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martedì 29 gennaio 2019

L'ipotesi del male di Donato Carrisi |Recensione|

Ma guarda un po', solo nel mese di gennaio ho letto un giallo e ben tre thriller!
Mi viene da pensare: sarà forse questo il motivo per cui faccio fatica ad addormentarmi? Capite, di solito non è che dormi molto, ma in questo ultimo periodo non riesco a chiudere gli occhi se non si fa una certa ora. Sarà per caso perchè devo sapere assolutissimamente sapere come va a finire il libro?
Sono sicura di no!
Però adesso lasciate che vi parli del libro di oggi!


L'ipotesi del male
di Donato Carrisi
Serie: Mila Vasquez #2
Editore: Longanesi
Prezzo: 12,00
Link d'acquisto: Amazon
C'è una sensazione che tutti, prima o poi, abbiamo provato: il desiderio di sparire. Ma per alcuni non è solo un pensiero passeggero.. Diviene un'ossessione che li divora e li inghiotte. Queste persone spariscono nel buio. Nessuno sa perché. Nessuno sa che fine fanno. E quasi tutti presto se ne dimenticano. Mila Vasquez invece è circondata dai loro sguardi. Ogni volta che entra nell'ufficio persone scomparse - il Limbo - centinaia di occhi la fissano dalle pareti della stanza dei passi perduti, ricoperte di fotografie. Per lei, è impossibile dimenticare chi è svanito nel nulla. Anche perché la poliziotta ha i segni del buio sulla pelle, come fiori rossi che hanno radici nella sua anima. Forse per questo Mila è la migliore in ciò che fa: dare la caccia a quelli che il mondo ha dimenticato. Ma se d'improvviso alcuni scomparsi tornassero con intenzioni oscure? Come una risacca, il buio restituisce prima gli oggetti di un'esistenza passata. E poi le persone. Sembrano identici a prima, questi scomparsi, ma il male li ha cambiati. Chi li ha presi? Dove sono stati tutto questo tempo? E perché sono tornati? Mila capisce che per fermare l'armata delle ombre non servono gli indizi, non bastano le indagini. Deve dare all'oscurità una forma, deve attribuirle un senso, deve formulare un'ipotesi convincente, solida, razionale... Un'ipotesi del male. Ma per verificarla non c'è che una soluzione: consegnarsi al buio.

Sapete a quanto risale la recensione de "Il suggeritore", primo libro della serie dedicata a Mila Vasquez?
A un anno fa, 15 gennaio! Se continuo così conto di arrivare a "Il gioco del suggeritore" tra due anni.
No. No. No. Calma, sento gente urlare di leggerli prima!
(Ciao Laura, ciao Dio, ciao Cri, ciao Bacci!)
Non credo, però, di aspettare tutto questo tempo. Dopo aver finito "L'ipotesi del male" sento come una presenza alle spalle che mi dice di continuare. SÌ, È ABBASTANZA INQUIETANTE.
Ma dovete sapere che quando finirete questo libro la curiosità non vi darà scampo, assolutamente nessuna vi di fuga, anzi personalmente mi ha lasciato parecchio disorientata.
Emh...emh, ho iniziato la recensione partendo dalla fine del libro non credo vada bene, vero?
SONO UNA BLOGGER BRUTTA E CATTIVA.
Inizio d'accapo.

In questo secondo dedicato a Mila Vasquez, Carrisi ancora una volta ci fa addentrare nei meandri della mente umana scrutandone ogni minima sfaccettatura.
Gli eventi  avvengono a distanza di sette anni da quelli narrati ne "Il suggeritore", Mila si porta sulle spalle nuovi pesi, un malessere che le ricorda il passato come un ammonimento su quello che le potrebbe succedere. La poliziotta dentro di sè continua ad avere una sorta d'inquietudine che non l'abbandona, ma che anzi si sembra che un'ombra l'avvolga.
Un'ombra che giorno dopo giorno sembra sempre più scura e a cui lei non riesce a rinunciare.

Mila Vasquez conosceva bene il richiamo del buio. Danzava con le ombre dal giorno in cui era nata.

La nostra Mila questa volta avrà a che fare con qualcosa di strano e oscuro, per anni ha sempre dato la "caccia" a chi è scomparso, i volti che è abituata a vedere giorno dopo giorno sulle pareti del Limbo appartengono a delle vittime, ma questa volta avranno il ruolo di carnefici: avrà davanti un intero esercito di ombre pronte a tutto e per porre fine a questo incubo dovrà trovare chi trama tra le ombre, ma cosa più importante: rischia anche di essere presa tra le loro file

"Perche è dal buio che vengo, ed è dal buio che ogni tanto devo ritornare"

Secondo libro di Donato Carrisi che leggo e anche questa volta si dimostra un perfetto maestro nel scandagliare l'animo umano, soprattutto tra le ombre che lo turbano, Mila incarna le paure e il dolore più profondo, un dolore di cui non riesce a fare a meno anche se ammetto che questa volta l'ho sentita più distante.
Inoltre lo stile di Carrisi è uno di quelli che promette colpi di scena e tagliente in alcuni punti. Un crescendo di avvenimenti che si susseguono fino al colpo di scena finale. Ecco, devo dire che questa volta la prima parte del libro non mi ha particolarmente coinvolto, la seconda è sicuramente  più da "ohmiodiodevoleggere", ma vista la fine è un qualcosa che si può bypassare perchè adesso sono nella fase "ohmiodiodevosaperecosaaccadedopo".

Una lettura che ha presentato sicuramente degli alti e dei bassi, ma piano piano Carrisi mi sta conquistando!

VOTO FINALE
 ★★★ e mezzo su cinque

E coi avete letto qualocosa di Carrisi? Pensate di farlo?
Ditemi un po'!


9 commenti:

  1. l'ho comprato anche io, subito dopo aver letto Il suggeritore e confido di leggerlo presto

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  2. Ciao :) ammetto di non aver mai letto nulla di Carrisi ma è uno di quegli autori che prima o poi devo assolutamente recuperare, quindi ogni volta che leggo una recensione positiva sono contenta xD

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  3. Eh no, stavolta non sono le mie urla quelle che senti, perché io ho mollato Carrisi proprio dopo questo libro!

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  4. Lo letto tutti i libri di carrisi 🥰anche quelli di Roberto Costantini sono pazzeschi💞

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