE ILLUSTRATA ED È FIGHISSIMA.
Nella mia mente di bambina, taaaanto tempo fa, Frankenstein è sempre stato il mostro, quel mostro  dalle fattezze simili a quelle di uno zombie, poi solo anni dopo ho scoperto che in realtà Frankenstin  non era il nome del mostro, ma del suo creatore.
Sapete una cosa?
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Ancora una volta, alla veneranda età di 25 anni, questo personaggio ha saputo ancora una volta sorprendermi. Mi aspettavo la storia di un mostro orribile e invece più leggevo e più mi trovavo dinanzi una storia umana, molto umana. La Shelley ha dato sì vita ad una storia dove il tema centrale è la creazione del mostro, ma al suo interno è possibile scorgere il suo studio dell'animo umano.

Il racconto si suddivide in tre narrazioni che si susseguono, prima quella di un ragazzo che, in forma epistolare, racconta alla sorella la sua partenza per cercare gloria al polo dove incontra la misteriosa figura di Victor (nel mio libro Vittorio, ma mi fa troppo strano. LOL) che racconterà la sua storia fin dall'infanzia e poi uno stralcio del racconto visto dalla parte del mostro.
Interessante scoprire cosa abbia spinto Victor alla creazione della Creatura, la sua sete di eguagliare e di superare studiosi della scienza e della natura, una ricerca della grandezza spinta dalla voglia di far vedere di cosa è capace a chi ha denigrato i suoi studi: dare la vita.

Non appena gli occhi della sua Creatura si aprono, però, la soddisfazione segue lo sconcerto. Victor si rende conto che quella cosa a cui ha donato la scintilla della vita è un essere dalla fattezze mostruose, un abominio, è così che il Creatore rinnega la Creatura e questa sarà solo l'inizio della storia che intreccerà questi due personaggi.

Da una parte vi sta Victor, lo scienziato che ha sfidato le leggi della natura e dell'altra il mostro, nato solo per far sentire quasi onnipotente il primo. Leggendo ho davvero sviluppato una forte antipatia nei confronti di Victor e una pena estrema per la Creatura, questa non ha scelto di vivere, non ha scelto di avere l'aspetto che ha, ma non appena apre gli occhi si trova rifiutata da chi lo ha generato. Nel suo racconto sono molto vivide le sue buone intenzioni, la sua voglia di essere considerato al pari di tutti gli esseri viventi. Il mostro nonostante le sue fattezze dimostra molta umanità, cerca un approccio al mondo umano con l'ingenuità di un bambino e ogni volta viene allontanato nel suo aspetto e così nel suo cuore che in cui era nato amore si instilla il seme della vendetta.

Sono rimasta anche sorpresa dallo stile di Mary Shelley, non so perchè ma mi aspettavo qualcosa di prolisso e a tratti anche noioso e invece ho finito il libro in meno di un giorno, una narrazione che 
 forse l'unica pecca è un dilungarsi troppo su un fatto  che sarebbe potuto essere riassunto in meno.
Un libro che mette in risalto le debolezze dell'uomo, la sua paura del diverso e da vita a un libro che non spaventa per al presenza del mostro, ma porta a riflettere sulle insidie della mente e del cuore umano.
La domanda che mi è sorta alla fine è stata: il mostro sarebbe diventato tale se fosse stato trattato in modo diverso?

VOTO FINALE
★★★★ e mezzo su cinque

Adesso è nata in me una certa voglia di scoprire di più sulla vita della Shelley, ho letto qualcosina su Wikipedia, ma devo saaaapere di più.
Voi avete letto questo libro?

Alla prossima,

8 commenti:

  1. Sinceramente no, ma potrei darci una letta; grazie per la recensione

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  2. Ancora no, anche se vorrei recuperarlo. L'edizione bur deluxe sembra magnifica!

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  3. Ho amato profondamente questo libro. Un classico intramontabile.

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  4. Sono capitato nel tuo blog xké avendo noleggiato in biblioteca il medesimo titolo(rimanendo sulla barra antica romanziera ottocentesca inglese e non), nel mio immaginario mary shelley era un'altra grande avventura come Dracula di B. Stoker (consigliatissimo!) mi è arrivata la versione integrale ma!, x ragazzi del battello a vapore,è di 251pag ma dopo iniziali 64 (scettico) ne sono rimasto esterrefatto di quanto medesima versione sia inizialmente sterile di dialoghi diretti fra personaggi o frettolosa nel descriverne l'avvenuta al mondo della creatura, scusa vengo al sodo, è così punto e basta o la versione del battello a vapore x ragazzi è più stringata e meno fedele al suo originale, xké se fosse così non vado avanti, lo restituisco e "pretendo" una versione x adulti. Avendone 39, l'età x la fantasia non è un d'attore determinante, ma credo influisca nella scelta logica dei titoli che intendo portare a ritroso. Grazie e scusa se sono stato prolisso, ma credo tu possa capirmi la "sofferenza" nel errare un titolo che non ce lo sentiamo nostro come una pelle artigianale!

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