Pagine

lunedì 27 agosto 2018

Volevamo andare lontano di Daniel Speck |Recensione|

Ultimo lunedì di agosto.
Ripeto: Ultimo lunedì di agosto. Non è un'esercitazione!
Iniziate ad prendere coperte, maglioni, tazze e cioccolato. IL CIOCCOLATO È DI VITALE IMPORTANZA!

Non siete felici? Io sto ballando nell'attesa che le temperature scendano sotto i 20°!
Nell'attesa vi lascio una recensione!

(La copertina con i suoi colori non vi fa venire in mente l'autunno???)


Volevamo andare lontano 
di Daniel Speck
Editore: Sperling e Kupfer
Pagine: 543
Prezzo: 19,90
Link d'acquisto: Amazon
Milano, 2014. Julia, giovane e brillante stilista tedesca, sta per affrontare la sfilata che potrebbe finalmente coronare i suoi sogni. Ma, proprio mentre guarda al futuro, il passato torna a cercarla nei panni di uno sconosciuto che sostiene di essere suo nonno. Dice di essere il padre di quel padre che lei ha sempre creduto morto, e le mostra la foto di una ragazza che potrebbe essere Julia stessa, tanto le somiglia, se solo quel ritratto non fosse stato scattato sessant'anni prima. Milano, 1954. Vincent, promettente ingegnere tedesco, arriva da Monaco con il compito di testare una piccola automobile italiana che potrebbe risollevare le sorti della BMW. È così che conosce Giulietta, incaricata di fargli da interprete, e se ne innamora. Lei è una ragazza piena di vita e di sogni - ama disegnare e cucire vestiti - ma è frenata dalla sua famiglia, emigrata dalla Sicilia, e da una promessa che già la lega a un altro uomo. Si ritroverà a scegliere tra amore e dovere, libertà e tradizione, e quella scelta segnerà il destino di tutte le generazioni a venire. Fino a Julia. Proprio a lei, oggi, viene chiesto da quel perfetto estraneo di ricucire uno strappo doloroso, di ricomporre una famiglia che non ha mai conosciuto. Ma che ha sempre desiderato avere. Se accetta, l'attende un viaggio alla ricerca della verità, un tuffo nel passato alla scoperta delle sue radici. L'attendono bugie e segreti che potrebbero ferirla: il prezzo da pagare per riavere un mondo di affetti che le è sempre mancato. L'attende la scoperta emozionante di un amore incancellabile a cui va resa giustizia e di una donna luminosa che, all'insaputa di Julia, vive da sempre dentro di lei e dentro i suoi sogni.

Sono rare le volte in cui mi senta orfana dei personaggi di un libro, è molto probabile che questo accada con delle serie, ma con gli stand-alone è più difficile. Volevamo andare lontano è uno di quei rari libri, finirlo è stato come uno strappo, un brusco risveglio nella realtà, tutto questo perchè leggere questa storia mi ha fatto sentire parte della vita dei personaggi, entrare nelle loro vite che ho visto mutare e maturare.
Una storia di una famiglia e di come le vite dei suoi componenti vivino un ciclo di episodi quasi simili come se alcune cose facciano parte del loro DNA, cose come l'abbandono, le incertezze, gli amori difficile e il non sentirsi mai nel posto giusto. 
Tutto inizia con Giulietta, anzi tutti inizia dall'incontro di Giulietta e Vincet, prima non c'è niente, il prima non conta. 
Tutto è iniziato con l'unione delle loro vite, nel 1954 a Milano.
Il loro incontro è nato dal caso ma il destino non li ha fatti per stare insieme, a dividerli tradizioni troppo radicate, soffocanti che non hanno permesso al loro amore di essere vissuto.
Tradizioni imposte da un onore di una terra che nasconde le sue bellezze nella terra e nel mare, una terra che conosco bene e che cambia lentamente, come se si trovasse in un'epoca a parte. Sto parlando della Sicilia. È da lì che Giulietta viene, una terra che ha dovuto lasciare per necessità, ma che in un modo o nell'altro la perseguita, perchè la Sicilia è qualcosa che ti resta dentro, che scorre nelle vene e non va via
Lo so bene.
Ed è così che vive Giulietta, con un talento grande per il cucito, la voglia di libertà, un amore sofferto e quella Sicilia che non si stacca, non importa quando lontano vada, la segue perfino in Germania e purtroppo neanche lì i suoi sogni vedono la luce.
Un po' come accade a suo figlio Vincenzo, un figlio nato dalla passione e cresciuto con le speranze di grandi sogni, ma anche lui ha un profondo malessere: quei stessi sogni sembrano portarlo ovunque, ma in nessun posto sembra stare bene.
Non riesce a trovare le sue radici e neanche se stesso, ma poi...
...poi arriva qualcosa o meglio arriva qualcuno.
Julia, il presente.
Anche lei con un futuro incerto e un passato che scopre insieme a noi, un passato pesante, immenso, fatta di segreti e parole non dette.

Si rimane estranei fino a quando non si conosce la propria storia.

Sono stata davvero molto catturata dalla storia di questa famiglia, di queste persone che hanno cercato di costruire la propria libertà con non ben pochi errori e cadute. Una famiglia d'immigrati che con difficoltà ha cercato di costruirsi un futuro lontano dalla loro terra madre e non è mai semplice, mai.
In questo libro si riescono a sentire davvero le paure, i tormenti di un'epoca che non è stata semplice e da questo si nota pure come l'autore si sia documentato e abbia fatto sua la storia, quella vera. Forse ogni tanto mi sono un po' persa nel racconto, quando andava troppo nel dettaglio, ma le atmosfere erano perfette, cariche di realismo ed emozioni.

Un libro difficile da dimenticare, una volta finito mi è sembrato di aver perso qualcuno: personaggi forti, caratterizzati da pregi e difetti così diversi tra di loro, ma uniti dalla passione.
Un libro forte, inteso, imprevedibile.
Un libro che racconta la vita.

VOTO FINALE
☆☆☆☆ e mezzo su cinque

Non mi resta che consigliarvelo! Davvero, davvero, davvero!
Aspetto i vostri commenti!

6 commenti:

  1. Ce l'ho in libreria. Lì. Paziente. Credo proprio che settembre potrebbe essere il mese adatto per leggerlo.. anche i colori della cover sanno un po' d'autunno, vero?

    RispondiElimina
  2. Mannaggia a questo cellulare che mi cambia le parole come vuole lui. Ho dovuto eliminare il commento, mea culpa.
    Nonostante la tua recensione sia molto bella, e traspaiano le emozioni suscitate dalla lettura, a me questo libro non chiama per nulla. Sarà che per me la Sicilia è una terra lontana, anche figuratamente...
    Chissà, magari in futuro gli darò una possibilità.

    RispondiElimina
  3. Tranquillo è il correttore della Bacci che è contagioso!
    Comunque!
    Dagli una possibilità, è un libro che merita di essere letto nonostante la provenienza ;)

    RispondiElimina

I vostri commenti mi rendono felice!
Lasciatene uno, vi risponderò con piacere. ♥