Pagine

venerdì 11 marzo 2016

Marina di Carlos Ruiz Zafón |Recensione|

Buon pomeriggio miei cari lettori!
Qui la giornata è iniziata con lampi, tuoni, pioggia e vento, la primavera si sta proprio avvicinando eh?
Dove sei? Primavera dove sei??

Povero, piccolo Stitch!
E proprio in questa giornata così grigia mi ritrovo a scrivere la recensione di Marina, libro che non mi ha fatto dormire la notte (perchè normalmente faccio delle grandi dormite! sigh!) per via di sogni a base di marionette umanoidi indemoniate (sono facilmente suscettibile xD).


Marina
Autore: Carlos Ruiz Zafón
Pagine: 310
Link d'acquisto: Amazon
Barcellona, fine anni Settanta. Oscar Drai è un giovane studente che trascorre gli anni della sua adolescenza in un cupo collegio della città catalana. Colmo di quella dolorosa energia così tipica dell'età, fatta in parti uguali di sogno e insofferenza, Oscar ama allontanarsi non visto dalle soffocanti mura del convitto, per perdersi nel dedalo di vie, ville e palazzi di quartieri che trasudano a ogni angolo storia e mistero. In occasione di una di queste fughe il giovane si lascia rapire da una musica che lo porta fino alle finestre di una casa. All'interno, un antico grammofono suona un'ammaliante canzone per voce e pianoforte. Nel momento in cui sottrae l'oggetto e scappa, è sopraffatto da un gesto che risulta inspiegabile a lui per primo. Qualche giorno dopo tutto gli apparirà tanto chiaro quanto splendidamente misterioso. Tornando sui suoi passi per restituire il maltolto, infatti, Oscar incontra la giovane Marina e il suo enigmatico padre, il pittore Germàn. E niente per lui sarà più come prima. Il suo innato amore per il mistero si intreccerà da quel momento ai segreti inconfessabili del passato di una famiglia e di una Barcellona sempre più amata: segreti che lo spingeranno non solo alla più lunga fuga mai tentata dal detestato collegio, ma anche verso l'irrevocabile fine della sua adolescenza. Scritto prima de "L'ombra del vento" e "Il gioco dell'angelo" questo romanzo ne anticipa i grandi temi: gli enigmi del passato, l'amore per la conoscenza, la bellezza gotica e senza tempo di Barcellona.

Non ricordo quanto sia nato di preciso il mio amore per Barcellona, forse quando la studiai a scuola o forse quando lessi per la prima volta L'ombra del vento, primo libro della serie Il Cimitero dei Libri Dimenticati, so solo che questa città ha qualcosa di magico tra le sue strade, si respira nella sua arte e Zafón riesce a portarla nelle pagine dei suoi libri con sapiente maestria.
Marina non è da meno.
Anche questo libro è avvolto dai misteri che chi ha già letto altri libri dell'autore conosce bene, qui il protagonista è il giovane Oscar che vive in un collegio e per sfuggire alla monotonia delle sue giornate vaga tra le strade di Barcellona e in uno dei suoi viaggi s'imbatte in una villa che sembra essersi fermata nel tempo ed è lì che incontra una persona che segnerà per sempre la propria vita: Marina.

Infatti è proprio insieme a lei che s'imbatterà in un mistero che avrà dei risvolti davvero interessanti, che vede come principale protagonista la figura di Michail Kolvenik, un uomo dal passato misterioso, che ha fatto la sua fortuna come fabbricante di protesi.

Tutto il libro sembra ruotare intorno a questa misteriosa figura a cui si uniscono altre storie che rendono sempre più ricca di mistero la vicenda: pian, piano che si va avanti con il racconto si scopre che quelle che Michail costruisce non sono semplici protesi, ma molto di più....
In un primo momento si pensa che la storia che riguarda Marina sia completamente staccata da quella di Michail, ma non è così, c'è un filo sottilissimo che le lega, che lega tutti noi: la morte, la natura che distrugge, che lenta e sinuosa s'insinua nelle nostre vite senza via di scampo. Ma non tutti si
inchinano ad essa, Michail cerca di tutto per vincerla andando contro ogni regola, distruggendo se stesso e chi lo circonda.

Un libro davvero molto inteso, che nonostante sia stato catalogato come libro per ragazzi, riesce ad entrare all'interno dell'animo umano fatto di debolezze e angosce che non riesce ad arrendersi al lato oscuro della vita.

Decisamente questo è un romanzo che merita tutte e cinque le stelline e anche qualcosa di più!

Ecco qui spero che la recensione vi piaccia e come sempre mi aspetto i vostri commenti con le vostre impressioni su questo libro.
Alla prossima,



6 commenti:

  1. Questa recensione è splendida! Confesso, con vergogna, di non aver ancora letto nulla di Zafòn... mi piacerebbe iniziare da Marina, anziché dal più famoso L'ombra del vento. Vediamo se sogno anch'io marionette umanoidi indemoniate XD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Pamela :)
      L'ombra del vento per me rimane il migliore ma anche questo è molto, molto bello :)

      Elimina
  2. Avevo già adocchiato le tue cinque stelle su Goodreads. Ma del resto parliamo di Zafon e da Zafon non ci si aspetta nientedimeno.
    Ovviamente ho letto "L'ombra del vento", proprio l'estate scorsa, ma ancora devo procurarmi "Il gioco dell'angelo" e "Il prigioniero del cielo".
    Di sicuro è un autore che non si dimentica, che ti scava dentro. Non ho mai visto il gotico prendere una forma così incisiva e ammaliante come nei suoi libri.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Leggendolo Barcellona prende vita sotto i tuoi occhi, è qualcosa di fantastico!
      E adesso non mi resta che aspettare l'uscita di quel fantomatico libro di cui si parla tanto, ma che ancora non ha visto la luce.

      Elimina
  3. Bella recensione ^^ Anch'io ho amato questo libro, così come anche L'ombra del vento e seguiti vari. Concordo pienamente per l'ambientazione, Zafon riesce a renderla in modo unico *__*

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie ^^
      Leggendo i suoi libri ti perdi in luoghi meravigliosi **

      Elimina

I vostri commenti mi rendono felice!
Lasciatene uno, vi risponderò con piacere. ♥