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venerdì 10 agosto 2018

Il primo giorno della mia vita di Paolo Genovese |Recensione|

Buon venerdì miei cari!
Se state leggendo questo post non siete ancora in vacanza, se invece state leggendo questo post e siete in vacanza sappiate che vi voglio bene. Se invece non state leggendo questo post perchè siete in vacanza vi capisco. MA IN QUESTO CASO NON SARESTE LEGGENDO NEANCHE QUESTE RIGHE PERCIÒ IL PROBLEMA NON SI PONE.
Bene, detto questo eccovi la recensione!


Il primo giorno della mia vita 
di Paolo Genovese
Editore: Einaudi editore
Pagine: 302
Prezzo: 18,00
Link d'acquisto: Amazon
Emily, ex ginnasta olimpica, Aretha, poliziotta dal carattere forte, e Daniel, piccolo divo della pubblicità, hanno ognuno un motivo preciso per essere disperati. Napoleon, un professionista di successo, no; eppure, fra tutti, è il più determinato a farla finita. Un attimo prima che compiano il gesto irreparabile uno sconosciuto li persuade a stringere un patto: mostrerà loro cosa accadrà quando non ci saranno più, cosa lasciano, cosa si perdono, quale sarà la reazione di amici e parenti. Per una settimana i quattro avranno il privilegio di osservare sé stessi dal di fuori e l'occasione di riscoprire ciò che di più prezioso hanno dentro; affronteranno avventure ai confini della realtà, diventeranno un gruppo unito e vedranno realizzati desideri cui ormai avevano rinunciato, dopodiché saranno riportati indietro. A quel punto dovranno prendere una decisione. E per qualcuno l'ultimo giorno della vita potrebbe trasformarsi nel primo di una vita nuova.
A volte tutto quello che serve è una seconda possibilità, una di quelle che ci spinga a vedere le cose da un altro punto di vista, lo sanno bene i quattro protagonisti di questo libro. Non so chi altri potrebbe saperlo meglio a dire il vero, perchè a loro una seconda possibilità è stata data e anche nel momento in cui ne avevano più bisogno, il momento in cui il male di vivere li ha sopraffatti.
Napoleon, Emily, Aretha e Daniel hanno vite diverse, età differenti, ma in comune hanno un male profondo, viscerale che li ha spinti ad abbandonare la vita in una giornata piovosa, quasi il cielo prevedesse la loro decisione.
Tutto sembra deciso, tutto sembra andare come deve andare, la parola fine sembra già scritta, ma accade qualcosa o meglio arriva qualcuno che li ferma, li lascia pensare e dona loro altri sette giorni.
Sette giorni per rivedere la loro vita.
Sette giorni per vedere come procede la vita delle persone che hanno accanto senza di loro.
Sette giorni per salvarsi.
Sette giorni per ripensarci...o forse no.

"Non sei curioso di scoprire come andrà avanti il mondo senza di te? Cosa lasci, cosa ti perdi...E il tuo funerale? Non lo vuoi vedere il tuo funerale?"

Una storia con quattro dolori diversi, ma profondi, struggenti.
Daniel un ragazzino che deve ancora scoprire la vita ma che decide di abbandonarla.
Aretha una madre che quel dolore non lo vuole abbandonare perchè la tiene ancorata alla sua ultima speranza un dolore che non le permette di vivere.
Emily una ragazza che è stanca di lottare in una vita che vede come una gara.
E Napoleon un uomo dal nome importante e dalla parola svelta che ha aiutato tante anime perdute, ma il mal di vivere ha colpito pure lui.
Quello dei quattro protagonisti è un countdown di sette giorni, ogni ora, ogni secondo potrebbe far cambiare loro idea e in sette giorni quel gruppo composto da anime perdute diventa qualcosa di più e forse in loro cresce la voglia di andare avanti, di rimettersi in  gioco nonostante tutto e sarà la loro prova più grande: andare avanti o restare?
Cosa richiede più coraggio?
Questi quattro protagonisti dovranno trovarne tanto di coraggio e soprattutto dovranno trovare la forza di accettarsi e perdonarsi e non è mai cosa semplice, a volte non basta tutta una vita e in alcuni casi neanche una seconda.

"Perdonare sè stessi è il primo passo per rinascere"

Paolo Genovese ci fa dono di un libro carico di forti emozioni senza perdersi in inutili fronzoli, rendendo reale una storia che ha dello straordinario.
Indubbiamente questa lettura mi ha emozionato facendomi rivivere sensazioni che non provavo da un po', un dolore che colpisce quando si fa buio ma come dice un vecchio saggio mago dalla barba lunga: "La felicità la si può trovare anche negli attimi più tenebrosi...basta solo ricordarsi di accendere la luce"

VOTO FINALE
☆☆☆☆ e mezzo su cinque

Posso solo consigliarvi di leggere il libro se non l'avete già fatto!
Magari potreste rivedervi in uno dei protagonisti e chissà potrebbe aiutarvi a vedere le cose da un'altra prospettiva!


8 commenti:

  1. Io non ho ancora letto nulla di questo autore, ma non nascondo mi hai incuriosito 😊

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    Risposte
    1. E' principalmente un regista ;) Questo è il suo secondo libro!

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  2. Lo ho...nel senso che ho fregato la copia alla Bacci. Lo leggerò, promesso!

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  3. Sono proprio felice che ti sia piaciuto tanto quanto è piaciuto a me. Un libro che mi è rimasto nel cuore
    Bacci

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  4. Una recensione che ha toccato corde ancora troppo scoperte. Devo assolutamente leggere questo romanzo perché il mio autolesionismo mi fa pressing psicologico.

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